Orazio Caccini

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Orazio Caccini (1548 – ...) è stato un compositore italiano, rappresentante della musica polifonica; ottenne la carica di Maestro di Cappella a Roma.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di Michelangelo Caccini, falegname e commerciante di legname. Maggiore tra i suoi fratelli Giulio Caccini e Giovanni Caccini. Orazio Caccini fu battezzato a Roma nella basilica di San Giovanni Battista dei Fiorentini il 19 febbraio 1548. Il padre si trasferì da Montopoli in Val d'Arno, suo paese di origine al tempo territorio fiorentino, a Tivoli. Orazio Caccini intraprese la carriera di musicista. Nel febbraio 1577 assunse la carica di Maestro di Cappella nella basilica di Santa Maria Maggiore a Roma, succedendo a personaggi di grande rilievo quali Adrian Valent, Giovanni Pierluigi da Palestrina, Giovanni Maria Nanino e Ippolito Tartaglino. Lasciò il suo posto al francese Nicolò Pervé nell'agosto 1578. Intorno al 1580 trascorse un lungo periodo in Nord Italia dove compose le sue opere. Sconosciuta è la data della morte.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Il 15 luglio 1585 Caccini pubblicò la sua prima ed unica opera Madrigali et canzonette a cinque voci[1] raccolta di spartiti che conteneva ventuno brani di cui i primi sei incompleti. La raccolta è dedicata a Don Ferrando (Ferrante) Gonzaga principe di Malfetta (Molfetta). La raccolta fu composta intorno al 1580 presumibilmente in Nord Italia, come dimostrerebbero sia la dedica firmata a Venezia sia la stampa per opera degli associati veneziani Ricciardo Amadino e Giacomo Vincenti. La raccolta è conservata in copia unica a Modena presso la Biblioteca Estense.

Le composizioni di Orazio Caccini sono più brevi paragonate alle composizioni di altri autori coevi della produzione musicale polifonica tardocinquecentesca. I suoi madrigali sono tesi ad esaltare il connubio suono-parola: in argomento di gioia usa parole come stelle, furor, singhiozzi e sospiri d'amore; in argomento doloroso: piangere. morire. Il compositore cercava tra le varie opere letterarie, non vincolate da una precisa forma, un'intera poesia o strofe e frammenti per ispirare la musica. I miglior letterati da cui prendeva ispirazione Caccini sono: Petrarca, Tasso, Guarini, Ariosto, Marino. Pochi anni dopo l'uscita in stampa dei suoi Madrigali si affermano le nuove correnti sostenitrici della monodia e dello stile detto recitar cantando. Suo fratello minore Giulio Caccini rappresentò uno dei maggiori esponenti di questo stile.

Al suo 450º anniversario della sua nascita è stata dedicata la ripubblicazione delle sue opere e la pregevole opera discografica allegata, entrambe realizzate dal gruppo italiano Il Rossignolo. Promosso dalla Regione Toscana, il Comune di Montopoli in val d'Arno, la Provincia di Pisa, la Cassa di Risparmio di San Miniato e l'Accademia Musicale Caccini.

TAVOLA DEI MADRIGALI E LORO CHIAVI ORIGINALI ( chiavi indicate dal registro acuto al grave nell'ordine delle voci: canto, alto, tenore, quinto e basso)

I. Bianca e vermiglia violino, mezzo soprano, (mancante), violino, baritono
II. Se quanto più m'appresso violino, mezzo soprano, (mancante), contralto, baritono
III. Credo ben che la notte violino, mezzo soprano, (mancante), contralto, baritono
IV. Ne laccio ne catene violino, mezzo soprano, (mancante), contralto, baritono
V. Amor che debbo far violino, mezzo soprano, (mancante), contralto, baritono
VI. Deh parla ardito amante violino, mezzo soprano, (mancante), contralto, baritono
VII. Di perle e di rubin violino, mezzo soprano, contralto, contralto, baritono
VIII. Un tempo piansi violino, mezzo soprano, tenore, contralto, baritono
IX. Tutto il dì piango violino, mezzo soprano, contralto, contralto, baritono
X. Per cittade per villa violino, mezzo soprano, contralto, baritono
XI. Se le stelle e l'empia sorte violino, mezzo soprano, contralto, contralto, tenore
XII. Un duro scoglio in mar[2] violino, mezzo soprano, contralto, contralto, tenore
XIII. Veramente in amore soprano, contralto, tenore, mezzo soprano, basso
XIV. Tanti martir mi date soprano, contralto, tenore, soprano, basso
XV. Quel dì ch' io remirai soprano, contralto, tenore, soprano, basso
XVI. Rallegrano il mio cor soprano, contralto, tenore, soprano, basso
XVII. L'hora ch' io non ti vedo soprano, contralto, tenore, soprano, basso
XVIII. Amor ecco colei soprano, contralto, tenore, soprano, basso
XIX. Una fiammella viva[3] soprano, contralto, tenore, soprano, basso
XX. Bene mio tu m'hai lasciato soprano, contralto, tenore, soprano, basso
XXI. Se gli occhi tuoi[4] violino, mezzo soprano, contralto, contralto, baritono

I Testi[modifica | modifica wikitesto]

(I testi completi dei madrigali di Orazio Caccini)

I. Bianca e vermiglia rosa

Di pianta non spinosa
Onde colta maggiore
Rendesti al mond' odore
E fusti al ciel si cara
Ch' al mondo unica sei non dico rara.

II. Se quanto più m'appresso al vostro sguardo

Più ogn'hor m'infiam' et ardo
S' in me bramate maggior fiam' et foto
Fate ch' a voi m'appressi un poco poco.

III. Credo ben che la notte vi pensate

Li guai che'l dì mi date
Per farm' ogn'hor sentire
Nova pena e dolor novo martire.

IV. Ne laccio ne catene mai mi cinse

Ne nodo strinse del Tiranno Amore
Ma voi voi sol ben mio legasti il core.

V. Amor che debbo far che mi consigli

La mia nemica mi s'asconde e fugge
E quanto più la servo più mi strugge.

VI. Deh parla ardito amante

Che non ha di diamante
La tua nemicaa il petto
Ne un crudo cor può star in dolce aspetto.

VII. Di perle e di rubin la bocca amena

E la fronte serena
Fan sol' al mondo come la Fenice Colei ch'è del mio cor sola Beatrice.

VIII. Un tempo piansi et hor giubilo e canto

Che quel fiero tiranno detto Amore
Non ha ver me più forza ne valore.

IX. Tutto il dì piango e mai trovo riposo

La notte mi raddoppia il mio gran male
In questa breve mia vita mortale.

X. Per cittade per villa e per castella

Cercando andai quel che nasconde Amore
Ohime c'ho perso con la vita il core.

XI. Se le stelle e l'empia sorte

Mi minaccian sempre morte
Pur che tu mi vogli bene
Mi seran dolci le pene.

XII. Un duro scoglio in mar costante e forte

Si mostra contr' al gran furor de l'onde
Et io fra l'onde amare del mio pianto
D'esser scoglio di fer mi glorio e vanto.

XIII. Veramente in Amore

Si prova ogni dolore
Ma fuor d'ogn' altro avanza
Il viver sempre mai fuor di speranza.

XIV. Tanti martir mi date

Quant' havete beltate
Hor voi che ben sapete
Quante bellezze havete
Mirate quanti guai
Pato senza trovar pietà giamai.

XV. Quel dì ch' io remirai

I tuoi celesti rai
Mi donar tanti guai
Ch'a l'alma sento
Mille pene d'Amor senza tormento.

XVI. Rallegrano il mio cor tuoi chiari lumi

E fanno lieti i miei spirti affannati
Deh non tenerli hoime tanto celati.

XVII. L'hora ch' io non ti vedo l'alma mia

Sta mal contenta e ria
E li miei spirti son si afflitti e lassi
Che meco per pietà piangono i sassi.

XVIII. Amor ecco colei

Che non prende pietà di dolor miei
Pungil' il cor si forte
A ciò non sia cagion de la mia morte.

XIX. Una fiammella viva

D'ogni mio ben mi priva
E quant o più la miro
Più lass' ogn' hor sospiro
O sfortunato amante
Che val'esser costante.

XX. Bene mio tu m'hai lasciato

Senza speranza e senz'alcun conforto
E poi non voi che per te resti morto
moriro, si, cor mio
Deh non mi far morire.

XXI. Se gli occhi tuoi sono quadrell' e dardi

Onde trafiggi a chi ti mira il core
Meraviglia non è se st' alma more.

Fonti letterarie e dediche

  • I Bianca e vermiglia rosa - Alla sereniss. Gran Duchessa di Toscana
  • VI Deh parla ardito amante - Alla illustre Signora Beatrice Torella
  • VII Di perle e di rubin - Alla illustre Signora Beatrice Torella
  • VIII Un tempo piansi - Fonte testo letterario: Don M. Tulio Angelio. Alla sereniss. Gran Duchessa di Toscana
  • XI Se le stelle e l'empia sorte - Fonte testo letterario: Don M. Tulio Angelio.
  • XIII Veramente in amore - Fonte testo letterario: (incertezza) Pietro Bembo

Tavola di raffronto

(Testi poetici messi in musica da Orazio Caccini pubblicati da vari compositori nelle loro raccolte)

Amore che debbo far. Se le stelle e l'empia sorte Camillo Lambardi, Madriagali a quattro voci (1609)

Cesare Borgo, Canzonette a tre voci (1584), (1591)

Giulio Santo Pietro Del Negro, Terzo libro a tre voci (1607)

Un duro scoglio in mar Nicolò Toscano, Canzonette a quattro voci (1584)
Veramente in amore Jacques Archadelt, Madrigali a quattro voci (1632)

Francesco Maria Borelli, Madrigali a 5,6,7 e 8 voci (1581) Giovanni Croce, Canzonette a quattro voci (1588) (1604)

Filippo De Monte, Madrigali a cinque voci (1612) Giovanni P.Da Palestrinam Madrigali a quattro voci (1586)

Lodovico Spontoni, Madrigali a cinque voci (1586) Annibale Stabile, Madrigali a cinque voci (1585).

Tanti martir mi date Jean De Macque, Madrigaletti e Napolitane a sei (1581) (1600)
Amor ecco colei Jacob Regnart, Canzoni italiane a cinque voci (1581)
Una fiammella viva Paolo Bellasio, Villanelle a tre voci (1592)

Jean De Macque, Madrigaletti e Napolitane a sei (1581) (1600)

Bene mio tu m'hai lasciato Ippolito Baccusi, Madrigali a sei voci (1587)

Giacomo Moro, Encomii musicali a quattro e cinque voci (1585)

Benedetto Pallavicino, Madrigali a sei voci (1582)

Paolo Quagliati, Canzonette a tre da sonare e cantare (1588)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Il rossignolo, su ilrossignolo.com. URL consultato il 22 giugno 2016 (archiviato dall'url originale il 12 agosto 2016).
  2. ^ Un duro scoglio in mar, su youtube.com.
  3. ^ Una fiammella viva, su youtube.com.
  4. ^ Se gli occhi tuoi, su youtube.com.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

"Cartella overo regole utilissime a quelli che desiderano imparare il canto figurato " Adriano Banchieri
  • Oratio Caccini Romano, Madrigali et canzonette a cinque voci, a cura di: Ottaviano Tenerani e Marica Testi, San Miniato 1998
  • Un musicista del Seicento a Roma Domenico Massenzio da Ronciglione : il sublime discreto, a cura di: Antonella Nigro Editore Rugginenti Editore, Milano 2012[1]
  • Seconda parte del Transilvano, Girolamo Diruta, Venezia 1609
  • Li primi albori musicali, Lorenzo Penna, Bologna 1684
  • Cartella overo regole utilissime à quelli che desiderano imparare il canto figurato, Adriano Banchieri, Venezia 1601

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • iltirreno, su ricerca.gelocal.it. URL consultato il 13 luglio 2016 (archiviato dall'url originale il 15 agosto 2016).
  • luccamusica.it[collegamento interrotto].
  • iltirreno, su ricerca.gelocal.it. URL consultato il 12 luglio 2016 (archiviato dall'url originale il 15 agosto 2016).
  • luccaindiretta, su luccaindiretta.it.
  • festivaldimusicaantica, su iicbelgrado.esteri.it. URL consultato il 12 luglio 2016 (archiviato dall'url originale il 25 agosto 2016).
  • quintevuote, su quintevuote.it.
Controllo di autoritàVIAF (EN928152744561827850000 · WorldCat Identities (ENviaf-928152744561827850000
  1. ^ Un musicista del Seicento a Roma Domenico Massenzio da Ronciglione (PDF), su cantorisancarlo.it, Rugginenti Editore, 2012.