Giuseppe Zara

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Giuseppe Zara (Fermo, 1856San Remo, febbraio 1915[Nota 1]) è stato un inventore italiano, progettista di locomotive, carri e carrozze dapprima della Società italiana per le strade ferrate meridionali e poi delle Ferrovie dello Stato.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Conseguito il diploma nell'Istituto tecnico industriale di Fermo, nel 1875 fu assunto dalle Strade Ferrate Meridionali quale operaio aggiustatore e assegnato alle Officine Grande Riparazione di Rimini.

Nel 1879 fu trasferito, con la qualifica di disegnatore, all'Ufficio centrale del Servizio Materiale e Trazione delle Meridionali a Firenze.

Alternando gli studi teorici alla pratica del lavoro d'ufficio dimostrò una capacità progettuale tale da avere affidato lo studio di tutto il nuovo materiale rotabile e delle sue parti. Tra esse vanno ricordate il carrello RA 1904 (denominato anche carrello italiano e carrello Zara), il regolatore a valvola equilibrata[Nota 2], il bilanciere orizzontale con traslazione del perno centrale, modifica dell'analogo tipo Krauss-Helmotz, che fu adottato anche dalla PLM e dalla Paris-Orléans, le boccole a guida articolata e altri apparecchi.

Costituitesi le FS nel 1905 e dovendosi impostare rapidamente i progetti delle locomotive e dei veicoli con cui svecchiare il parco ricevuto dalle ex-reti il Direttore del Servizio Materiale e Trazione ingegner Guglielmo Cappa, vincendo perplessità interne ed esterne all'azienda, decise di confermare allo Zara l'incarico di responsabile dell'Ufficio Studi Locomotive[Nota 3].

In tal veste, coadiuvato dai collaboratori che egli stesso aveva scelto e formato, tra il 1905 e il 1907 poté eseguire i progetti completi di 12 nuovi gruppi di locomotive e di 20 nuovi tipi di veicoli[Nota 4].

Ultimo dei tecnologi intuitivi e sorretto da uno spirito d'osservazione che gli permetteva di sentire i problemi progettuali, pur non essendo laureato lo Zara ricevette in mortem aperti apprezzamenti dal Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani che ospitò il suo necrologio sul proprio organo ufficiale, definendolo anche "uno dei personaggi più simpatici delle ferrovie italiane"[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ 1º marzo secondo Robert, p. 514.
  2. ^ Poi brevettato: Brevetto inglese 11825/1904 Equilibrium valve for admitting steam to the valve chests of locomotives. Published 31 December 1904. Application number: 11825/1904 Applied 24 May 1904.
  3. ^ "Bisogna riconoscere che le tre grandi reti private, dopo 20 anni di gestione, alla cessazione delle Convenzioni restituirono allo Stato una organizzazione in pieno fervore di rinnovamento, ma con mezzi scarsi e, tecnicamente, non più rispondenti alle esigenze del traffico che invece aveva assunto uno sviluppo non previsto." Cf Corbellini, pp. 333-528.
  4. ^ "Quello del 1905 era un parco eterogeneo, caratterizzato dalla presenza di ben 102 gruppi diversi [...]. Entro la fine dello stesso anno i gruppi delle ex-Reti con caratteristiche simili furono accorpati e ridotti ad 88, ma la disomogeneità del parco restava sostanzialmente immutata; per di più questo era caratterizzato da macchine di scarsa potenza, visto che solo le 450 RM, poi 750 FS, potevano sviluppare una potenza di 1 000 cv (735 kW), seguite a ruota solo dalle 500 RA, poi 670 FS, con i loro 870 cv (639 kW)." Cf Nascimbene e Riccardi, pp. 53-56, 59.

Riferimenti[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giuseppe Zara, in Rivista tecnica delle ferrovie italiane, vol. 7, n. 4, 1915, pp. 161–164.
  • Guido Corbellini, Il cinquantenario delle Ferrovie dello Stato, in Ingegneria Ferroviaria, vol. 10, n. 5-6, 1955, pp. 333-528, ISSN 0020-0956 (WC · ACNP).
  • Angelo Nascimbene e Aldo Riccardi, 1905-2005. Cento anni di locomotive a vapore delle Ferrovie dello Stato, in Tutto treno tema, con la collaborazione di Federico Rigobello e Pierluigi Scoizzato, n. 20, 2005, pp. 53-56, 59, ISSN 1124-4232 (WC · ACNP).
  • Gianni Robert, Le ferrovie nel mondo, Milano, Vallardi, 1964, p. 514.