Guillem Augier de Grassa

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Guillem Aug(i)er de Grassa o Guilhem Aug(i)er de Grassa (... – ...; fl. XIII secolo) è stato un trovatore minore, forse solo in tarda età stabilitosi a Grasse, da non confondere con Guillem Augier Novella, originario di Saint-Donat nel Viennois [1]. Un manoscritto[2] gli attribuisce il sirventese o plazer sull'elogio della guerra[1] Be.m plai lo gai temps del Pascor la cui attribuzione a Bertran de Born risulta dubbia[3].

(OC)

«Be.m plai lo gais temps de pascor,
que fai fuoillas e flors venir;
e plai me qant auch la baudor
dels auzels que fant retintir
lo chant per lo boscatge.
E plai me quan vey sus els pratz
tendas a pavallos fermatz;
    e plai m'en mon coratge,
quan vey per campanhas rengatz
cavalier ab cavals armatz.»

(IT)

«Ben piacemi il dolce tempo
che arrivar fa fiori e foglie;
e il mio cuore gode audire
il coro a frotte degli augelli
nel bosco riecheggiante.
E amo d'attorno veder sparsi
sul suol di Marte i padiglioni
e tende; e gaudio sento
più in là in armi vedendo
destrieri e cavalier bardati»

Guillem potrebbe essere identificabile sia con il personaggio omonimo di un sirventese a lui dedicato De sirventes aurai gran re perdutz da Bertran del Poget che con "Guillelmus Augerius", testimone a Riez nel 1257, insieme a Barral del Baux e a Sordello, in un importante atto stipulato tra il conte di Provenza Carlo I e Guigo di Vienne.[3][4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (FR) Madeleine Tyssens, Lyrique romane médiévale: la tradition des chansonniers, 1991, pp. 239. URL consultato il 14 febbraio 2013.
  2. ^ canzoniere provenzale M
  3. ^ a b (FR) Alfred Jeanroy, La poésie lyrique des troubadours, 1934, pp. 376. URL consultato il 14 febbraio 2013.
  4. ^ (FR) Camille Chabaneau Chabaneau, Les biographies des troubadours en langue provençale, 1975, p. 148. URL consultato il 14 febbraio 2013.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]