La mortale trappola di Belfagor

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La mortale trappola di Belfagor
Titolo originaleLa malédiction de Belphégor
Lingua originalefrancese
Paese di produzioneItalia, Francia
Anno1967
Durata101 min.
Genereorrore, thriller
RegiaGeorges Combret e Jean Maley
SceneggiaturaGeorges Combret e Michel Dubosc
ProduttoreGeorges Combret
Casa di produzioneRadius Productions, Italspettacolo
FotografiaGuy Maria
MontaggioLouis Devaivre
MusicheCamille Sauvage
TruccoBoris Karabanoff
Interpreti e personaggi

La mortale trappola di Belfagor (La malédiction de Belphégor) è un film italo-francese del 1967 diretto da Georges Combret e Jean Maley. Combret ne è anche il produttore e, con Michel Dubosc, lo sceneggiatore.

Il film, liberamente ispirato al celebre romanzo Belfagor di Arthur Bernède, è uno spin-off apocrifo della serie televisiva Belfagor o Il fantasma del Louvre, uscita due anni prima e che riscosse un grande successo.[1][2]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Belfagor è il misterioso capo di una setta di fanatici adoratori dell'omonima divinità assira.[3] Quando scopre che una compagnia teatrale sta mettendo in scena all'Opera di Tolone uno spettacolo intitolato La maledizione di Belfagor, irritato, inizia a uccidere uno dopo l'altro lo scenografo, l'amministratore del teatro, l'autore del testo, il coreografo e un quinto responsabile della produzione.[3][4][5]

Il giovane Roger Rodin e la giornalista Claude Randal, a dispetto dello scetticismo della polizia, scoprono il rifugio di Belfagor, ma ne cadono ambedue prigionieri.[3] I due, salvatisi, mentre scoprono che si tratta di un amico di uno dei due, fanno cadere Belfagor in una trappola.[3] Tuttavia egli, facendosi credere morto, riesce a fuggire a bordo di un motoscafo.[3]

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

L'Opera di Tolona, luogo delle riprese

Il film è stato girato due anni dopo la messa in onda della serie televisiva Belfagor o Il fantasma del Louvre, che riscosse un notevole successo.[1]

Le riprese si sono svolte interamente a Tolone e dintorni, davanti e dentro l'Opera della città.

Nel film sono presenti due attori celebri per la serie televisiva trasmessa fin dal 1954 su RTF Télévision, prima, e, a seguire, su ORTF Télévision: Les Cinq Dernières Minutes, Raymond Souplex e Jean Daurand con la differenza che il film venne prodotto a colori in un momento in cui la televisione francese era ancora in bianco e nero. Altro protagonista della pellicola è il clown Achille Zavatta, in un ruolo piuttosto raro al cinema, egli è infatti presente in altri piccoli ruoli in una dozzina di film.[6].

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Il film è stato distribuito in Italia a partire dal 19 ottobre 1967 mentre in Francia dall'8 novembre successivo.

Il film è conosciuto, oltre che con il titolo italiano de La mortale trappola di Belfagor, anche con quelli francesi originale La malédiction de Belphégor e alternativo Belphégor tend un piège (lett. "Belfagor tende una trappola"),[3] e con il titolo internazionale in inglese de The Curse of Belphegor (lett. "La meledizione di Belfagor", che ne traduce anche il titolo francese originale).

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Pino Farinotti nel suo Dizionario di tutti i film, assegna al film 2 stelle su 5.[7] Secondo il sito Psychovision, che conferisce al film 4.75 stelle su 10 con un totale di 4 voti degli utenti, questo film di serie Z, liberamente ispirato al celebre romanzo Belfagor di Arthur Bernède, ma trasposto al teatro dell'Opera di Tolone, è stato mal recepito dalla critica, piuttosto mal interpretato da attori un po' datati e ben al di sotto delle ambizioni dei registi, destinandolo a uno scarso successo nelle sale.[2] Il pubblico dell'aggregatore di recensioni AlloCiné, ha conferito al film un 57% di 2 stelle su 5 e un 47% di 2 stelle e ½ su 5.[5] I lettori di IMDb hanno invece conferito al film una media di 4,4 stelle su 5 per un totale di 58 recensioni.[8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (FR) La Malédiction de Belphégor, su Unifrance. URL consultato il 15 luglio 2020.
  2. ^ a b (FR) Flint, La Malédiction de Belphégor, su Psychovision, psychovision.net. URL consultato il 15 luglio 2020.
  3. ^ a b c d e f La mortale trappola di Belfagor, su Cinematografo, Fondazione Ente dello Spettacolo. URL consultato il 4 maggio 2023.
  4. ^ La mortale trappola di Belfagor, su FilmTv.it, Tiche Italia s.r.l.. URL consultato il 4 aprile 2023.
  5. ^ a b (FR) La Malédiction de Belphégor, su AlloCiné, The Boxoffice Company Webedia Group. URL consultato il 4 aprile 2023.
  6. ^ (FR) a Malédiction de Belphégor, su Horreur.net. URL consultato il 15 luglio 2020.
  7. ^ Pino Farinotti, Tiziano Sossi e Giancarlo Zappoli, 1999, p. 963.
  8. ^ (EN) La mortale trappola di Belfagor, su IMDb, IMDb.com. URL consultato il 4 aprile 2023.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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