Hulettia americana

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Hulettia
Illustrazione di fossili di Hulettia americana
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Classe Actinopterygii
Ordine "Pholidophoriformes"
Genere Hulettia
Specie H. americana

Hulettia americana è un pesce osseo estinto, vicino all'origine dei teleostei. Visse nel Giurassico medio (Bathoniano, circa 167 - 164 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Nordamerica.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Questo pesce era di piccole dimensioni e solitamente non superava i 10 centimetri di lunghezza. Il corpo era di forma slanciata, la testa grossa e il muso arrotondato; la bocca era relativamente profonda. La pinna dorsale era nel terzo posteriore del corpo, mentre la pinna anale era ancora più arretrata. Le pinne ventrali e quelle pettorali erano di piccole dimensioni. La pinna caudale era divisa in due, ed era dotata di numerose scaglie sovrapposte. Una caratteristica di Hulettia era data dalla notevole copertura di scaglie, spesse e ricche di ganoina.

Classificazione[modifica | modifica wikitesto]

I primi fossili di questo animale vennero descritti nel 1899 da Eastman, che li attribuì a una nuova specie del genere Pholidophorus (P. americanus). Solo nel 1984 una ridescrizione di questi fossili condusse all'istituzione del genere Hulettia.

Hulettia è noto grazie a resti fossili ritrovati in Dakota del Sud, Nuovo Messico e Wyoming. È stato a lungo considerato un tipico rappresentante dei folidoforiformi (un ordine di pesci simili ad aringhe tipici della prima parte del Mesozoico), ma attualmente questo gruppo è considerato parafiletico e le affinità di Hulettia non sono state definitivamente chiarite. Si pensa faccia parte di una vasta radiazione evolutiva alla base del grande gruppo dei teleostei.

Fossile di Hulettia americana (=Pholidophorus americanus)

Paleobiologia[modifica | modifica wikitesto]

Hulettia doveva vivere in un ambiente e in un modo simile all'odierna sanguinerola (Phoxinus phoxinus) o altri pesci che si nutrono di piccole prede. La caratteristica più distintiva di Hulettia era però data dalle sue scaglie estremamente dure e compatte, che dovevano proteggerlo dalla lepidofagia, da parassiti esterni e da attacchi da parte di altri pesci predatori che non potevano ingoiarlo intero. Probabilmente si nutriva di pesci più piccoli (come Todiltia), gamberi e altri crostacei, gasteropodi, vermi e larve acquatiche di insetti. La bocca di Hulettia, dotata di piccoli denti corti, era adatta a cibarsi anche di alghe e altre piante acqutiche ancorate a superfici solide; era quindi un animale opportunista che non dipendeva da un solo tipo di cibo.

Hulettia era il più grande animale del suo ambiente, ovvero l'antico lago Todilto; non vi erano altri predatori di dimensioni comparabili, e ciò rende Hulettia uno dei più piccoli superpredatori vissuti nel Giurassico. L'ambiente in cui vissero Hulettia e Todiltia era privo di specie di grosse dimensioni, forse a causa dei colossali depositi di uranio (rinvenuti nella formazione Todilto) che potrebbero aver scoraggiato la presenza di grandi organismi quali ittiosauri e pliosauri; questi piccoli pesci svilupparono quindi un isolamento, venendo protetti dalla predazione e dalla competizione trofica. La scomparsa del lago Todilto, milioni di anni dopo, portò anche alla scomparsa delle due specie.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • C. R. Eastman. 1899. Jurassic fishes from Black Hills of South Dakota. Geological Society America Bulletin 10:397-408
  • B. Schaeffer and C. Patterson. 1984. Jurassic fishes from the western United States, with comments on Jurassic fish distribution. American Museum Novitates 2796:1-86