Kepler-1662

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Kepler-1662
Kepler-1662
Classe spettraleG0V[1]
Distanza dal Sole2896 anni luce[2]
CostellazioneCigno
Coordinate
(all'epoca J2000.0)
Ascensione retta19h 17m 21.95s
Declinazione+46° 59′ 17.64″
Parametri orbitali
Sistema planetariosi
Dati fisici
Raggio medio1,143[3] R
Massa
1,076[3] M
Temperatura
superficiale
5922±60 K[3] (media)
Metallicità129% del Sole
Dati osservativi
Magnitudine app.+12,65
Parallasse1,1479[4]
Moto proprioAR: 2,682 mas/anno
Dec: -26.420 mas/anno
Nomenclature alternative
2MASS J19172193+4659176, KIC 10005758, KOI-1783, Gaia DR3 2127790368255394048

Coordinate: Carta celeste 19h 17m 21.95s, +46° 59′ 17.64″

Kepler-1662, conosciuta anche come KOI-1783, è una stella nella costellazione del Cigno, distante 2900 anni luce dal sistema solare. Nel 2020 è stata confermata attorno alla stella l'esistenza di due esopianeti, in precedenza candidati.

Caratteristiche fisiche[modifica | modifica wikitesto]

Kepler-1662 è una stella simile al Sole, leggermente più calda e massiccia: la sua massa è infatti dell'8% maggiore di quella solare, mentre la sua temperatura superficiale è di poco superiore ai 5900 K. Anche l'abbondanza di elementi più pesanti dell'elio, nota come metallicità, è superiore del 30% circa.[3]

Sistema planetario[modifica | modifica wikitesto]

Già nel 2013, dai primi dati del telescopio spaziale Kepler, furono proposti due candidati esopianeti in orbita attorno a Kepler-1662: il primo pianeta fu proposto da Batalha et al., e poco tempo dopo ne venne individuato un altro tramite il programma Planet Hunters. Negli anni successivi osservazioni di follow-up hanno escluso che si trattassero di falsi positivi, e nel 2020 è arrivata la definitiva conferma della presenza dei due pianeti, con osservazioni condotte col telescopio Hale di Monte Palomar.[3]

I due pianeti scoperti, Kepler-1662 b e Kepler-1662 c, orbitano rispettivamente a 0,52 e 0,85 UA dalla propria stella madre, in periodi rispettivamente di 134 e 284 giorni. Sono entrambi dei giganti gassosi; il pianeta più interno e massiccio, ha dimensioni leggermente inferiori a quelle di Saturno, mentre il secondo pianeta, con un raggio di 5,4 r è paragonabile a Nettuno.[3]

Data la maggior luminosità di Kepler-1662 rispetto al Sole e la distanza alla quale si trovano i pianeti, è improbabile che un'eventuale esoluna di tipo roccioso attorno a uno dei due giganti gassosi abbia le condizioni adatte per sostenere acqua liquida in superficie, visto che ricevono rispettivamente 5,7 e 2,5 volte la radiazione che riceve la Terra dal Sole.[3]

Prospetto del sistema planetario[5][modifica | modifica wikitesto]

PianetaMassaRaggioDensitàPeriodo orb.Sem. maggioreIncl. orbitaScoperta
b89+19
−16
 M
9,03 r0,67 g/cm³134,4629 giorni0,5187 UA89,134°2017
c18,5+5,5
−4,4
 M
5,46 r0,63 g/cm³284,6142 giorni0,8539 UA89,95°2017

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Eric Mamajek, A Modern Mean Dwarf Stellar Color and Effective Temperature Sequence (TXT), su pas.rochester.edu.
  2. ^ Planet Kepler-1662 c b, in Enciclopedia dei pianeti extrasolari.
  3. ^ a b c d e f g Shreyas Vissapragada et al., Diffuser-assisted Infrared Transit Photometry for Four Dynamically Interacting Kepler Systems, in The Astronomical Journal, vol. 159, n. 3, 2020.
  4. ^ Kepler-1662 -- Rotating Variable, in SIMBAD.
  5. ^ Daniel Jontof-Hutter et al., TESS Observations of Kepler Systems with Transit Timing Variations, in The Astronomical Journal, vol. 164, n. 42, luglio 2022, arXiv:2207.08917.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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