Franciszek Ksawery Dmochowski

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Franciszek Ksawery Dmochowski

Franciszek Ksawery Dmochowski (Podlachia, 2 dicembre 1762Varsavia, 20 giugno 1808) è stato uno scrittore, poeta e traduttore polacco.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Dmochowski nacque a Podlachia da una famiglia della nobiltà polacca minore, frequentò le scuole gesuite e scolopiche a Drohiczyn, poi nel 1778 a Podolínec. Dopo il noviziato fu ammesso all'Ordine degli Scolopi nel 1778, dove restò membro dal 1778 al 1789.[1]

Incominciò la sua attività di insegnante nelle scuole scolopiche di Radom, poi fu trasferito a Varsavia nel 1785. Dal 1786 al 1788 insegnò latino nel collegio di Łomża, poi a Radom e infine a Varsavia, dove conobbe Hugo Kołłątaj, con il quale emigrò in Sassonia al tempo della Confederazione Targowica per collaborare alla preparazione della rivolta di Kościuszko (1794).[1]

Nel marzo 1794 organizzò il pronunciamento di Tadeusz Kościuszko a Cracovia. Durante gli anni dell'insurrezione fu redattore della Gazeta Wolna Warszawska e della Gazeta Rządowa, diventando un leader del Dipartimento dell'Istruzione Nazionale.[2]

Dopo la sconfitta dell'insurrezione partì per Venezia, quindi si trasferì a Parigi.[2]

Successivamente riuscì a rientrare a Varsavia nel 1799 e dopo la sua conversione al protestantesimo sposò Izabela Mikorowska.[2]

Fu uno dei fondatori della Società degli amici della scienza e dal 1801 al 1805 fu redattore del Nowy Pamiętnik Warszawski.[2]

La sua opera più significativa e la più nota risultò essere la Arte poetica (Sztuka rymotwòrcza, 1788), poema in quattro canti liberamente ispirato da L'art poetique di Boileau, adattato all'ambiente polacco contemporaneo e dove talvolta l'autore assunse un tono polemico nei riguardi dell'opera originale francese.[1] Il pensiero di Dmochowski era che il poeta non doveva limitarsi a copiare gli esempi antichi, ma deve essere capace di creare nuovi modelli in base allo spirito contemporaneo.[1]

Come traduttore si impegnò con l'Iliade, l'Odissea e l'Eneide, oltre che con opere di Orazio, Tibullo e Properzio.[1]

Nel 1826 diede alle stampe Vite degli uomini dotti (Zywoty wczonych mężòw), dedicata alla figura di studiosi e scienziati polacchi.[1]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Traduzioni[modifica | modifica wikitesto]

  • Opere di Omero, Virgilio, Orazio, Tibullo, Properzio.

Originali[modifica | modifica wikitesto]

  • Arte poetica (Sztuka rymotwòrcza, 1788);
  • Vite degli uomini dotti (Zywoty wczonych mężòw, 1826).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f Dmochowski, Franciszek Ksawery, in le muse, IV, Novara, De Agostini, 1965, p. 222.
  2. ^ a b c d (EN) Dmochowski Franciszek Ksawery, su encyklopedia.pwn.pl. URL consultato il 24 aprile 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Czesław Miłosz, The History of Polish Literature, Berkeley, University of California Press, 1983.
  • Tamara Trojanowska, Joanna Niżyńska e Przemysław Czapliński, Being Poland. A New History of Polish Literature and Culture Since 1918, Toronto, University of Toronto Press, 1018.
  • Dariusz Skórczewski, Polish Literature and National Identity: A Postcolonial Perspective, Rochester, University of Rochester Press - Boydell & Brewer, 2020.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN63996262 · ISNI (EN0000 0000 7141 1772 · CERL cnp01311087 · LCCN (ENno2005047006 · GND (DE104264608 · BNF (FRcb10667137r (data) · J9U (ENHE987007294211605171 · WorldCat Identities (ENlccn-no2005047006