Juliano Mer-Khamis

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Juliano Mer-Khamis

Juliano Mer-Khamis (in ebraico ג'וליאנו מֵר חמיס?, in arabo جوليانو مير خميس?; Nazaret, 29 maggio 1958Jenin, 4 aprile 2011) è stato un attore, attivista, regista e sceneggiatore israeliano, cittadino arabo di Israele.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Origini[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Nazaret, nel Distretto Settentrionale di Israele, con il nome di Juliano Khamis.

Sua madre era Arna Mer, una comunista israeliana, antisionista, vincitrice del Right Livelihood Award nel 1993. Suo padre era Saliba Khamis, un arabo-israeliano di religione cristiana, tra i leader del Partito comunista israeliano negli anni sessanta.

Decise di aggiungere al proprio cognome quello materno ebraico per poter entrare nell'esercito israeliano. Ha servito anche nelle forze di difesa di Israele, nella brigata di paracadutisti Hativat HaTzanhanim[1] (in ebraico חֲטִיבַת הַצַּנְחָנִים?). In un'intervista concessa nel 2009 alla radio dell'esercito israeliano, Mer-Khamis disse delle sue origini "Sono al cento per cento Palestinese e al cento per cento Ebreo."[2]

Immagine dai funerali di Mer-Khamis

Attivismo[modifica | modifica wikitesto]

Direttore del Teatro della Libertà di Jenin, Mer-Khamis era noto per il suo attivismo politico nel conflitto israelo-palestinese, con dure prese di posizione nei confronti della occupazione dei territori in Palestina e della politica dello stato di Israele in materia di insediamenti nelle zone occupate.

Assassinio[modifica | modifica wikitesto]

Mer-Khamis è stato assassinato a Jenin, il 4 aprile 2011, colpito alla testa da colpi di arma da fuoco sparatigli da un uomo mascherato. L'Autorità Nazionale Palestinese ha in seguito arrestato Mujahed Qaniri, un militante di Hamas considerato responsabile dell'omicidio[3]; come per Vittorio Arrigoni, ucciso solo due settimane dopo, l'ala più radicale dei militanti palestinesi non avrebbe infatti gradito l'attività pacifista e interculturale svolta da Mer-Khamis nei territori occupati[4].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Tami Zer e Sjifra Herschberg, Weddings on the Front Line - Muslims and Jews joined in love face ancient hatreds, su macleans.ca, 27 ottobre 2003. URL consultato il 6 gennaio 2016 (archiviato dall'url originale il 7 agosto 2011).
  2. ^ (EN) Saif Dahlah, Jewish-Arab director shot dead in northern West Bank, su google.com, Agence France-Presse. URL consultato il 6 gennaio 2016 (archiviato dall'url originale l'8 aprile 2011).
  3. ^ (EN) Saed Bannoura, Palestinian Police Charge Former Fighter With Murder Of Israeli Peacemaker, su imemc.org. URL consultato il 5 febbraio 2020.
  4. ^ Ricordando Juliano, su terrasanta.net. URL consultato il 5 febbraio 2020.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN211187571 · ISNI (EN0000 0001 1951 2776 · LCCN (ENno98095698 · GND (DE1011184125 · BNF (FRcb14206279b (data) · J9U (ENHE987007310949505171 · WorldCat Identities (ENlccn-no98095698