Ospedale Al-Shifa

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Ospedale Al-Shifa
StatoPalestina e territori occupati da Israele
LocalitàGaza
Fondazione1946
Mappa di localizzazione
Map
Coordinate: 31°31′27″N 34°26′39″E / 31.524167°N 34.444167°E31.524167; 34.444167

L'Ospedale Al-Shifa (in arabo: مستشفى الشفاء Mustašfā š-Šifāʾ; in italiano: la guarigione) o noto anche come Ospedale Dar al-Shifa (in arabo: مستشفى دار الشفاء Mustašfā Dār aš-Šifāʾ; in italiano: casa di guarigione) è la più grande struttura ospedaliera situata nella città di Gaza.[1][2] La sua sede si trova nel quartiere Rimal a nord della città.[3]

Originariamente era una caserma dell'esercito britannico, ma successivamente il sito fu trasformato in una struttura sanitaria chiamata Dar Al-Shifa, o "casa di guarigione", dal governo della Palestina mandataria nel 1946.

L'ospedale fu poi ampliato durante l'amministrazione egiziana di Gaza e di nuovo sotto amministrazione israeliana negli anni '80.[senza fonte]

Nel XXI secolo, il centro medico consiste in tre reparti, il più importante dei quali è quello di medicina interna. L'ospedale è stato più volte immischiato e danneggiato in scontri armati. Nel novembre 2023 è stato coinvolto durante il conflitto Gaza-Israele del 2023.[4]

1967 - 2005: Occupazione Israeliana - Ritiro Israeliano da Gaza[modifica | modifica wikitesto]

Quando Israele ha occupato Gaza nel 1967 durante la Guerra dei Sei Giorni, l’intera Amministrazione e lo Staff Egiziano sono stati presi prigionieri[5]. Dal 1969, il dipartimento di Medicina Interna crebbe fino a contenere diversi sotto-dipartimenti[6].

Architettura ed Espansione[modifica | modifica wikitesto]

L’ospedale ha subito una grande ristrutturazione ed espansione da parte dagli Israeliani.[7][8] Il progetto è stato disegnato dagli architetti Israeliani Gershon Tzapor e Benjamin Edelson nel loro ufficio di Tel-Aviv, entrambi con molta esperienza nella costruzione di ospedali di alto livello[7]. Il progetto è stato fatto negli anni ’80 del XXesimo secolo come parte di un progetto per migliorare le condizioni dei residenti di Gaza.[9]

Questo progetto è venuto nel contesto dell’idea Israeliana di reciproca esistenza tra gli Ebrei e gli Arabi. Il progetto è stato destinato ad ospitare 900 letti nell’intero campus, un’area di 50 000 m² (50 dunam). Le aggiunte israeliane sono state considerate nello stesso standard di quelle dei reparti ospedalieri negli ospedali Israeliani per esempio il Tel HaShomer[7]. L’architettura dell’ospedale rifletteva le tendenze Moderniste e Postmoderna nell’architettura israeliana[7]. In particolare era la somiglianza a progetti ospedalieri Israeliani già esistenti quali la facciata dell’edificio del Bezalel a Gerusalemme.[8] Similmente ad altri progetti Israeliani, l’edificio è stato costruito con affiliate scalinate diagonali, simili ai progetti di architetti Israeliani Dan Eitan, Shlomit Nadler e di altri al momento.[8]

2005 - Presente: Controllo Palestinese[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2005, Israele si ritira da Gaza e consegna il controllo dell'ospedale all'Autorità Palestinese.

2007: Conflitto Fatah-Hamas[modifica | modifica wikitesto]

Durante il conflitto Fatah-Hamas nel giugno 2007, si sono scontrati all’ospedale, riportando un morto da ambo due le parti.[10] Alcuni feriti portati dentro l’ospedale sono stati uccisi una volta dentro dai miliziani di Hamas. Un dottore nell’ospedale ha riportato: ”Lo staff medico stanno soffrendo dalla paura e dal terrore, in particolare nei confronti dei combattenti di Hamas, che sono in qualsiasi angolo dell’ospedale."[11] Hamas ha licenziato attorno ai 600 dottori affiliati a Fatah, minacciandoli di sparargli se fossero ritornati all’ospedale.[12]

Due medici Norvegesi, Erik Fosse e Mads Gilbert, hanno fatto lavoro umanitario all’ospedale.[11]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Valeria Costa, Israele attacca il più grande ospedale di Gaza. L’Idf: conquistata una base di Hamas, su www.editorialedomani.it. URL consultato il 17 novembre 2023.
  2. ^ Maria Carla Giugliano, Gaza: pazienti e personale medico intrappolati negli ospedali sotto attacco, su Medici Senza Frontiere Italia, 11 novembre 2023. URL consultato il 17 novembre 2023.
  3. ^ (EN) DCI/PS - Al-Shifa Hospital and Israel's Gaza Siege, su web.archive.org, 21 ottobre 2009. URL consultato il 17 novembre 2023 (archiviato dall'url originale il 21 ottobre 2009).
  4. ^ Sky TG24, Storia dell’ospedale di al-Shifa, il più grande di Gaza, su tg24.sky.it, 12 novembre 2023. URL consultato il 17 novembre 2023.
  5. ^ (EN) Tamara Barnea e Rafiq Husseini, Separate and Cooperate, Cooperate and Separate: The Disengagement of the Palestine Health Care System from Israel and its Emergence as an Independent System, 2002, p. 139.
  6. ^ (EN) Tamara Barnea e Rafiq Husseini, Separate and Cooperate, Cooperate and Separate: The Disengagement of the Palestine Health Care System from Israel and its Emergence as an Independent System, 2002, p. 141.
  7. ^ a b c d (HE) Ynet, הצצה לבי"ח שיפא בעזה שבנו אדריכלים ישראלים., su ynet.co.il. URL consultato il 4 Gennaio 2024.
  8. ^ a b c (HE) Ynet, "הצצה נדירה: כך תיכננו ובנו אדריכלים ישראלים את בית החולים שיפא בעזה" [[A rare glimpse: this is how Israeli architects designed and built the Shifa Hospital in Gaza]], su xnet.ynet.co.il, 28 Luglio 2014.
  9. ^ (EN) Amos Harel, "Hamas leaders hiding in basement of Israel-built hospital in Gaza", su haaretz.com, 12 Gennaio 2009 (archiviato dall'url originale il 13 marzo 2009).
  10. ^ (EN) Gaza: Armed Palestinian Groups Commit Grave Crimes, su hrw.org, 12 Giugno 2007. URL consultato il 4 Gennaio 2024.
  11. ^ a b (EN) Merav Sarig, Human rights groups plead for protection for hospital patients in Gaza, in BMJ, vol. 334, n. 7608, 30 giugno 2007, pp. 1342.2–1342, DOI:10.1136/bmj.39258.592975.DB. URL consultato il 4 gennaio 2024.
  12. ^ (EN) Merav Sarig, Striking medics in Gaza temporarily return to work after talks with Hamas, in BMJ, vol. 335, n. 7626, 3 novembre 2007, pp. 904.2–905, DOI:10.1136/bmj.39384.458935.DB. URL consultato il 4 gennaio 2024.
    «I was fired only because I support Fatah," Dr Alsaqqa says. In the past few months he has, he says, been arrested and beaten by Hamas three times. "After I was dismissed they threatened to kill me, to shoot me, if I entered the hospital again." According to Dr Alsaqqa, about 600 doctors were "fired or pushed out of their jobs."»

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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