Isabel Calvimontes

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Isabel Calvimontes

Isabel Calvimontes Trujillo (Chuquisaca, 19 novembre 1790Buenos Aires, 20 dicembre 1855) è stata una patriota argentina d'origine boliviana. Sostenne la Rivoluzione di maggio nella società bonaerense e prese parte al movimento di emancipazione coloniale argentina, nei primi anni di esso. Con altre donne diede vita all'associazione patriottica delle Patricias Argentinas.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Famiglia e matrimonio[modifica | modifica wikitesto]

Isabel Calvimontes nacque in Alto Perù (Bolivia), figlia di José Calvimontes, procuratore presso il tribunale della Real Audiencia di Charcas (Sucre), e di Florencia Trujillo. Il 14 agosto 1804[1] sposò il giurista Pedro José Agrelo, che aveva stretto amicizia con suo padre all'Università di San Francisco Xavier.[2] La coppia ebbe diversi figli, tra cui José Pedro Agrelo Calvimontes e il futuro colonnello Martín Avelino Agrelo Calvimontes.

Attività politica[modifica | modifica wikitesto]

Il fallimento della rivoluzione di Chuquisaca nel 1809 costrinse Agrelo ad abbandonare il suo incarico di subdelegato a Tupiza e a trasferirsi con la moglie nella natale Buenos Aires. Non ci volle molto perché si integrasse nei circoli della città a sostegno dell'indipendenza americana, e allo scoppio della Rivoluzione di maggio 1810, la coppia si unì subito al movimento patriottico.

Nel giugno 1811 Diego Saavedra, figlio di Cornelio, presidente della Giunta Grande, e Juan Pedro Aguirre partirono per gli Stati Uniti con la missione di acquistare armi e munizioni. A inizio 1812 conclusero con Miller & Wamborper un contratto d'acquisto di 1000 fucili e 350000 proiettili.[3] Il 13 maggio giunsero con gli armamenti al porto della baia di Barragán a bordo della nave Liberty battente bandiera americana e, il 19 maggio, si ancorarono al largo del porto di Buenos Aires. Si sparse voce dell'approdo della nave e si seppe che la situazione economica del governo rivoluzionario, nonostante la conclusione del contratto, rendeva difficile l'acquisto.[4]

Pubblicazione della sottoscrizione nella Gazeta de Buenos-Ayres

Così, il 30 maggio 1812, quattordici donne dell'alta società di Buenos Aires si riunirono a casa di Tomasa de la Quintana. In seguito associate in una Sociedad Patriótica, queste patrizie donarono due once d'oro e l'equivalente di tredici fucili, chiedendo che ognuno dei fucili acquistati con i loro contributi recasse inciso il nome della donatrice.[5]

La sottoscrizione fu annunciata il 26 giugno nella Gazeta de Buenos-Ayres, bollettino informativo della Giunta Grande, e rimarcata dalle parole «Yo armé el brazo de ese valiente que aseguró su gloria y nuestra libertad»[6] («Io ho armato il braccio di questo valoroso che ha consolidato la sua gloria e la nostra libertà»); in calce alla pubblicazione il Primo triumvirato accettò la donazione, rendendo «i più sentiti ringraziamenti a nome del paese».[5][7]

Le donatrici sono passate alla storia come Patricias Argentinas; tra di loro, a donare le due once d'oro fu Carmen de la Quintanilla de Alvear.

Esilio e morte[modifica | modifica wikitesto]

A causa della sua attività politica Pedro José Agrelo fu costretto nel 1817 all'esilio negli Stati Uniti, a cui seguì una prigionia sull'isola di Martín García e un nuovo esilio a Montevideo, dove fu ucciso il 23 luglio 1846. Isabel lo accompagnò e visse «a volte separata [da lui]; altre in esilio; in posizione sociale elevata o in miseria; accollatasi la famiglia, seppe far fronte alle avversità con rassegnazione e virtù».[8]

Morì a Buenos Aires nel 1855.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (ES) Isabel Calvimontes Trujillo, su Genealogía Familiar. URL consultato il 6 gennaio 2023.
  2. ^ Cutolo, p. 55.
  3. ^ (ES) Rafael M. Demaría, Historia de las armas de fuego en la Argentina, p. 232.
  4. ^ (ES) Gazeta ministerial del gobierno de Buenos-Ayres, 5 giugno 1812.
  5. ^ a b Carranza, p. 23-24.
  6. ^ (ES) Graciela Batticuore, Mariquita Sánchez. Bajo el signo de la revolución, Edhasa, 2022.
  7. ^ (ES) Julián A. Vilardi, Patricias Argentinas (PDF), su RACIMO, p. 73.
  8. ^ Carranza, p. 116.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (ES) Adolfo Pedro Carranza, Patricias Argentinas, Buenos Aires, Compañía Sudamericana de Billetes de Banco, 1910. URL consultato il 6 gennaio 2023.
  • (ES) Vicente Osvaldo Cutolo, Nuevo diccionario biográfico argentino (1750-1930), vol. 2, Buenos Aires, Elche, 1968, p. 55.
  • (ES) Lily Sosa de Newton, Diccionario biográfico de mujeres argentinas, Buenos Aires, 1972.
  • (ES) Jacinto R. Yaben, Biografías argentinas y sudamericanas, Buenos Aires, Ediciones Históricas Argentinas, 1952.

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