Muhammad Fazel Lankarani

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Il Grande Ayatollah Muḥammad Fāżel Lankarānī (in persiano محمد فاضل لنکرانی‎; Qom, 1931Londra, 16 giugno 2007) è stato un religioso iraniano, figlio dell'ultimo Āyatollāh Fāżel Lankarānī e discepolo del Grande Ayatollah Borūjerdī.

La sua famiglia è di etnia azera.[1]

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

Lankarānī ha cominciato i suoi studi religiosi all'età di 13 anni presso la scuola religiosa di scienze islamiche della Città Santa di Qom.

A soli 19 anni aveva raggiunto il grado di "Kharij", il più elevato tra quelli previsti dalla scuola di Qom, i cui corsi erano tenuti dal Grande Ayatollah Borūjerdī. Continuò a studiare con Borūjerdī per altri 11 anni, ma seguì anche i corsi dell'Imam Rūḥollāh Khomeynī per nove anni oltre che quelli dell'Ayatollah Tabataba'i.

A 25 anni Moḥammad Fāżel Lankarānī conseguì il suo ijtihad (il permesso di interpretare in modo indipendente le fonti legali: Corano e Sunna) e fu formalmente nominato Grande Ayatollah da Borūjerdī.

All'indomani della morte dell'Ayatollah Khomeini era considerato il più dotto specialista di Legge islamica (Marja' al-taqlid) della scuola centrale sciita di studi religiosi di Qom.

Attività religiose[modifica | modifica wikitesto]

Lankarānī ha insegnato per gli ultimi 25 anni della sua vita Legge islamica (fiqh) e Usul al-fiqh) nei corsi del livello Kharij della scuola religiosa di Qom. Le sue lezioni erano spesso seguite anche da settecento persone tra religiosi e studenti ed alcune ritrasmesse per radio.

Guidava la preghiera nel Ḥaram di Bibi Masouma di Qum

Era fra i principali sostenitori dell'Ayatollah Khomeini e per questo, prima della Rivoluzione iraniana, fu incarcerato diverse volte ed una volta anche esiliato.[2]

Dopo la rivoluzione divenne membro dell'Assemblea degli esperti, il principale comitato religioso iraniano.[2]

Resāla (L'epistola), il libro che raccoglie le sue opinioni su diversi argomenti alla luce delle leggi islamiche, è disponibile in arabo, inglese, persiano, turco, urdu ed altri lingue. Fra l'altro Lankarānī crede che le donne non abbiano il diritto di assistere a partite di calcio maschili negli stadi.[3]

Fāżel Lankarānī chiamò i fedeli islamici ad uccidere Salman Rushdie a seguito della fatwā pronunziata dall'Ayatollah Khomeini a seguito della pubblicazione de I versetti satanici nel 1989.[2] Nel 1998 chiese anche al governo iraniano di intervenire per proteggere gli sciiti afghani, minacciati dai talebani.[4]

Nel novembre 2006 Lankarānī pronunziò una fatwā richiedendo la messa a morte di Rafiq Tağı, un giornalista azero, e dell'editore di Tagi, Samir Sādaqatoğlu, accusati di aver insultato l'Islam e Maometto.[5] Gli scritti di Tagi furono bruciati durante successive dimostrazioni davanti all'ambasciata dell'Azerbaigian a Teheran.

Ormai malato, lasciò la città santa di Qom, prima per Tehran, quindi per Londra per ricevere adeguate cure mediche ma le sue condizioni peggiorarono. È morto il 16 giugno 2007 a Londra.

Fatwa[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Cehennemin kap?lar?/H.Miray VURMAY - ORTADOG(U ARAS,TIRMALARI MASASI, su tusam.net. URL consultato il 6 luglio 2007 (archiviato dall'url originale il 28 settembre 2007).
  2. ^ a b c Reuters via CNN, "Senior Iranian leader dies" June 16 2007
  3. ^ BBC Persian
  4. ^ BBC Newsroom Middle East Ayatollah calls for protection of Afghan Shiites 15 agosto 1998.
  5. ^ Frances Harrison, BBC News in Teheran, Iran issues fatwa on Azeri writer, BBC News, 29 novembre 2006. URL consultato il 30 novembre 2006.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Sito ufficiale, su lankarani.com.
  • New terror-fatwa, su iran-press-service.com. URL consultato il 6 luglio 2007 (archiviato dall'url originale il 15 ottobre 2007).
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