Oleodotto Sumed

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Oleodotto Sumed
Localizzazione
Nazioni
attraversate
Bandiera dell'Egitto Egitto
InizioAin Sokhna
FineSidi Kerir
Informazioni generali
Tipopetrolio
Costruzione1977 - ...
Informazioni tecniche
Lunghezza320 km

L'Oleodotto Sumed (noto anche come Oleodotto Suez-Mediterranean) è un oleodotto in Egitto, che va dal terminal di Ain Sokhna nel Golfo di Suez, vicino al Mar Rosso, a Sidi Kerir, Alessandria[1] nel Mar Mediterraneo. Fornisce un'alternativa al Canale di Suez per il trasporto di petrolio dalla regione del Golfo Persico al Mediterraneo.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il progetto per un oleodotto dal Mar Rosso al Mediterraneo è stato avviato dopo la prolungata chiusura del Canale di Suez in seguito alla guerra dei sei giorni nel giugno 1967.[2] La costituzione della società degli oleodotti è stata concordata nel 1973 tra cinque governi arabi.[3] L'oleodotto Sumed è stato aperto nel 1977.[4][5]

Descrizione tecnica[modifica | modifica wikitesto]

L'oleodotto Sumed è lungo 320 chilometri (200 mi). Consiste di due linee parallele di 42 pollici (1.070 mm) di diametro. La sua capacità è di 2,5 milioni di barili al giorno (400 × 103 m3/d).[5] Nel 2009 ha trasportato 1,1 milioni di barili al giorno (170 × 103 m3/d).[6]

Operatore[modifica | modifica wikitesto]

L'oleodotto è di proprietà della Arab Petroleum Pipeline Company/Sumed Company, una joint venture di EGPC (50%, Egitto), Saudi Aramco (15%, Arabia Saudita), IPIC (15%, Emirati Arabi Uniti), tre società kuwaitiane (ciascuno del 5%) e QGPC (5%, Qatar).

Proposta di estensione[modifica | modifica wikitesto]

È allo studio un'estensione del Sumed. L'estensione proposta attraverserebbe il Mar Rosso da Ain Sukhna alla costa saudita vicino a Sharm al Sheikh, e da lì fino al terminale del principale oleodotto est-ovest dell'Arabia Saudita a Yanbuʿ.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Sidi Kerir Terminal, su World Port Source. URL consultato il 29 aprile 2021.
  2. ^ Benjamin Shwadran, The Middle East, oil, and the great powers., [3d ed., rev. and enl.], Wiley, 1974, p. 487, ISBN 0-470-79000-8, OCLC 667236. URL consultato il 29 aprile 2021.
  3. ^ (EN) Five Arab States Agree on Company For Sumed Pipeline, in The New York Times, 12 dicembre 1973. URL consultato il 29 aprile 2021.
  4. ^ (EN) Douglas Jehl, Trying to Revive a Canal That Is Out of the Loop, in The New York Times, 30 aprile 1997. URL consultato il 29 aprile 2021.
  5. ^ a b (EN) (Reuters), Egypt to set up oil storage firm next year, su Khaleej Times. URL consultato il 29 aprile 2021.
  6. ^ (EN) Dan Strumpf and Matt Whittaker, Egypt Unrest Stokes Oil, Gold, in Wall Street Journal, 29 gennaio 2011. URL consultato il 29 aprile 2021.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]