Muzquizopteryx

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Muzquizopteryx
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Ordine † Pterosauria
Sottordine † Pterodactyloidea
Superfamiglia † Pteranodontoidea
Famiglia † Nyctosauridae
Genere Muzquizopteryx
Frey et al., 2006
Nomenclatura binomiale
† Muzquizopteryx coahuilensis
Frey et al., 2006

Muzquizopteryx (il cui nome significa "ala di Múzquiz") è un genere estinto di pterosauro nyctosauride vissuto nel Cretaceo superiore, circa 85,8 milioni di anni fa (Coniaciano), in quella che oggi è Coahuila, Messico. Il genere contiene una singola specie, ossia M. coahuilensis.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il Muzquizopteryx era uno pterosauro relativamente piccolo, con un'apertura alare di circa 2 metri (6 piedi e 7 pollici). Aveva un cranio allungata con un profilo superiore convesso, che terminava nella parte posteriore della testa in una corta cresta arrotondata rivolta all'indietro. Le mascelle erano sdentate. Le ali erano molto robuste con l'omero caratterizzato da una grande cresta deltopettorale a forma d'ascia, indicando una forte muscolatura. L'osso pteroidale era lungo e puntato verso il collo, sostenendo la membrana alare.[1] L'esemplare tipo di Muzquizopteryx conserva anche le tracce dei potenti tendini associati alle ali. Oltre ai tendini sui bordi anteriori e posteriori delle ali che muovevano l'enorme quarto dito e controllavano la forma dell'ala, il campione preserva i tendini che sembrano mostrare una connessione dal gomito al busto. Non è chiaro per cosa fosse usato questo tendine, ma potrebbe essere stato impiegato dai muscoli tricipiti, oppure potrebbe essere stato usato per creare tensione all'interno dell'ala.[1]

Classificazione[modifica | modifica wikitesto]

Il Muzquizopteryx è stato assegnato dai suoi descrittori alla famiglia Nyctosauridae. Sarebbe quindi il più vecchio membro conosciuto del gruppo e il più piccolo conosciuto; infatti si tratta del più piccolo pterosauro adulto del Cretaceo superiore scoperto fino al 2006.[1] Poiché il Nyctosaurus è talvolta incluso in Pteranodontidae, anche il Muzquizopteryx può essere considerato un membro di quel gruppo sotto alcune classificazioni.

Di seguito è riportato un cladogramma che mostra i risultati di un'analisi filogenetica presentata per la prima volta da Andres e Myers nel 2014 e aggiornata con dati aggiuntivi di Andres e colleghi nel 2018:[2]

Ornithocheiroidea

Azhdarchoidea

 Pteranodontoidea 

Ornithocheiromorpha

 Pteranodontia 
Pteranodontidae

Geosternbergia sternbergi

Pteranodon longiceps

Tethydraco regalis

Nyctosauridae

Alamodactylus byrdi

Volgadraco bogolubovi

Cretornis hlavaci

Alcione elanius

Simurghia robusta

Muzquizopteryx coahuilensis

Barbaridactylus grandis

Nyctosaurus lamegoi

Nyctosaurus nanus

Nyctosaurus gracilis

Storia della scoperta[modifica | modifica wikitesto]

Negli anni '90, José Martínez Vásquez, un operaio della cava di gesso di El Rosario, scoprì uno scheletro di pterosauro. Egli lo consegnò ad un ufficiale di cava, che lo fece murare sul muro di un ufficio come un pezzo decorativo. Dopo che il suo valore scientifico fu riconosciuto nel 2002, l'esemplare fu acquisito dall'Università nazionale autonoma del Messico. Successivamente venne studiato da un team combinato dell'Università di Karlsruhe e dal Museo del Deserto e riportato scientificamente nel 2004.[3]

Nel 2006, la specie tipo Muzquizopteryx coahuilensis è stata nominata e descritta da Eberhard Frey, Marie-Céline Buchy, Wolfgang Stinnesbeck, Arturo González-González e Alfredo di Stefano. Il nome generico, Muzquizopteryx, deriva dal distretto di Múzquiz e dalla parola greca πτέρυξ/pteryx ossia "ala". Il nome specifico, coahuilensis, deriva, invece, dallo stato di Coahuila.[1]

L'olotipo, UNAM IGM 8621, di Muzquizopteryx è stato ritrovato negli strati di El Rosario, nelle prime rocce di età Coniaciana.[4] L'olotipo consiste in uno scheletro quasi completo e articolato che include resti di tessuti molli, tra cui lunghi tendini fossilizzati lungo entrambi i lati di entrambe le braccia. L'esemplare rappresenta un individuo adulto.[1]

Nel 2012, è stato riportato un secondo campione, MUDE CPC-494, nuovamente scoperto da un lavoratore della cava, forse nello stesso sito, e venduto ad un collezionista privato. In seguito fu acquistato dal Museo del Desierto Saltillo. Consiste nell'ala superiore destra di un individuo subadulto, con circa l'81% della lunghezza dell'olotipo. Poiché la sua provenienza probabilmente risale a strati leggermente più antichi del tardo Turoniano e i resti sono limitati, è stato riferito ad Muzquizopteryx sp.[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e Frey, E., Buchy, M.-C., Stinnesbeck, W., González-González, A., and di Stefano, A. (2006). Muzquizopteryx coahuilensis n.g., n. sp., a nyctosaurid pterosaur with soft tissue preservation from the Coniacian (Late Cretaceous) of northeast Mexico (Coahuila). Oryctos 6:19-39.
  2. ^ B. Andres, J. Clark e X. Xu, The Earliest Pterodactyloid and the Origin of the Group, in Current Biology, vol. 24, 2014, pp. 1011–6, DOI:10.1016/j.cub.2014.03.030, PMID 24768054.
  3. ^ Frey E., Buchy M.-C., Stinnesbeck W., González-González A.H. & Di Stefano A., 2004, "A brick in a wall: the first nyctosaurid pterosaur from the Conacian of NE Mexico and its impact on the pterosaurian wing anatomy", 2nd WEAVP, Brno (Czech Republic), 19–24 July 2004, Abstract Book: 13
  4. ^ Stinnesbeck W., Ifrim C., Schmidt H., Rindfleisch A., Buchy M.-C., Frey E., González-González A. H., Vega F. J., Cavin L., Keller G., and Smith K. T., 2005, "A new lithographic limestone deposit in the Upper Cretaceous Austin Group at El Rosario, county of Múzquiz, Coahuila, northeastern Mexico", Revista Mexicana de Ciencias Geológicas, 22(3): 401-418
  5. ^ Eberhard Frey, Ross A. Elgin, Wolfgang Stinnesbeck, José Manuel Padilla-Gutiérrez, Christina Ifrim, Samuel Giersch, and Arturo H. González-González, 2012, "A new specimen of nyctosaurid pterosaur, cf. Muzquizopteryx sp. from the Late Cretaceous of northeast Mexico", Revista Mexicana de Ciencias Geológicas 29(1): 131-139

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