Ocre (famiglia)

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Ocre
D'argento alla fascia di verde.
StatoBandiera dell'Italia Italia
Casata di derivazioneConti dei Marsi
Titoli
FondatoreOdorisio Berardi
Ultimo sovranoMargherita di Ocre
Data di fondazioneXII secolo
Data di estinzioneseconda metà XIII secolo
Confluita inLancia
EtniaItaliana

La famiglia Ocre (talvolta preceduta dalle preposizioni di, da, de, dell' o d') è stata una famiglia nobile italiana[1].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La signoria di Ocre con gli annessi casali, confinante a nord con il contado dell'Aquila, a est con la signoria di Fossa e a sud-est con la signoria di Barile. Più a sud vi era la signoria di Albe (non mostrata nella mappa)
Il castello di Albe, unica dimora della famiglia assieme a quello di Ocre
Il castello di Ocre, unica dimora della famiglia assieme a quello di Albe

La famiglia Ocre ebbe origine dalla casata dei Berardi, noti come Conti dei Marsi[1]. Il fondatore fu Odorisio Berardi, figlio di Rainaldo Berardi e della duchessa di Gaeta Sichilgaida, il cui casato è ignoto, il quale, entrato in possesso della signoria di Ocre, grazie alla legge longobarda del XII secolo che consentiva di cambiare il proprio cognome col nome del feudo, cambiò il proprio cognome in Ocre[1]. La famiglia ha posseduto oltre a quella di Ocre, un'altra sola signoria, quella di Albe: può quindi essere considerata appartenente ad una piccola nobiltà feudale[1]. Ebbe dunque come dimore i castelli di Albe ed Ocre[1]. La sua genealogia, secondo quanto riportano gli storici, è piccola e di breve composizione[1]. Uno dei suoi membri, Odorisio di Ocre, entrato in possesso della contea di Celano, mutò il proprio cognome in Celano, fondando così la famiglia Celano[1]. La famiglia Ocre si estinse nella seconda metà del XIII secolo con Margherita, figlia di Gualtiero, che sposò nel 1256 Galvano Lancia portandogli in dote la signoria di Ocre[2]. Usava uno stemma d'argento alla fascia di verde, cui il cardinale Tommaso di Ocre aggiunse una "M" d'oro per rimarcare il suo passato da monaco[3][4].

Albero genealogico[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito è riportato l'albero genealogico della famiglia Ocre dal fondatore Odorisio Berardi, vissuto nel XII secolo, fino all'ultima discendente Margherita, deceduta entro la seconda metà del XIII secolo, secondo una ricostruzione degli storici Cesare d'Engenio Caracciolo, Enrico Bacco, Ottavio Beltrano et al.[1]:

 Odorisio[A 1]
 
   
 Berardo[A 2]
Tommaso[A 3]
 Offreduzio
  
     
Tommaso[A 4]
Pietro[A 5]
Rainaldo[A 6]
Odorisio[A 8]
?[A 10]
  
  
 Gualtiero[A 7]
Linea dei Celano
 
 
 Margherita[A 9][2]

Famiglia Albe[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia Ocre era conosciuta anche come famiglia Albe (talvolta preceduta dalla preposizione di o d') per il possesso che avevano i membri che la costituivano del feudo di Albe[1]. Entrambe costituiscono quindi la stessa casata ed usano lo stesso stemma[1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni
  1. ^ Membro della famiglia dei Berardi, entrato in possesso della signoria di Ocre, cambiò il proprio cognome con il nome del feudo, fondando così la famiglia Ocre. Si sposò con Roalda ?.
  2. ^ Fu signore di Albe e Ocre.
  3. ^ Fu signore di Ocre.
  4. ^ Seguace di papa Celestino V, fu da questi creato cardinale. Morì a Napoli nel 1300 e fu ivi sepolto.
  5. ^ Fu frate e cavaliere templare in Puglia.
  6. ^ Fu signore di Albe e Ocre.
  7. ^ Fu signore di Albe e Ocre e gran cancelliere del Regno di Gerusalemme e del Regno di Sicilia. Morì nel 1263.
  8. ^ Entrato in possesso della contea di Celano, mutò il cognome Ocre in Celano, divenendo così il fondatore della famiglia Celano. Si sposò con Alaura ?.
  9. ^ Fu signora di Ocre. Si sposò nel 1256 con Galvano Lancia portandogli in dote la signoria di Ocre. Morì nella seconda metà del XIII secolo e con lei si estinse la famiglia, in quanto ne costituiva l'ultima discendente, considerata anche la scelta del prozio Odorisio di fondare un proprio casato, quello dei Celano.
  10. ^ Figlia di Offreduzio di cui non se ne conosce l'identità, fu una delle tante mogli avute dal re Ruggero II di Sicilia.
Riferimenti
  1. ^ a b c d e f g h i j Engenio Caracciolo et al. (1671), p. 252.
  2. ^ a b Pio (2013), in DBI; Settia (2004), in DBI.
  3. ^ Ciacconio (1677), pp. 285-286.
  4. ^ Tommaso di Ocre, su araldicavaticana.com.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]