Palazzo delle Poste e Telegrafi (Bergamo)

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Palazzo delle Poste e Telegrafi
Il Palazzo delle Poste di Bergamo.
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLombardia
LocalitàBergamo
Indirizzovia Masone
Coordinate45°41′53.92″N 9°40′09.09″E / 45.69831°N 9.669192°E45.69831; 9.669192
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Inaugurazione1932
UsoUfficio postale centrale
Realizzazione
ArchitettoAngiolo Mazzoni
ProprietarioMinistero dello Sviluppo Economico

Il palazzo delle Poste e Telegrafi di Bergamo è un edificio del 1932 in via Masone.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Progettato da Angiolo Mazzoni nel 1929, fu completato e inaugurato il 31 ottobre 1932 durante la riqualificazione urbanistica e architettonica dell'area nei pressi dell'ex ospedale di San Marco, e dell'antica fiera cittadina su progetto di Marcello Piacentini.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

L'edificio pur essendo di linee sobrie è imponente, con la grande torre dell'orologio che si confronta con la torre dei Caduti su piazza Vittorio Emanuele- Due delle quattro statue addossate alla facciata sopra la vasca, foderata di mosaico e rifornita da una scultura di bronzo ritraente un delfino, sono opera dello scultore Nino Galizzi, la statua di San Crisfotoro è opera di Francesco Minotti, e il soggetto raffiguranti l'italia cattolica e quella fascista sono di Giovanni Manzoni.

Il Palazzo delle Poste in una foto del 1935

All'interno dell'edificio si trovano due teleri di Mario Sironi: Il lavoro in città e Il lavoro nei campi Fu oggetto di critiche per le ricche decorazioni (lampade di vetro soffiato, porte con telai di legno e alabastro e arredi di Venini) ma elogiato per la mole e l'architettura all'avanguardia.[1]

Poste di Bergamo

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Palazzo delle Poste e Telegrafi, su LombardiaBeniCulturali, Regione Lombardia. Modifica su Wikidata.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • BERGAMO Guida turistica ENIT Ferrovie dello Stato, Bergamo, Ferrovie dello stato, 1937.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN212735654 · WorldCat Identities (ENviaf-212735654