Oxydactylus

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Oxydactylus
Ricostruzione dello scheletro di Oxydactylus
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Ordine Artiodactyla
Sottordine Tylopoda
Famiglia Camelidae
Genere Oxydactylus

L'ossidattilo (gen. Oxydactylus, dal greco "dalle dita sottili") è un mammifero artiodattilo estinto, appartenente ai camelidi. Visse tra l'Oligocene superiore e il Miocene medio (circa 28-14 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Nord America.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Questo animale era grande all'incirca quanto un'attuale vigogna (Vicugna vicugna), e possedeva alcune caratteristiche anatomiche peculiari che lo differenziavano da altri camelidi suoi contemporanei, come il notevole allungamento del collo e delle zampe. L'aspetto ricordava quello del successivo e ben noto Aepycamelus, ma se ne differenziava per avere un collo leggermente meno lungo e zampe più corte e gracili.

I metapodi di Oxydactylus, inoltre, erano ancora separati. Le falangi ungueali appuntite e taglienti indicano la probabile presenza di zoccoli. Il cranio, piuttosto allungato, era ancora dotato dei primi due incisivi superiori, anche se ridotti. Si suppone che le varie specie di Oxydactylus potessero avere un peso compreso tra i 115 e i 185 chilogrammi.

Scheletro di Oxydactylus longipes

Classificazione[modifica | modifica wikitesto]

Il genere Oxydactylus venne descritto per la prima volta nel 1904 da Peterson, sulla base di resti fossili ritrovati in terreni del Miocene inferiore in Nebraska; la specie tipo è Oxydactylus longipes. Altre specie attribuite a questo genere sono O. serus, O. benedentatus, O. campestris, O. lacota, O. lulli, O. wyomingensis.

Oxydactylus fa parte di quel gruppo di camelidi estinti noti come "cammelli giraffa", ben rappresentanti dal genere Aepycamelus; Oxydactylus potrebbe essere stato vicino all'origine di quest'ultimo genere.

Ricostruzione di Oxydactylus longipes

Paleoecologia[modifica | modifica wikitesto]

Oxydactylus era dotato di zampe lunghe e probabilmente di zoccoli, e quindi era adattato alla corsa nelle praterie che si stavano diffondendo in Nordamerica nel corso del Miocene. Il collo allungato permetteva a questo animale di raggiungere le foglie presenti nei rami più alti degli alberi.

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • E. Douglass. 1899. The Neocene Lake Beds of Western Montana and Descriptions of Some New Vertebrates from the Loup Fork. 1-27
  • O. A. Peterson. 1904. Osteology of Oxydactylus. A New Genus of Camels From the Loup Fork Of Nebraska, with Descriptions of Two New Species. Annals of Carnegie Museum 2(3):434-475
  • H. J. Cook. 1909. Notice of a new camel from the Lower Miocene of Nebraska. American Naturalist 43:188-189
  • F. B. Loomis. 1911. The camels of the Harrison beds, with three new species. American Journal of Science 31(181):65-70
  • O. P. Hay. 1924. Description of some fossil vertebrates from the Upper Miocene of Texas. Proceedings of the Biological Society of Washington 37:1-18
  • F. B. Loomis. 1936. The skeleton of a new fossil camel from Wyoming. University of Wyoming Publications 2(5):59-64
  • W. D. Matthew and J. R. Macdonald. 1960. Two new species of Oxydactylus from the middle Miocene Rosebud Formation in western South Dakota. American Museum Novitates 2003:1-7
  • D. R. Prothero. 1996. Camelidae. In D. R. Prothero and R. J. Emry (eds.), The Terrestrial Eocene-Oligocene Transition in North America 609-651
  • J. G. Honey, J. A. Harrison, D. R. Prothero and M. S. Stevens. 1998. Camelidae. In C. M. Janis, K. M. Scott, and L. L. Jacobs (eds.), Evolution of Tertiary Mammals of North America 1:439-462

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