Lino Gucci

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Lino Gucci
NascitaBologna, 1915
MorteJagodnji, 23 agosto 1942
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
CorpoBersaglieri
Reparto6º Reggimento bersaglieri
Anni di servizio1940-1942
GradoSottotenente medico
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneInvasione della Jugoslavia
Campagna italiana di Russia
Decorazionivedi qui
dati tratti da Le medaglie d'oro al valor militare volume secondo (1942-1959)[1]
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Lino Gucci (Bologna, 1915Jagodnji, 23 agosto 1942) è stato un militare italiano, insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Bologna nel 1915, figlio di Remo e Chiara Pagliano.[2] Dopo aver conseguito la laurea in medicina e chirurgia nel 1937 presso l'Università di Bologna, nel marzo 1940 venne ammesso a frequentare la Scuola di applicazione di Sanità militare a Firenze dove fu nominato sottotenente nel settembre successivo, assegnato al 6º Reggimento bersaglieri.[2] In servizio presso il VI Battaglione, prese parte alle operazioni belliche durante l'invasione della Jugoslavia dal 12 aprile 1941 ed in seguito, fino al mese di ottobre, alle operazioni di guerra contro i ribelli nelle zone occupate.[2] Rientrato al deposito reggimentale e trattenuto in servizio, il 24 gennaio 1942 partiva con il suo reparto per la Russia, inquadrato nella 2ª Divisione celere "Emanuele Filiberto Testa di Ferro" assegnata all'ARMIR.[2] Già decorato di medaglia di bronzo e croce di guerra al valor militare, cadde in combattimento a Jagodnji, sul fiume Don, il 23 agosto 1942, venendo successivamente insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Capace ed entusiasta ufficiale medico di un battaglione bersaglieri, durante il ciclo operativo per la conquista di una vasta regione, eccelse in coraggio e spirito di sacrificio, prodigandosi oltre ogni limite nei curare i feriti sulle linee più avanzate di combattimento. Già proposto per la medaglia d’argento “sul campo” al valor militare, era nel battaglione — per le sue continue gesta di ardimentoso soccorso divenute ormai leggendarie — un esempio fulgidissimo delle più elette virtù guerriere della nostra razza. In un accanito combattimento notturno, accorse con alcuni suoi uomini oltre una quota appena conquistata per soccorrere i molti feriti e trarli in salvo. Stava prodigandosi nel pietoso compito con serena calma e sommo sprezzo dei pericolo, allorché elementi nemici lanciati alla riconquista della quota, non rispettando la sua umanitaria opera, aprirono il fuoco contro il suo gruppo, muovendo subito dopo furiosamente all’assalto. Troncate le cure e imbracciata una vicina arma da fuoco, fronteggiava gli agguerriti avversari, incalzati da altri sopravvenienti con feroce irruenza e difendeva con estremo valore i suoi feriti. Sosteneva l’epica lotta sotto il fuoco e fra gli scoppi delle bombe, ma poi, travolto nei corpo a corpo, veniva sopraffatto dopo aver dato ancora una volta luminosa prova di esemplare ardimento, d’indomito coraggio ed elevatissimo spirito umanitario e militare. Jagodnji (Russia) - Fiume Don, 23 agosto 1942 .[3]»
— Decreto 10 luglio 1947.[4]
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Ufficiale medico in un battaglione bersaglieri, già distintosi in precedenti azioni, durante un violento attacco di forze soverchianti, si prodigava sulla linea più avanzata di combattimento, nella sua opera umanitaria, attraversando più volte zona scoperta e battuta dal fuoco nemico. Visto che un bersagliere gravemente ferito, stava per essere catturato, accorreva a difenderlo, e messo in fuga lo traeva al riparo per curarlo. Bobrowskji (fronte russo), 13 agosto 1942
Croce di guerra al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Ufficiale Medico in un Battaglione Bersaglieri, durante aspro combattimento si prodigava, in condizioni particolarmente difficili e sotto violento fuoco nemico, nell’assistenza dei feriti. Confermava in seguito le sue belle doti di altruismo e di coraggio, portandosi sulle prime linee per meglio assolvere la sua missione. Resanovici, Balcania, 16 settembre 1941

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare 1965, p.151.
  2. ^ a b c d e Combattenti Liberazione.
  3. ^ Gucci, Lino, su quirinale.it, Presidenza della Repubblica Italiana. URL consultato il 19 luglio 2020.
  4. ^ Registrato alla Corte dei conti il 3 luglio 1947, Esercito registro 15, foglio 103.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare, Le medaglie d'oro al valor militare volume secondo (1942-1959), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 71.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]