Grazie, Jeeves

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Grazie, Jeeves
Titolo originaleThank You, Jeeves
P.G. Wodehouse (fotografia del 1930)
AutoreP. G. Wodehouse
1ª ed. originale1934
1ª ed. italiana1934
Genereromanzo
Sottogenereumoristico
Lingua originaleinglese
AmbientazioneChuffnell Regis (Somersetshire), primi anni trenta
Personaggi
  • Bertie Wooster
  • Jeeves
  • Lord Marmaduke Chuffnell (Chuffy)
  • J. Washburn Stoker
  • Pauline Stoker
  • Dwight Stoker
  • Sir Roderick Glossop
  • Lady Myrtle Chuffnell
  • Seabury
  • Brinkley
  • Ted Voules
  • Constable Dobson
SerieJeeves
Preceduto daBenissimo, Jeeves!
Seguito daAlla buon'ora Jeeves!

Grazie, Jeeves (titolo originale in lingua inglese: Thank You, Jeeves) è un romanzo umoristico del 1934 dello scrittore inglese Pelham Grenville Wodehouse.

Banjolele

Storia editoriale[modifica | modifica wikitesto]

Grazie, Jeeves è il primo dei romanzi di Wodehouse aventi per protagonisti Bertie Wooster e il suo valletto Jeeves; prima di allora i due personaggi erano comparsi in numerosi racconti, pubblicati di solito su riviste e raccolti successivamente in volumi [1]. La stesura del romanzo fu portata a termine da Wodehouse nel maggio 1932[2]. Nella "Prefazione" a Grazie, Jeeves, Wodehouse afferma che è suo «costume stendere circa 400 pagine di appunti prima di iniziare la stesura»[3]. Il volume fu pubblicato in due diverse edizioni [1]: nel Regno Unito dalla Herbert G. Jenkins il 16 marzo 1934[4], e negli Stati Uniti dalla Little, Brown and Company il 23 aprile 1934 [5]. Prima di essere pubblicato in volume, anche Grazie, Jeeves era apparso a puntate su riviste, sia nel Regno Unito (UK) che negli Stati Uniti (USA): era stato infatti pubblicato sulla rivista britannica Strand dall'agosto 1933 al febbraio 1934 con le illustrazioni di Gilbert Wilkinson, e sulla rivista statunitense Cosmopolitan dal gennaio 1934 al giugno 1934 con le illustrazioni di James Montgomery Flagg[6]. In Italia fu pubblicato già nel 1934 dalle Edizioni Bietti[7]; apparvero negli anni successivi nuove edizioni ad opera della Rizzoli[8], della Ugo Mursia Editore[9] e della Marco Polillo Editore[10].

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Bertie Wooster, l'io narrante, è diventato un suonatore dilettante di banjolele, strumento che suona incessantemente nonostante le lamentele dei suoi vicini di casa e soprattutto di Jeeves il quale, esasperato, si dimette per mettersi al servizio di Lord Chuffnell ("Chuffy"), peraltro un vecchio amico di Bertie. Per dedicarsi in pace al suo strumento, Bertie prende in affitto proprio da Chuffy una casetta di campagna a Chuffnell Regis, una località costiera del Somersetshire di cui Chuffy è signore. La situazione economica di Chuffy è tuttavia precaria. Chuffy è proprietario di Chuffnell Hall, un castello con 150 stanze e parco vastissimo; ma non è in grado di mantenere questa enorme proprietà e spera di venderla a J. Washburn Stoker, un miliardario americano, il quale a sua volta intende acquistarla per darla in affitto a Sir Roderick Glossop, un famoso psichiatra. Sir Roderick Glossop vorrebbe sposare Lady Myrtle Chuffnell, zia di Chuffy, vedova e madre del dodicenne Seabury.

Chuffy è innamorato di Pauline Stoker, figlia di J. Washburn Stoker ed ex fidanzata di Bertie; ma Chuffy non se la sente di dichiararsi alla ragazza fino a quando le proprie finanze non siano diventate più solide. Bertie cerca di aiutare l'amico con tentativi alquanto maldestri. Per esempio, per spronare Chuffy a fare la proposta di matrimonio a Pauline, Bertie bacia Pauline in pubblico, ma è visto dal padre di Pauline il quale pensa che i due siano nuovamente fidanzati e occorra proteggere la figlia da Bertie (Sir Roderick aveva convinto Stocker che Bertie era demente). Nascono numerosi equivoci che rendono sempre più ingarbugliati i rapporti fra i vari personaggi. Uno scherzo di Seabury a Sir Roderick provoca una violenta reazione di quest'ultimo e la rottura del fidanzamento con Lady Myrtle. Bertie ha assunto come valletto, in sostituzione di Jeeves, un certo Brinkley[11]; ma costui è un violento stalinista: cerca di accoltellare il padrone e infine dà fuoco alla casa e nell'incendio viene distrutto anche il banjolele. Per un equivoco, Sir Roderick viene arrestato; l'illustre psichiatra non potrà essere perito di parte a favore di J. Washburn Stoker in un procedimento penale nel quale il miliardario americano rischia di perdere il proprio patrimonio.

L'intervento di Jeeves mette in moto una serie di avvenimenti favorevoli: Bertie è indotto ad addossarsi le accuse addebitate a Sir Roderick e a permettere l'assoluzione dello psichiatra; la perizia di Sir Roderick permette a Washburn Stoker di conservare il patrimonio e acquistare quindi Chuffnell Hall da Chuffy affinché Sir Roderick la adibisca a clinica psichiatrica; Chuffy ha ora un patrimonio personale tale da poter sposare Pauline; il matrimonio di Chuffy e Pauline permette a Jeeves, il quale non vuol essere al servizio di un gentiluomo sposato, di chiedere a Bertie, ormai senza banjolele, di essere riassunto. Grato e sorpreso, Bertie ha difficoltà a trovare le parole adatte e risponde semplicemente: "Grazie, Jeeves".

Critica[modifica | modifica wikitesto]

Secondo lo scrittore Robert McCrum, la trama di Grazie, Jeeves, nella quale si narra della separazione e della riconciliazione finale di Bertie e Jeeves, "è costruita come una classica storia d'amore in cui una coppia litiga, si separa e alla fine si riunisce"[2]. La stessa osservazione è fatta anche da Kristin Thompson la quale fa osservare che, nonostante la discussione iniziale, i rapporti fra Bertie e Jeeves siano tuttavia rimasti sempre buoni, il che ha permesso loro di cooperare per favorire il matrimonio di Chuffy e Pauline [12]. A partire da questo romanzo, gli sforzi di Bertie per evitare il matrimonio diventano la molla principale della trama dei successivi romanzi della "serie Jeeves"[13]. Il linguista Robert A. Hall ritiene che, a partire da questo romanzo, il linguaggio di Bertie diventi più formale[14]; ciò è ammesso anche dallo stesso Bertie il quale nel capitolo 4 dice a Pauline che il suo vocabolario è migliorato grazie all'influenza di Jeeves[15].

Nelle narrazioni precedenti esisteva una feroce avversione fra Bertie Wooster e sir Roderick Glossop, caratterizzata dal terrore di Bertie per lo psichiatra e dal disprezzo di sir Roderick per il giovane fannullone; in questo romanzo, l'astio si converte in amicizia dopo che Bertie ha appreso che sir Roderick ha preso a scapaccioni il molesto dodicenne Seabury[16]. Nota Guido Almansi che, a differenza di Rousseau (per il quale l'infante nasce in uno stato d'innocenza e viene lentamente guastato dall'influenza della civiltà fino a diventare corrotto del mondo adulto), per Wodehouse «il bambino, specie se di sesso maschile, nasce malvagio; continua nella sua carriera criminale durante tutta la fanciullezza e l'inizio dell'adolescenza; e arriva alla grazia dell'innocenza con la fine dell'età acerba»[17]

Adattamenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b McIlvaine et al., 1990, pp. 65-66.
  2. ^ a b R. McCrum, 2004, p. 210.
  3. ^ Ed. Mursia, 1993, p. 14.
  4. ^ Ed. Jenkins, 1934.
  5. ^ Ed. Little, Brown & Co, 1934.
  6. ^ N. Cawthorne, 2003, p. 92.
  7. ^ Ed. Bietti, 1934.
  8. ^ Ed. BUR, 1984.
  9. ^ Ed. Mursia, 1993.
  10. ^ Ed. Polillo, 2005.
  11. ^ Questo personaggio ricomparirà, col nome Rupert Bingley, in Molto obbligato, Jeeves del 1971.
  12. ^ K. Thompson, 1992, pp. 237–238.
  13. ^ R.A. Hall, 1974, p. 27.
  14. ^ R.A. Hall, 1974, p. 91.
  15. ^ Ed. Mursia, 1993, p. 42.
  16. ^ Ed. Mursia, 1993, pp. 145-48.
  17. ^ G. Almansi, 1986, p. 27.
  18. ^ (EN) Thank You, Jeeves!, su IMDb, IMDb.com. URL consultato il 15 novembre 2021.
  19. ^ B.Taves, 2006, pp. 74-79.
  20. ^ Jeeves and Wooster Series 2, Episode 4, su British Comedy Guide. URL consultato il 15 novembre 2021.
  21. ^ Jeeves and Wooster Series 2, Episode 5, su British Comedy Guide. URL consultato il 15 novembre 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Edizioni[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Thank You, Jeeves, 1ª ed., New York, Little, Brown and Company, 1934.
  • (EN) Thank You, Jeeves, 1ª ed., London, Jenkins, 1934.
  • Grazie, Jeeves! : romanzo umoristico inglese, traduzione di Giulia Brugiotti, 1ª ed., Milano, Bietti, 1933.
  • Grazie, Jeeves, traduzione di Pia Janin, Introduzione di Guido Almansi, Milano, Rizzoli, 1984, ISBN 88-17-12488-5.
  • Grazie, Jeeves, traduzione di Pia Janin, Milano, Mursia, 1993, ISBN 88-425-2681-9.
  • Grazie, Jeeves, Milano, Polillo, 2005, ISBN 88-8154-228-5.

Fonti critiche[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Letteratura: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di letteratura