La grande dinastia dei paperi

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

La grande dinastia dei paperi è una collana editoriale che raccoglie − per la prima volta in assoluto in Italia − tutte le storie realizzate da Carl Barks dal 1942 al 1968[1], alcune delle quali inedite in Italia; la serie di volumi è esordita nel 2008 e veniva distribuita in allegato al quotidiano Corriere della Sera.

Storia editoriale[modifica | modifica wikitesto]

Prima della pubblicazione de La grande dinastia dei paperi, vi sono stati vari tentativi di raccogliere in ordine cronologico tutte le storie realizzate da Carl Barks: uno dei primi fu la testata mensile Paperino d'oro, edita dalla Arnoldo Mondadori Editore, che però chiuse solo dopo 13 numeri senza completare l'opera, nonché le varie iniziative amatoriali pubblicate da ANAF e Comic Art.[2] È solo con l'avvento del periodico Zio Paperone, inizialmente pubblicato da Mondadori e poi ripreso da Disney Italia, che vengono raccolti in maniera filologica tutti i lavori del "Maestro dell'Oregon", sebbene a partire dal n. 70 vengono ristampate con una nuova traduzione, lettering e colorazione le storie già uscite nei primi albi editi da Mondadori in ordine sparso e in relazione ad altre realizzate da autori affini a Barks presenti nel numero di turno.

Dopo la prima serie di Topolino Story e I classici della letteratura Disney, La grande dinastia dei paperi è la terza iniziativa editoriale nata con la collaborazione tra Disney Italia e RCS e condivide lo staff, composto da Lidia Cannatella, Luca Boschi e Alberto Becattini, nonché gli impianti di stampa delle storie pubblicate, rispetto alla testata Zio Paperone. Il materiale viene proposto in ordine non cronologico e corredato da articoli di approfondimento e schede informative su storie e personaggi. Per decisione degli stessi curatori, il primo numero non apre con le prime storie di Carl Barks pubblicate tra il 1942 e il 1943, bensì con quelle uscite a partire dal 1950, in quanto più facili da introdurre per un pubblico più giovane e perché quegli anni è da loro considerato il periodo di massima creatività e produttività dell'autore.[3][1]

La collana è stata ristampata da Giunti Editore nel 2018 per il circuito delle librerie con il titolo Paperdinastia, anche se dall'edizione originale uscita del 2008 vengono ripubblicati solamente i primi 6 volumi.

L'8 luglio 2021 viene annunciata una nuova ristampa de La grande dinastia dei paperi, con il primo numero distribuito a partire dal 20 luglio seguente in allegato con il Corriere della Sera e con La Gazzetta dello Sport. Rispetto a quella uscita tredici anni prima, quest'edizione dell'opera omnia di Barks non presenta nessuna novità[4], sebbene vi sia qualche differenza a livello di redazionali.[5]

Elenco dei volumi[modifica | modifica wikitesto]

La serie è formata da 48 volumi divisi in tre gruppi: 1950-1968, 1942-1949 e 1969-2008; ogni volume presenta un'introduzione realizzata da diversi esperti o autori del settore, come Luca Boschi, Giulio Giorello, Stefano Priarone, Silvia Ziche e Tito Faraci, l'analisi dei personaggi Disney e schede informative sulle storie presentate. Il titolo di ogni volume deriva dal titolo della prima storia contenuta nel volume, mentre la stampa è in formato 17x24 cm con una foliazione di 196 pagine.

Dal 1950 al 1968[modifica | modifica wikitesto]

Il primo gruppo è relativo alle storie disegnate tra il 1950 e il 1968; tutte le storie sono disegnate da Barks, ad eccezione di Re Paperone Primo (1967) da lui solamente sceneggiata, disegnata da Tony Strobl (prima versione) e Daan Jippes (seconda versione), e che è stata pubblicata nel volume n. 32 e di Il pifferaio magico di Paperopoli (1959), storia parzialmente sceneggiata e disegnata da Barks e completata da Don Rosa, presente nel volume n. 20.

Dal 1942 al 1949[modifica | modifica wikitesto]

Questo gruppo raccoglie tutte le storie disegnate dal 1942 al 1949; tutte le storie sono disegnate da Barks, sebbene alcune storie qui pubblicate sono state reinchiostrate da Daan Jippes; nel volume 33 sono pubblicate Paperino e l'oro del pirata, una storia disegnata da Barks in coppia con Jack Hannah e basata sullo storyboard di un cortometraggio mai realizzato, e Pluto salva la nave, dove Barks vi è solo sceneggiatore assieme ad Hannah e Nick George su soggetto di Eleanor Packer.

Dal 1969 al 2008[modifica | modifica wikitesto]

Il terzo gruppo raccoglie tutti i fumetti solamente sceneggiati da Barks o frutto di idee e ricordi di opere mai pubblicate o incompiute dell'autore, negli anni successivi al suo pensionamento nel 1966. Quasi tutte le storie che appaiono nei volumi sono disegnati da Daan Jippes, che cerca di seguire più fedelmente possibile lo storyboard di Barks, diversamente da come hanno fatto altri artisti, quali Tony Strobl, Kay Wright, John Carey, Mau Heymans spinti dalla casa editrice Western Publishing. Tuttavia sono presenti storie disegnate da Strobl, Vicar, William Van Horn, Pat Block, Carlos Mota e da Giovan Battista Carpi. L'ultimo volume è atipico rispetto agli altri, in quanto contiene l'intera cronologia delle opere di Carl Barks.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Luca Boschi, La grande dinastia dei paperi - FAQ, su lucaboschi.nova100.ilsole24ore.com, 1º gennaio 2008 (archiviato dall'url originale il 14 marzo 2008). di Luca Boschi
  2. ^ Amedeo Badini, La Grande Dinastia dei Paperi, su papersera.net, 8 luglio 2020. URL consultato il 14 agosto 2023.
  3. ^ Luca Boschi, Tutte le storie di Carl Barks, in La grande dinastia dei paperi, n. 1, 28 gennaio 2008, pp. 6-8.
  4. ^ Torna col Corriere La grande dinastia dei paperi, l'omnia di Carl Barks, su comicus.it, 9 luglio 2021. URL consultato il 20 luglio 2021.
  5. ^ Amedeo Badini, La Grande Dinastia dei Paperi 1 e 2 – L’opera omnia di Carl Barks, su papersera.net, 30 gennaio 2021. URL consultato il 14 agosto 2023.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Disney: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Disney