Jean Malaquais

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Wladimir Jan Pavel Malacki Malacki

Wladimir Jan Pavel Malacki Malacki, conosciuto con lo pseudonimo di Jean Malaquais (Varsavia, 11 aprile 1908Ginevra, 22 dicembre 1998), è stato uno scrittore francese d'origine polacca.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Wladimir Jan Pavel Malacki nasce l'11 aprile 1908 a Varsavia da una famiglia ebraica che aveva rinunciato al giudaismo e che in seguito morirà nei campi di concentramento nazisti[1].

A 17 anni lascia la Polonia e inizia a viaggiare per l'Europa, l'Oriente e l'Africa con l'intento di "scoprire il mondo prima che scomparisse" e sposa Alina Ajzenberg dalla quale ha un figlio, Jean, nel 1932[2].

Dopo aver intrapreso diversi mestieri tra i quali il minatore e lo scaricatore nei mercati parigini, nel 1935 incontra André Gide che riconosce il suo talento letterario e lo incoraggia a dedicarsi alla scrittura[3].

Basandosi sulla sua esperienza lavorativa nelle miniere d'argento e piombo di La Londe-les-Maures, nel 1939 esordisce con il romanzo I giavanesi utilizzando il nom de plume di Jean Malaquais (preso in prestito dalla banchina Malaquais di Parigi)[4] e viene insignito del Premio Renaudot[5].

Successivamente pubblica il romanzo Pianeta senza visto nel 1947 e nel 1953 Le Gaffeur, opera disptopica ispirata a Franz Kafka e George Orwell prefata da Norman Mailer[6] che viene tradotta in italiano in due occasioni: nel 1958 in forma incompleta con il titolo Il venditore di fumo e nel 2019 in versione integrale come La città senza cielo[7].

Apolide, nel corso della sua carriera pubblica un diario di guerra, Journal de guerre, nel 1943, delle raccolte di racconti e opere di saggistica tra le quali un saggio sul filosofo Søren Kierkegaard e un pamphlet contro lo scrittore Louis Aragon[8].

Muore il 22 dicembre 1998 a Ginevra all'età di 90 anni[9].

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Romanzi[modifica | modifica wikitesto]

  • I giavanesi (Les Javanais, 1939), Roma, DeriveApprodi, 2009 traduzione di Ilaria Bussoni e Sandra Gianesini ISBN 978-88-89969-25-0.
  • Pianeta senza visto (Planète sans visa, 1947), Milano, Lupetti, 2010 traduzione di Ilaria Bussoni ISBN 978-88-8391-295-5.
  • Le Gaffeur (1953)
    • Il venditore di fumo, Milano, Martello, 1958 traduzione di Adriana Castelnuovo Tedesco
    • La città senza cielo, Roma, Cliquot, 2019 traduzione di Elisabetta Garieri ISBN 9788899729264.

Racconti[modifica | modifica wikitesto]

  • Deux nouvelles de Jean Malaquais (1943)
  • Coups de barre (1944)

Saggi[modifica | modifica wikitesto]

  • Le Nommé Louis Aragon ou le patriote professionnel (1947)
  • Søren Kierkegaard: Foi et Paradoxe (1971)
  • Correspondance 1935-1950 con André Gide (2000)
  • Correspondance 1949-1986 con Norman Mailer (2008)

Memoir[modifica | modifica wikitesto]

  • Journal de guerre (1943)

Teatro[modifica | modifica wikitesto]

  • La Courte paille (1999)

Premi e riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Nick Heath, Malaquais, Jean, 1908-1998, su libcom.org. URL consultato il 17 dicembre 2019.
  2. ^ (FR) Découvrir le monde avant qu’il ne disparaisse..., su malaquais.org. URL consultato il 17 dicembre 2019 (archiviato dall'url originale il 17 dicembre 2019).
  3. ^ (FR) Biografia dello scrittore, su marxists.org. URL consultato il 17 dicembre 2019.
  4. ^ (FR) MALAQUAIS Jean [MALACKI Vladimir dit], su maitron-en-ligne.univ-paris1.fr. URL consultato il 17 dicembre 2019.
  5. ^ (FR) L'écrivain Jean Malaquais, prix Renaudot 1939, est mort, su la-croix.com, 24 dicembre 1998. URL consultato il 17 dicembre 2019.
  6. ^ Niccolò Bosacchi, Quante città non hanno più il cielo? La distopia di Jean Malaquais, su illibraio.it, 15 dicembre 2019. URL consultato il 17 dicembre 2019.
  7. ^ Pasquale Di Palmo, Burocrazia e ribellione, un romanzo cubista, su ilmanifesto.it, 3 novembre 2019. URL consultato il 17 dicembre 2019.
  8. ^ (FR) Littérature. Adieu à Jean Malaquais le métèque, qui se voulait citoyen du monde, su letemps.ch, 24 dicembre 1998. URL consultato il 17 dicembre 2019.
  9. ^ (EN) James Kirkup, Obituary: Jean Malaquais, su independent.co.uk, 6 gennaio 1999. URL consultato il 17 dicembre 2019.
  10. ^ (EN) Jean Paul Malaquais Awarded 1949, su gf.org. URL consultato il 17 dicembre 2019.

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