Kappa Cygni

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Kappa Cygni
Kappa Cygni
ClassificazioneGigante gialla
Classe spettraleG9III
Distanza dal Sole124 anni luce
CostellazioneCigno
Coordinate
(all'epoca J2000.0)
Ascensione retta19h 17m 06,169s
Declinazione+53° 22′ 06,45″
Dati fisici
Raggio medio9[1] R
Massa
0,96[2] M
Temperatura
superficiale
4920 K[1] (media)
Luminosità
Indice di colore (B-V)0,93
Metallicità110% rispetto al Sole[3]
Dati osservativi
Magnitudine app.+3,77
Magnitudine ass.+0,90[3]
Parallasse26,27 mas
Moto proprioAR: 60,07 mas/anno
Dec: 122,83 mas/anno
Velocità radiale−29,52 km/s
Nomenclature alternative
1 Cygni, HR 7420, BD+53°2216, HD 181276, SAO 31537, FK5 726, HIP 94779.

Coordinate: Carta celeste 19h 17m 06.169s, +53° 22′ 06.45″

Kappa Cygni (κ Cygni, κ Cyg) è una stella visibile nella costellazione del Cigno di magnitudine apparente 3,80, distante 124 anni luce dal sistema solare[3].

Osservazione[modifica | modifica wikitesto]

La sua posizione fortemente settentrionale fa sì che questa stella sia osservabile specialmente dall'emisfero boreale, in cui si mostra alta nel cielo nella fascia temperata; dall'emisfero australe la sua osservazione risulta invece più penalizzata, specialmente al di fuori della sua fascia tropicale. Essendo di magnitudine +3,80, la si può osservare anche dai piccoli centri urbani senza difficoltà, sebbene un cielo non eccessivamente inquinato sia maggiormente indicato per la sua individuazione.

Il periodo migliore per la sua osservazione nel cielo serale ricade nei mesi compresi fra fine giugno e novembre; nell'emisfero nord è visibile anche per tutto l'autunno, grazie alla sua declinazione, mentre nell'emisfero sud può essere osservata in particolare durante i mesi del tardo inverno australe.

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Si tratta di una gigante giallo-arancione di tipo spettrale G9III, avente un raggio 9 volte quello del Sole e una temperatura superficiale di 4920 K[1]. Kappa Cygni è una stella in avanzato stadio evolutivo, di massa paragonabile a quella del Sole[2], ma che ha già terminato l'idrogeno all'interno del suo nucleo da fondere in elio, e aumentate le proprie dimensioni, si è trasformata in gigante; in futuro aumenterà ancor di più le sue dimensioni, prima di rilasciare i suoi strati esterni trasformandosi in una piccola e densa nana bianca.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Alessandro Massarotti et al., Rotational and Radial Velocities for a Sample of 761 HIPPARCOS Giants and the Role of Binarity, in The Astronomical Journal, vol. 135, n. 1, gennaio 2008, pp. 209–231, DOI:10.1088/0004-6256/135/1/209.
  2. ^ a b Allende Prieto et al., Fundamental parameters of stars, su vizier.u-strasbg.fr, VizieR, 1999.
  3. ^ a b c d Erik Anderson, Charles Francis, XHIP: An Extended Hipparcos Compilation, in Astronomy Letters, 23 marzo 2012.arΧiv:1108.4971

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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