Jean Dumont (storico)

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Jean Dumont (Lione, 10 ottobre 19236 luglio 2001) è stato uno storico francese, specializzato in storia della Chiesa Cattolica e in storia della Spagna del XV e XVI secolo.[1]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato il 10 ottobre 1923 a Lione[2], cresce nella regione dello Charolais e si laurea in storia e filosofia a Lione[3] e in giurisprudenza a Parigi[2]. Si dedica principalmente ai documenti storici, ritrovando il salterio di Anna Bolena e gli archivi delle famiglie spagnole Valdes e Cervantes.

Come direttore editoriale, per più di quarant'anni, curò e pubblicò molte opere storiche, dapprima presso le edizioni Amiot-Dumont (dal 1947 al 1959 data della loro acquisizione da parte di Presses de la Cité[4]) e successivamente presso editori francesi quali Grasset, François Beauval, Club des Amis du Livre e Famot. Fu chiamato a collaborare come consulente con il comitato costituito a Parigi dal sindaco Jacques Chirac per preparare le manifestazioni culturali che nel 1989 celebrarono il secondo centenario della presa della Bastiglia. [5]

In Spagna e in America Latina Dumont è considerato uno dei massimi esperti della storia spagnola dei secoli XV e XVI[2][3]. Le posizioni di Dumont sull'inquisizione spagnola sono state al centro di polemiche tra gli storici. Secondo Dumont, infatti, nonostante alcuni abusi che si sono verificati, l'inquisizione fu una realtà molto più positiva di come viene solitamente descritta. In particolare Dumont sostiene che i metodi dell'Inquisizione erano molto meno brutali rispetto a quelli dei tribunali religiosi di paesi protestanti come l'Inghilterra o la Germania. In questi e in altri paesi, secondo Dumont i morti sono stati decine di migliaia, mentre il numero dei condannati dall'Inquisizione andrebbe molto ridimensionato. Infine Dumont sottolinea che l'Inquisizione fu particolarmente potente nel Siglo de Oro, il periodo più fertile della cultura spagnola e non pochi dei migliori lavori del Siglo de Oro sono stati scritti proprio da inquisitori[6].

Ha scritto vari libri, tra cui L'Église au risque de l'Histoire, che ha venduto oltre 25 000 copie e fu tradotto in sei lingue[2]. Le sue opere e le sue ricerche sono state giudicate positivamente da apologeti come Giovanni Cantoni[3] e César Vidal[7].

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Erreurs sul le "Mal français", ou le trompe-l'oeil de M. Peyrefitte, Éditions Vernoy, Ginevra, 1979
  • La Révolution française ou les prodiges du sacrilège [prefazione di Jean Duchense], Criterion, Limoges, 1981. Nel libro Dumont sostiene che il vero bersaglio dei rivoluzionari non fu la monarchia ma il cattolicesimo, che la Rivoluzione francese fu preparata da un'esplosione di opuscoli anticristiani e che la monarchia fu abbattuta solo quando Luigi XVI si rifiutò di deportare i preti refrattari. Se il re avesse accettato di lasciare che il cristianesimo venisse sostituito dal culto dell'Essere Supremo, la monarchia, secondo Dumont, non sarebbe stata abolita.[8]
  • La Revolution française ou les prodiges du sacrilege, Criterion, Limoges 1984, pp. 510 ISBN 978-290-370-213-7.
  • Proces contradictoire de l'Inquisition espagnole, Famot, Ginevra, 1983
  • L'Église au risque de l'histoire, Éditions de Paris, 1984 (riedito nel 2002 con una prefazione di Pierre Chaunu) ISBN 285-162-040-1.
  • I falsi miti della Rivoluzione francese (Pourquoi nous ne célèbrerons pas 1789, ARGÉ, Bagneux, 1987). Effedieffe, Milano 1990. Prefazione di Giovanni Cantoni.
  • Il Vangelo nelle Americhe. Dalla barbarie alla civiltà (L'Église au risque de l'historie, Criterion, Limoges, 1982). Traduzione italian del Capitolo III, Effedieffe, Milano, 1992. Prefazione di Marco Tangheroni
  • La «incomparable» Isabel la Católica, Edicion Encuentro Madrid, 1993
  • La Chiesa ha ucciso l'Impero romano e la cultura antica? [prefazione di Rino Cammilleri], Effedieffe, Milano, 2001, pp. 61
  • La regina diffamata. La verità su Isabella la Cattolica [a cura di Vittorio Messori], SEI, 2003, pp. 180

Contributi[modifica | modifica wikitesto]

  • Alexandre Correard et al., Relations des survivants du naufrage de La Méduse, Jean Dumont (prefazione), Paris, Éd. F. Beauval, 1969.

Opere collettive[modifica | modifica wikitesto]

  • AAVV, Les coups d'Etats, 1963

Con il movimento Renaissance catholique[modifica | modifica wikitesto]

  • L'envers des droits de l'homme, Renaissance catholique, 2004
  • La croix et le croissant, Renaissance catholique, 2001
  • Repentance - Pourquoi nous ne demandons pas pardon, Renaissance catholique, 2003
  • Aux origine de la laïcité : les zones d’ombre de l’histoire de France in Qui a peur du baptême de Clovis, Renaissance catholique, 1997
  • L’effondrement démographique de la France in La France doit-elle disparaître ?, Renaissance catholique
  • Une croix sur le nouveau monde, Renaissance catholique, 1992

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Alleanza Cattolica, Jean Dumont (1923-2001), su Alleanza Cattolica, 1º dicembre 2001. URL consultato il 20 luglio 2023.
  2. ^ a b c d (FR) Jean Dumont, babelio.com. URL consultato il 20 febbraio 2018.
  3. ^ a b c Jean Dumont (1923-2001), in Cristianità, alleanzacattolica.org, dicembre 2001. URL consultato il 20 febbraio 2018.
  4. ^ (FR) Notice sur les éditions Amiot-Dumont, su revues-litteraires.com, revues-littéraires.com. URL consultato il 20 febbraio 2018.
  5. ^ L'Inquisizione fra miti e interpretazioni a cura di Massimo Introvigne Intervista con lo storico Jean Dumont in «Cristianità», n. 131, marzo 1986- Jean Dumont: elementi bio-bibliografici
  6. ^ (ES) José Andrés Gallego, Proceso a la Inquisición española, in El Cultural, elcultural.com, 7 giugno 2000. URL consultato il 20 febbraio 2018.
  7. ^ (ES) César Vidal, Jean Dumont, la muerte de un clásico, libertaddigital.com, 10 luglio 2001. URL consultato il 20 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2018).
  8. ^ Révolution et christianisme: une appréciation chrétienne de la Révolution française, Éditions L'Âge d'Homme, 1992, p. 45

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN91357495 · ISNI (EN0000 0001 0924 0551 · SBN MILV165256 · LCCN (ENn50030538 · GND (DE173432697 · BNE (ESXX843294 (data) · BNF (FRcb120446822 (data) · J9U (ENHE987007279747205171 · WorldCat Identities (ENlccn-n50030538