Madonna in trono col Bambino tra i santi Giacomo Maggiore e Girolamo

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Madonna in trono col Bambino tra i santi Giacomo Maggiore e Girolamo
AutoreIl Moretto
Data1517 circa
TecnicaOlio su tavola
Dimensioni148,9×138,4 cm
UbicazioneHigh Museum of Art, Atlanta

La Madonna in trono col Bambino tra i santi Giacomo Maggiore e Girolamo è un dipinto a olio su tavola (148,9x138,4 cm) del Moretto, databile al 1517 circa e conservato nell'High Museum of Art di Atlanta.

Si tratta di una delle prime opere note dell'autore, dai tratti ancora molto semplificati ma già ricca di numerosi particolari che saranno a lungo ripresi in dipinti successivi.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il dipinto è citato per la prima volta nella letteratura artistica in un catalogo del 1824 della collezione del conte Teodoro Lechi di Brescia, nella quale figura ancora nel seguente catalogo del 1837[1]. In entrambi, l'ascrizione al Moretto è già espressa senza alcun dubbio. Dai documenti dell'Archivio Lechi risulta che il quadro fu comprato a Milano da Teodoro, ma non si è a conoscenza della data dell'acquisto: visto che il catalogo del 1814 non lo cita, però, è evidente che il conte ne entrò in possesso successivamente, comunque prima del 1824, quando è nominato per la prima volta[1].

Il dipinto viene poi venduto a Londra nel 1845[1] e ricompare qualche decennio più tardi, nel 1913, in un saggio sulla Collezione Cook a Richmond upon Thames, dunque sempre in contesto londinese[2]. Nello studio il dipinto è però assegnato al Romanino, errore che resta consolidato a lungo all'interno della critica artistica[2]. Nel 1950 l'opera passa al Museum of Art di Philadelphia e, nell'occasione, viene attentamente esaminato nella tecnica e nell'impostazione compositiva, riportando l'attribuzione al Moretto[2]. Verrà infine acquistato nel 1968 dall'High Museum of Art di Atlanta, dove è esposto tuttora[2].

Descrizione e stile[modifica | modifica wikitesto]

Il dipinto segue un'impostazione molto canonica e ricorrente, con la Madonna col Bambino seduta su un trono affiancata da due santi: a destra è posto san Giacomo Maggiore, a sinistra san Girolamo. Il trono dove è seduta Maria è preceduto da due gradini con decorazioni rinascimentali, mentre lo schienale ha una conformazione piramidale. I decori si ispirano agli intagli di Stefano Lamberti che, in quegli anni, stava lavorando a Brescia con grande successo producendo cornici, altari e altri apparati lignei[3]. Sullo sfondo si apre un vasto paesaggio montuoso, mentre in basso, sul limite inferiore della tavola, spunta la cosiddetta "quaglia infreddolita", citazione non insolita proveniente dall'arte del Romanino[3]. Una rosa, invece, è appoggiata sul primo gradino del trono.

La tavola è la prima nota del Moretto di questo genere, cioè una Madonna circondata da santi, e la si può pertanto considerare un'opera molto giovanile[2]. I toni sono ancora incerti e semplificati, ad esempio nei panneggi delle vesti dei personaggi e del paesaggio sullo sfondo, molto stilizzato[3]. Sfondati di questo genere, fra l'altro, avranno poco seguito nell'arte del Moretto, che col tempo preferirà di gran lunga ambientazioni architettoniche[3]. Nell'opera già si notano comunque particolari che diventeranno in seguito vere peculiarità dell'autore, quali la rosa sul gradino, la minuscola figura che cammina su una strada nel paesaggio a destra di san Girolamo e le fronde dell'albero poco sopra che si stagliano in controluce[3].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Pier Virgilio Begni Redona, pag. 82
  2. ^ a b c d e Pier Virgilio Begni Redona, pag. 84
  3. ^ a b c d e Pier Virgilio Begni Redona, pag. 85

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Pier Virgilio Begni Redona, Alessandro Bonvicino - Il Moretto da Brescia, Editrice La Scuola, Brescia 1988

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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