Monumento a Gioacchino Murat

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Monumento a Gioacchino Murat
Xilografia dell'opera
AutoreVincenzo Vela
Data1864
Materialemarmo
UbicazioneCimitero della Certosa, Bologna

Il monumento a Gioacchino Murat è un'opera scultorea tra le più note del cimitero della Certosa di Bologna. Fu realizzata nel 1864 dal ticinese Vincenzo Vela (1820-1891), del quale è considerata una delle sculture di maggiore fama.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La statua raffigura il re di Napoli Gioacchino Murat.

È collocata sopra la tomba della figlia, Letizia, nata dal matrimonio fra Murat e Carolina Bonaparte, poi maritata con il marchese bolognese Guido Taddeo Pepoli. La scultura fu commissionata dalla famiglia Pepoli che volle onorare la memoria del padre di Letizia, morto senza sepoltura. Il corpo del sovrano fu infatti sepolto in una fossa comune.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il monarca viene raffigurato nella sua elegante divisa, ornato di onorificenze e simboli regali. Il bastone rappresenta il grado militare, il cannone su cui poggia il piede le imprese compiute e l'aquila il simbolo della potenza francese. Il monumento viene così descritto nel 1891 dal critico d'arte Adolfo Venturi:[2]

«Così [il Vela] scolpi Gioacchino Murat, quasi ne avesse spiato il piglio audace dal vero, nella statua posta sulla tomba di Letizia Murat Pepoli, sua figlia, alla Certosa di Bologna. Egli è là, con la testa alta, vestito di ricco uniforme, con lo scudiscio nella destra, quasi in atto di moverlo nervosamente, e con un piede sur un pezzo d’artiglieria, fissato dalle aquile del basamento, forte, bello, altero»

Sotto l'opera è presente la tomba della figlia che è ricordata con una semplice effigie in medaglione alla base della statua.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Alfonso De Romanis, Vela, Vincenzo, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1937.
  2. ^ Adolfo Venturi, Il Vela e Niccolò Barabino, in Nuova Antologia, Terza serie, vol. XXXVI, Roma, Direzione della Nuova Antologia, 1891, p. 340.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Melissa La Maida, Monumento Murat, in Storia e Memoria di Bologna, Comune di Bologna. Modifica su Wikidata