La Rosa dell'Istria

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La Rosa dell'Istria
PaeseItalia
Anno2024
Formatofilm TV
Generedrammatico, storico, in costume
Durata98 min
Lingua originaleitaliano
Rapporto1,78:1
Crediti
RegiaTiziana Aristarco
Soggetto
SceneggiaturaMaximiliano Hernando Bruno, Angelo Petrella
Interpreti e personaggi
FotografiaAndrea Doria
MontaggioLuciana Pandolfelli
MusicheMattia Donna & La Femme Piège
ScenografiaLeonardo Conte
CostumiEnrica Barbano
ProduttoreGiusi Buondonno, Verdiana Bixio, Alessandro Centenaro, Maximiliano Hernando Bruno
Produttore esecutivoMarina de Tiberiis
Casa di produzioneRai Fiction, Publispei, Venicefilm
Prima visione
Data5 febbraio 2024
Rete televisivaRai 1

La Rosa dell'Istria è un film per la televisione italiano del 2024 diretto da Tiziana Aristarco e liberamente ispirato al romanzo Chi ha paura dell'uomo nero? di Graziella Fiorentin, che narra il dramma degli esuli istriani e dalmati dall'Armistizio del dopoguerra.[1]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Maddalena Braico ha da poco festeggiato i suoi 18 anni, vive a Canfanaro d'Istria ed è piena di sogni. È certa che un giorno diventerà una bravissima pittrice.

La Seconda Guerra Mondiale piomba sulla sua vita e la devasta. La famiglia di Maddalena è costretta a scappare e, durante la fuga, il fratello Niccolò viene colpito in uno scontro a fuoco. I Braico si rifugiano a Cividale del Friuli da uno zio, ma per loro la strada è in salita. Antonio, il padre di Maddalena, non può più fare il medico e inizia a lavorare come operaio per dare da mangiare alla sua famiglia.

La ragazza, intanto, è vittima di bullismo a scuola per le sue origini. A difenderla, però, ci pensa Leo, un ragazzo che come lei ama l'arte. I due diventano amici e Leo cerca di spronare Maddalena a inseguire il suo sogno. Tra loro nasce l'amore, ma Antonio ha l'occasione di tornare a fare il medico e comunica alla famiglia che dovranno trasferirsi. Maddalena è disperata, corre da Leo, ma scopre che il ragazzo è scomparso. Sempre più affranta, mette da parte l'arte e si trasferisce con la sua famiglia.

Dopo altri episodi dolorosi e Maddalena sempre più disillusa, l'Italia festeggia la fine della guerra. Leo torna e confida a Maddalena di non averla mai dimenticata. Si trasferiscono insieme a Padova, nonostante il padre di lei sia contrario. Qui Maddalena si riconcilierà con l'arte, tramite la quale affronterà le storie degli esuli istriani e dalmati, tra tragedia, ricordo e speranza di un domani migliore.

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Critica[modifica | modifica wikitesto]

«[...] il film tende inevitabilmente al melodrammatico, alla coercizione del contenuto (il dramma degli esuli istriani, «italiani due volte, per nascita e per scelta», ma invisi a molti italiani che li consideravano fascisti), al sospiroso riscatto dell'arte. Per fortuna, Andrea Pennacchi prende su di sé tutto il peso della narrazione, accompagna Gracjela Kicaj nel cammino drammaturgico, ci regala un personaggio dai forti connotati. La regia è molto scolastica, forse troppo prigioniera della sceneggiatura o forse troppo timorosa di affrontare i veri problemi di fondo: la sostituzione etnica effettuata da Tito sulla pelle di cittadini laboriosi e onesti.»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ "La Rosa dell'Istria", un film tv, su rai.it, 19 gennaio 2024. URL consultato il 29 gennaio 2024.
  2. ^ Aldo Grasso, Toni da melodramma in «La Rosa dell'Istria» con Pennacchi, in corriere.it, 6 febbraio 2024.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • La Rosa dell'Istria (PDF), in News Rai, anno LXVI n.4, Rai Press & Media Office, 19 gennaio 2024.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]