Monasteri del Nagorno Karabakh

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I Monasteri del Nagorno Karabakh (Artsakh) sono numerosi e quasi tutti risalenti nel loro impianto originario all'Alto Medioevo. Alcuni si presentano in ottime condizioni, altri sono semi diroccati a causa del loro stato di abbandono che ha interessato principalmente i siti al di fuori dell'Oblast Autonomo del Nagorno Karabakh dove la percentuale di popolazione armena era più bassa di quella azera.

Origini[modifica | modifica wikitesto]

Nel primo Medioevo, l'Artsakh e le vicine province di Utik e Paytakaran, tutte facenti parte del Regno di Armenia, divennero obiettivo di una intensa attività missionaria evangelizzatrice ad opera di importanti figure religiose di origine armena fra le quali la più importante è quella di san Gregorio Illuminatore, morto nel 337 ed al quale si deve il battesimo dell'Armenia come primo paese cristiano nel 301.

Un altro importante esponente fu Mesrop Mashtots (361-440), inventore dell'alfabeto armeno e fondatore nel monastero di Amaras della prima scuola armena di scrittura.

L'opera di questi esponenti religiosi e dei loro discepoli portò alla costruzione di chiese e monasteri nei luoghi ove essi predicarono ed insegnarono; la loro attività fu accompagnata e seguita da monaci che redassero manoscritti.

I monasteri divennero anche nell'Artsakh dei centri culturali oltre che sedi del potere religioso e presidi di difesa per la popolazione.[1]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Come la maggior parte dei monasteri armeni, anche quelli del Nagorno Karabakh presentano una struttura piuttosto lineare, quanto meno nel loro impianto originario. Tufo e calcare rappresentano i principali materiali da costruzione che formano il nucleo delle pareti. Quelle degli edifici più grandi e prestigiosi sono ricoperte esternamente da blocchi accuratamente tagliati cosme accade ad esempio nei monasteri di Gandzasar e Dadivank. Le strutture più modeste usano invece uno stile di costruzione più semplice e povero con pietre tagliate meno accuratamente.

Una caratteristica delle chiese e dei monasteri dell'Artsakh è quella di avere molte iscrizioni murali che forniscono dati relativi alla costruzione dell'edificio: la data, il nome del committente e spesso anche quello dell'architetto. Questa particolarità è più evidente in Artsakh che in Armenia

Molti presentano il caratteristico gavit, alcuni con copertura a volta, sorta di vestibolo adibito anche a sala riunioni.

Altra peculiarità di molti monasteri è il muro di cinta con specifici scopi difensivi: esso circonda la struttura principale ed è munito di torrette cilindriche ai quattro angoli. In alcuni casi all'interno dell'area vi è un ulteriore cortile. Non mancano, dentro e fuori dalla cinta muraria, i classici Khachkar dell'architettura armena.

Suddivisione per province[modifica | modifica wikitesto]

Goranboy[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Shahumian.

Agdere[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Martakert.

Askeran[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Askeran.

Lachin[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Kashatagh.

Khojavend[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Martuni (regione).

Shusha[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Shushi.

Khojavend[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Hadrut.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Si tenga presente che nell'elencazione dei siti si è mantenuta la denominazione più conosciuta; ad ogni buon conto la parola armena vank equivale al termine italiano "monastero".

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]