Oodinium

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Ooodinium


Pesce affetto da oodiniasi (in alto) e avannotto di Betta splendens con grave infestazione di Oodinium (in basso).

Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Protista
Superphylum Alveolata
Phylum Dinoflagellata
Classe Blastodiniphyceae (o Dinophyceae)
Ordine Blastodiniales
Famiglia Oodiniaceae
Genere Oodinium

Oodinium è un genere di dinoflagellati parassiti unicellulari dei pesci. Si tratta dell'agente patogeno della malattia nota come oodiniasi, frequente nei pesci d'acquario sia d'acqua dolce che marina.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La morfologia di questo dinoflagellato è fortemente modificata a causa dello stile di vita parassitario. Lo stadio patogeno è piriforme, sessile e privo di flagello, di dimensioni massime di 100 µm. In questo stadio sessile si può osservare il nucleo cellulare ovale; il colore generale della cellula è brunastro o giallastro. Lo stadio infettante (dinospora) è rotondeggiante; presenta i solchi longitudinale e trasversale e i due flagelli (di cui solo uno esterno) tipici dei dinoflagellati. La cellula della dinospora è inoltre dotata di una macchia oculare di colore rosso; misura mediamente 15 µm[1].

Ciclo vitale[modifica | modifica wikitesto]

La dinospora si fissa sul tegumento dell'ospite mediante rizoidi citoplasmatici che penetrano a piccola profondità e grazie ai quali il parassita assorbe il nutrimento costituito dal contenuto delle cellule epiteliali. Quando la cellula del parassita ha raggiunto le dimensioni idonee si distacca dal tegumento e va incontro alla divisione cellulare liberando un elevato numero di dinospore che ricominciano il ciclo. Le dinospore muoiono se non si fissano a un ospite entro 24 ore[1].

Patologia[modifica | modifica wikitesto]

L'oodiniasi può colpire la mucosa della pelle, delle branchie o, più raramente, dell'intestino. I rizoidi del parassita causano la lisi delle cellule con cui vengono in contatto. La dimensione delle cellule adulte di Oodinium può raggiungere i 100 µm e questo le rende visibili a occhio nudo come una "polverina" molto sottile che ricopre aree del tegumento, meglio visibile a luce radente. Quando l'infestazione è molto grave il pesce prende un aspetto vellutato, in seguito si staccano porzioni di mucosa e di solito l'ospite muore in tempi brevi. Quando il parassita colpisce le branchie (la pelle può non essere coinvolta) si manifesta come respirazione accelerata e piccole emorragie. La malattia ha una progressione molto lenta. Nei pesci d'acqua dolce la malattia è causata da Oodinium pillularis e da Oodinium limneticum (quest'ultimo noto solo per l'America settentrionale) mentre nei pesci marini il patogeno è Oodinium ocellatum[1].

Terapia[modifica | modifica wikitesto]

La terapia per questa affezione può non richiedere la chemioterapia, infatti uno dei metodi più antichi per la cura dell'oodiniasi è il cosiddetto "trattamento termico" che consiste nell'innalzare la temperatura dell'acqua fino a 33/34 °C per un periodo da 24 a 36 ore. Non tutte le specie ittiche però tollerano questo trattamento. In alternativa possono essere utilizzato il solfato rameico o il chinino[1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Untergasser Dieter, Malattie dei pesci d'acquario, diagnosi e trattamento, Primaris, 1989, ISBN 88-85029-26-4.
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