Jofiele

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Jofiele
Sanctus Jophiel, vetrata della Chiesa anglicana di San Michele e Tutti gli Angeli, Brighton, Inghilterra.
 

Arcangelo

 
Venerato daEbraismo, Comunione anglicana
AttributiSpada fiammeggiante
Patrono diArte, artista

L'arcangelo Jofiele (dall'ebraico יופיאל ovvero La Bellezza di Dio) conosciuto anche come Iophiel, Iofiel, Jophiel, Jofiel, Yofiel (Bellezza divina); Youfiel e Zophiel (Dio è la mia roccia). Associato ai sette arcangeli dall'anonimo scrittore Pseudo-Dionigi già secoli dopo la stesura del Libro di Enoch il quale per primo cita il numero di arcangeli esistenti.

Significato nella cultura ebraica e nella Cabala[modifica | modifica wikitesto]

Jofiele viene citato nelle scritture ebraiche come compagno dell'angelo Metatron (un principe della Divina provvidenza) e come uno dei capi della schiera angelica dei Cherubini.

Un altro possibile nome di Jofiele è Dina, che fu un cabalistico guardiano della Torah.

Nella cultura cristiana[modifica | modifica wikitesto]

Nella cultura cristiana non viene mai menzionato il suo nome, ma alcune fonti[non chiaro] sostengono che fu lui a guidare Adamo ed Eva nel giardino dell'Eden.

Nella letteratura[modifica | modifica wikitesto]

John Milton, nel suo Paradiso perduto, cita Zophiel come "dei cherubini l'ala più veloce" [1].

Zophiel è il protagonista di una poesia di Maria Gowen Brooks.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Of cherubim the swiftest wing, Paradise Lost VI, 535

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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