Jumala

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Il termine Jumala scritto per indicare Dio in una chiesa luterana russa, (il testo dell'iscrizione tradotto dice "Dio è amore").

Le divinità pre-cristiane delle popolazioni di lingua ugrofinnica includevano un Dio supremo che a volte era nominato anche come "vecchio del cielo"[1] e Jumala (in lingua finlandese) o Jumal (in lingua estone) era il termine da essi utilizzato[2][3].
Questo termine diventa Jumo nelle lingue del Volga (Mari, Erzya, Mokša)[1] e Jomali per le popolazioni della zona del Dvina denominata Bjarmaland.

Questi termini sembrano derivare dalla radice comune *Juma[4] che è riconducibile alle lingue finnopermiche e non ha corrispondenza nelle lingue ugriche.
Ci sono diverse teorie riguardanti la prima origine della parola ed una di queste indica le lingue baltiche in cui Jumis è il dio della fertilità nella mitologia lettone ed uno delle due divinità gemelle[5] ed entita doppia e paragonabile a Romolo e Remo per i latini ed a Nara-Narayana per le religioni originarie del subcontinente indiano.
Il termine Jumis ha sostituito l'originale parola finnougrica per "cielo" (*Ilma) che è invece conservata nelle lingue sami e permiche e che in finlandese ha assunto il significato di "aria" e di cui il senso più vecchio rimane solo nella divinità Ilmarinen.

Nella mitologia estone[modifica | modifica wikitesto]

In Estonia Jumal rappresenta il dio del cielo e si credeva che fosse in grado di rendere fertile la terra tramite la pioggia ed i temporali estivi. Nell'estonia meridionale veniva rappresentato da una statua lignea presente in ogni casa.

Nella mitologia finlandese[modifica | modifica wikitesto]

In origine per i finlandesi significava "cielo" ed era usato per indicare lo stesso dio del cielo ed il Dio supremo e dopo la cristianizzazione la medesima parola è rimasta quella con cui si indica Dio. L'origine della parola è sconosciuta ed alcune spiegazioni plausibili fanno pensare che derivi da Jomali (la divinità suprema dei Permiani) e che abbia origine dalla parola estone jume.

Secondo un'altra interpretazione Jumala corrisponde al nome di uno delle due divinita del cielo (l'altro è Ilmarinen) in quanto John Martin Crawford nella prefazione alla sua traduzione del Kalevala dice:

Le divinità finlandesi, come gli antichi dèi dell'Italia, della Grecia, dell'Egitto, dell'India Vedica o di qualsiasi cosmogonia antica, sono generalmente rappresentati in coppie e tutti gli dèi sono probabilmente matrimoniali. Hanno i loro abiti individuali e sono circondati dalle rispettive famiglie poiché in origine i cieli stessi si pensavano divini.
Poi si pensò ad una divinità personale dei cieli ed accoppiata al nome della sua dimora e questa divenne la successiva concezione.
Infine è stato scelto questo dio celeste per rappresentare il Sovrano Supremo ed al cielo, al dio cielo e Dio supremo è stato dato il termine Jumala (inteso come "tuono" e "casa")[6].

Più tardi, il cielo stesso fu chiamato taivas ed il dio del cielo prese il nome di Ukko-Ylijumala (letteralmente "nonno" oppure "vecchio uomo oltredio")[7].

Alla fine però, quando nel Medioevo il cristianesimo ebbe il sopravvento sulla vita religiosa finlandese e gli antichi dèi furono allontanati o consolidati nel pantheon, Jumala divenne il termine finlandese con cui veniva indicato il Dio cristiano.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) A History of Pagan Europe, p. 181, ISBN 0-415-09136-5. URL consultato il 10 settembre 2017.
  2. ^ Finno-Ugric religion :: High gods, su britannica.com, Encyclopedia Britannica. URL consultato il 27 maggio 2022.
  3. ^ Tette Hofstra e Kees Samplonius, Viking Expansion Northwards: Mediaeval Sources (PDF), in Arctic, vol. 48, n. 3, University of Calgary, settembre 1995, 235–224. URL consultato il 27 maggio 2022 (archiviato dall'url originale il 30 ottobre 2006).
  4. ^ Suomen sanojen alkuperä: Etymologinen sanakirja. 1, A–K, Suomalaisen Kirjallisuuden Seura: Kotimaisten kielten tutkimuskeskus, 1992, ISBN 951-717-692-9.
  5. ^ Vladimir Napolskikh/Напольских В. В., Названия спорыньи в удмуртском языке (PDF), in Acta Linguistica Petropolitana, VI vol., parte 1, San Pietroburgo, 2010, pp. 54-55. URL consultato il 27 maggio 2022 (archiviato dall'url originale il 18 novembre 2017).
  6. ^ (EN) The Kalevala Index, su sacred-texts.com. URL consultato il 27 maggio 2022.
  7. ^ (EN) Unto Salo, Agricola's Ukko in the light of archeology. A chronological and interpretative study of ancient Finnish religion: Old Norse and Finnish religions and cultic place-names, Turku, 1990, ISBN 951-649-695-4.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]