Lucio Papirio Mugillano (console 427 a.C.)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Lucio Papirio Mugillano
Console e Tribuno consolare della Repubblica romana
Nome originaleLucius Papirius Mugillanus
GensPapiria
Tribunato consolare422 a.C.
Consolato427 a.C.

Lucio Papirio Mugillano [1] (in latino Lucius Papirius Mugillanus; Roma, ... – ...; fl. V secolo a.C.) è stato un politico romano del V secolo a.C..

Consolato[modifica | modifica wikitesto]

Nel 427 a.C. fu eletto al consolato con Gaio Servilio Strutto Ahala[2].

L'anno passò senza che si arrivasse allo scontro con Veio, accusata di aver compiuto razzie in territorio romano l'anno prima, perché, a seguito del fallito tentativo di composizione pacifica della disputa con gli etruschi, i plebei ottennero che la guerra fosse votata dai comizi centuriati e che la sua conduzione fosse affidata ai tribuni consolari dell'anno successivo.

Tribunato[modifica | modifica wikitesto]

Nel 422 a.C. fu eletto al tribunato consolare con Lucio Manlio Capitolino e Quinto Antonio Merenda[3].

In quell'anno il tribuno della plebe Lucio Ortensio citò in giudizio Gaio Sempronio Atratino per la conduzione della campagna bellica contro i Volsci dell'anno prima, ma vi desistette per l'opposizione di quattro suoi colleghi tribuni della plebe.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ William Smith, Dictionary of Greek and Roman Biography and Mythology, 1, Boston: Little, Brown and Company, Vol.2 pag.1119 n.2 Archiviato il 28 agosto 2013 in Internet Archive.
  2. ^ Tito Livio, Ab Urbe condita, IV, 2, 30
  3. ^ Tito Livio, Ab Urbe condita, IV, 3, 42

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Fasti consulares Successore
Aulo Cornelio Cosso e
Tito Quinzio Peno Cincinnato
(427 a.C.)
con Gaio Servilio Strutto Ahala
Tito Quinzio Peno Cincinnato, Gaio Furio Pacilo Fuso,
Marco Postumio Albino Regillense e Aulo Cornelio Cosso
I
Gaio Sempronio Atratino e
Quinto Fabio Vibulano Ambusto
(422 a.C.)
con Lucio Manlio Capitolino e Quinto Antonio Merenda
Numerio Fabio Vibulano e
Tito Quinzio Capitolino Barbato
II