Il cavaliere di Maison Rouge

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Il cavaliere di Maison Rouge
Titolo originaleIl cavaliere di Maison Rouge
Paese di produzioneItalia
Anno1953
Durata90 min.
Dati tecniciB/N
Genereavventura, storico
RegiaVittorio Cottafavi
SoggettoAlexandre Dumas padre, dal suo romanzo Il cavaliere di Maison-Rouge
SceneggiaturaAlessandro Ferraù, Giuseppe Mangione, Vittorio Cottafavi
ProduttoreGiorgio Venturini
Casa di produzioneProduzioni Venturini
Distribuzione in italianoVenturini
FotografiaArturo Gallea
MontaggioLoris Bellero
MusicheEzio Carabella
ScenografiaGiancarlo Bartolini Salimbeni
TruccoEuclide Santoli
Interpreti e personaggi
Doppiatori originali

Il cavaliere di Maison Rouge è un film del 1953, diretto da Vittorio Cottafavi, tratto dal romanzo omonimo di Alexandre Dumas padre.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Durante la prigionia della regina di Francia Maria Antonietta un gruppo di monarchici, comandato dal cavaliere di Maison-Rouge introdottosi con un nome falso nella Guardia nazionale francese, congiura segretamente per tentare di liberarla, aiutati da un calzolaio. Un giacobino riesce a far fallire le loro trame: la regina viene condannata e giustiziata mediante ghigliottina e anche gli altri moriranno quasi tutti, ad eccezione del capitano Maurizio Linday il quale, innamoratosi di Margot, fuggirà insieme a lei fuori da Parigi per cercare di ricominciare una nuova vita.

Luoghi di ripresa[modifica | modifica wikitesto]

Il film venne girato negli studi Fert di Torino. La gran parte degli interni furono girati nella Reggia di Venaria Reale.

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Il film ottenne il visto di censura n. 14.125 il 20 aprile del 1953 per una lunghezza della pellicola di 2.650 metri[2]. Venne inoltre proiettato in Francia, con il titolo Le Prince au masque rouge, il 31 marzo 1954. Negli Stati Uniti ebbe il titolo The glorious avenger, ma venne proiettato soltanto in televisione.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Maurice Lindet nell'edizione francese.
  2. ^ Il cavaliere di Maison Rouge – Documento originale del visto di censura (PDF), su italiataglia.it. URL consultato il 6 febbraio 2021.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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