Otis Gibbs

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Otis Gibbs
NazionalitàBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
GenereAlternative country
Folk
Periodo di attività musicale2002 – in attività
Strumentovoce, chitarra
EtichettaWanamaker, Benchmark, Flat Earth
Sito ufficiale

Otis Gibbs (febbraio 1966) è un cantautore statunitense di genere alt-country, che ha pubblicato in maniera indipendente numerosi album, a partire dal 2002.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Gibbs è cresciuto a Wanamaker, un piccolo quartiere nei sobborghi di Indianapolis, in Indiana. Il suo approccio con la musica, come ricorda egli stesso, avvenne quando era un ragazzo, allorché un amico di sua zia che avrebbe dovuto badare a lui lo portò in un saloon lì vicino per guadagnare qualche soldo suonando il piano.

Gibbs ha lavorato per più di 10 anni in qualità di contadino in Indiana, seminando un numero di alberi che secondo lui supera i 7000[1][2].

Carriera musicale[modifica | modifica wikitesto]

Le canzoni di Gibbs parlano della vita di tutti i giorni. Egli è stato paragonato a Woody Guthrie, Tom T. Hall, Kris Kristofferson e Townes Van Zandt[3][4]. Il sito web Saving Country Music lo descrive come un "cantastorie dei cantastorie", con uno "spirito indipendente"[5].

Il suo album più recente, "Souvenirs of a Misspent Youth", è stato descritto come "il suo lavoro più piacevole, diretto e artistico" dal The Tennessean. Alan Harrison di No Depression rimarca che "The Darker Side of Me" è il tipo di canzone che Johnny Cash potrebbe voler registrare in studio.

Billy Bragg ha inserito la canzone "The Peoples Day" in una lista intitolata "Top Five Songs with Something to Say", "Le Migliori Cinque Canzoni che hanno Qualcosa da Raccontare", pubblicata sul Wall Street Journal[6][7]. Andy Gill di The Independent ha scritto che "nel messaggio di Gibbs c'è qualcosa di autentico e passionale che in qualche modo pulisce e deterge grazie alla sua purezza[8].

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

Anno Titolo Etichetta
2002 49th and Melancholy Flat Earth Records
2003 Once I Dreamed of Christmas Benchmark
2004 One Day Our Whispers Benchmark
2008 Grandpa Walked a Picketline Wanamaker
2010 Joe Hill's Ashes Wanamaker
2012 Harder Than Hammered Hell Wanamaker
2014 Souvenirs of a Misspent Youth[9] Wanamaker
2016 Mount Renraw Wanamaker

Altre attività[modifica | modifica wikitesto]

Gibbs ha registrate oltre 100 podcast sotto il titolo “Thanks for Giving a Damn”. Si tratta di interviste varie con musicisti famosi. I podcast includono conversazioni con Mando Saenz, Ramsay Midwood, Jim White, Dilbert McClinton e Amy Lashley. I podcast sono stati inclusi nelle collezioni di iTunes “New And Noteworthy” e “What's Hot”[10].

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Gibbs vive a East Nashville, Tennessee con sua moglie Amy Lashley, cantautrice e autrice di libri per l'infanzia[1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Rick Cornell, Otis Gibbs: Interview Recap, su Americana Music Show, 2 luglio 2012. URL consultato il 30 gennaio 2014.
  2. ^ James Joiner, Exclusive: Listen to Otis Gibbs's New Album, in Esquire, 13 agosto 2014. URL consultato il 4 settembre 2014.
  3. ^ Randy Lewis, Album review: Otis Gibbs' 'Grandpa Walked a Picketline', in Pop & Hiss The LA Times Music Blog, 12 gennaio 2009. URL consultato il 9 luglio 2010.
  4. ^ Ronnie Lankford Jr, One Day Our Whispers, su AllMusic. URL consultato il 9 luglio 2010.
  5. ^ Kyle "Trigger" Coroneos, Otis Gibbs Shares His "Souvenirs of a Misspent Youth", in Saving Country Music, 1º settembre 2014. URL consultato il 4 settembre 2014.
  6. ^ Kirsty Maclagan, Folk singer Otis Gibbs comes to West Coker, in Yeovil Express, 9 maggio 2009. URL consultato il 9 luglio 2010.
  7. ^ John Jurgensen, Songs With Something to Say; Rocker Billy Bragg on His Favorite 'Message Music', in Wall Street Journal, 30 maggio 2008, p. W.2.
  8. ^ Andy Gill, Album: Otis Gibbs, Joe Hill's Ashes (Wanamaker), in The Independent, London, 28 maggio 2010. URL consultato il 9 luglio 2010.
  9. ^ Otis Gibbs, Souvenirs Of A Misspent Youth, su Kickstarter, 22 luglio 2013. URL consultato il 30 gennaio 2014.
  10. ^ Peter Cooper, Otis Gibbs remains East Nashville's unfiltered troubadour, in The Tennessean, 23 agosto 2014. URL consultato il 4 settembre 2014.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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