Forward intelligence Team

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Due agenti FIT in uniforme in strada, uno con una fotocamera munita di grosso obiettivo, l'altro con una piccola videocamera.
Forward Intelligence Team fuori dell'ambasciata USA a Londra
Due agenti FIT, di cui uno con fotocamera visto di spalle; latro sta osservando.
Un agente Forward Intelligence Team
Un fotografo FIT e manifestanti al Camp for Climate Action, Heathrow 2007

Un Forward intelligence Team (in acronimo FIT, traducibile in italiano come "Unità di intelligence avanzata") è costituito da due o più agenti di Polizia del Regno Unito impiegati per raccogliere informazioni sul terreno[1] e talora per contrastare gli attivisti e prevenire comportamenti antisociali. Usano fotocamere e dispositivi per riprese audiovisive per compiere sorveglianza palese sulla folla. Contro la loro prassi di sorveglianza palese è stato presentato un ricorso infruttuoso, ma nel 2009 la Corte d'appello ha stabilito che essi devono giustificare la conservazione delle fotografie caso per caso. Ogni informazione acquisita è registrata presso il database Crimint.

Gli attivisti politici hanno criticato i FIT e hanno detto di ritenere che l'obiettivo dello spiegamento dei FIT durante le manifestazioni sia quello di impedire le proteste legittime. I giornalisti hanno anche lamentato che i FIT tentano di impedire loro di fotografare le proteste, ed esercitano la sorveglianza sui giornalisti. Nel 2007 è nato Fitwatch, un gruppo di attivisti con l'obiettivo di ostacolare i FIT e di condurre subveglianza sugli agenti. Due membri del gruppo sono stati arrestati al Climate Camp 2008 con l'accusa di ostruzione.[2] Un'unità di sorveglianza della polizia simile, la Video Intelligence Unit, è gestita dalla Greater Manchester Police. Nel giugno 2010, l'Home Office ha annunciato che avrebbe riesaminato l'uso dei FIT durante le operazioni di ordine pubblico svolte dalla polizia.

Storia e funzione[modifica | modifica wikitesto]

I FIT furono formati per la prima volta negli anni 1990,[3] in seno alla Public Order Intelligence Unit (CO11), una sezione del Public Order Branch della Metropolitan Police. Inizialmente avevano per obiettivo tifosi di calcio, sabotatori della caccia,[4] e manifestanti politici (almeno dal 1996),[5] usando fotocamere, videocamere, e registratori audio per svolgere sorveglianza palese sulla folla.[6] Gli agenti (almeno di norma) vestono l'uniforme, e si propongono di essere una presenza ad alta visibilità. La loro uniforme talvolta si distingue da quella degli agenti ordinari perché la parte superiore delle loro giacche gialle fluorescenti è blu. Vengono impiegati anche fotografi civili in affiancamento ai FIT.[7] Secondo Scotland Yard, lo scopo delle squadre FIT alle manifestazioni è raccogliere prove sui manifestanti per l'ipotesi di disordini.[8]

Più recentemente la funzione del team si è estesa al lavoro di polizia più ordinario sui reati minori e il comportamento antisociale, e le forze di polizia sparse in tutto il Regno Unito[9] oggi hanno i propri FIT.[10] Nonostante la denominazione implicante che la sua funzione sia soltanto la raccolta di informazioni, il FIT è concepito anche per produrre un effetto deterrente.[6][11] Per l'impiego in specifici quartieri l'azione del FIT appare volta a contenere i comportamenti antisociali.[12] Jacqui Smith, poi divenuta Home Secretary, approvò la Operazione Leopard che usava i FIT riguardo ai giovani, a Laindon (Essex) dichiarando:[13]

"L'Operazione Leopard è esattamente il tipo di intensa attività di polizia che riduce a più miti consigli i trasgressori ostinati… Videoregistrazione continua su di loro e i loro complici dalla mattina alla sera"

Linda Catt, un'attivista, ha suggerito che la tattica [dei FIT] è "concepita per intimidire le persone e impedire le manifestazioni lecite".[14] Questo punto di vista è rispecchiato da un resoconto della polizia sul suo operato durante la Camp for Climate Action del 2008, che vantò l'efficacia dei FIT nel disturbare gli attivisti.[15]

Nel giugno 2010 l'Home Office annunciò una revisione dell'uso dei FIT nelle operazioni di ordine pubblico. Questo passo dipendeva dalla scoperta che le informazioni raccolte dai FIT comprendevano materiale non pertinente a sospetti reati, per esempio la registrazione di discorsi fatti nelle manifestazioni.[16]

Nell'ottobre 2010 un fotoreporter individuò degli agenti FIT in abiti civili in occasione di una manifestazione contro le società che eludono le tasse, malgrado che il comandante Bob Broadhurst, nel maggio 2009, avesse dichiarato a una commissione parlamentare che alle manifestazioni di protesta venivano impiegati solo agenti ben riconoscibili per le loro giacche blu e gialle. La Metropolitan Police spiegò a The Guardian che era necessario schierare agenti in borghese per "ottenere informazioni per procurarci un'immagine investigativa aggiornata di cosa aspettarsi". È stata la prima volta che si è avuta notizia di FIT impiegate in abiti civili.[17]

Questioni legali[modifica | modifica wikitesto]

Il gruppo di opinione Liberty promosse un judicial review sulle pratiche di sorveglianza palese nel maggio 2008, e la decisione fu favorevole alla polizia,[18][19] però fu chiesto alla polizia di esporre le sue prove alla Corte d'appello,[20] dopo un'inchiesta del quotidiano The Guardian.[21][22]

Nel maggio 2009 la corte d'appello statuì che non potessero più essere conservate le foto che i FIT avevano scattato a persone che non avevano commesso reati. La decisione fu assunta dopo che Andrew Wood, un attivista in tema di commercio d'armi, fu fotografato mentre contestava la dirigenza di Reed Elsevier al suo convegno generale annuale per aver organizzato dimostrazioni finalizzate al commercio di armi. Wood lamentò che la polizia lo aveva molestato e aveva violato il suo diritto alla riservatezza fotografandolo. Lord Collins di Mapesbury disse che la presenza della polizia aveva un "effetto raggelante" sulle persone che stavano protestando legittimamente. I FIT non sono stati messi al bando, ma ora devono giustificare caso per caso la conservazione delle immagini acquisite.[23] A seguito di questa decisione l'unità di ordine pubblico della Metropolitan Police, Metropolitan Police Public Order Operational Commando Unit (CO11), fu costretta a cancellare il 40% delle foto di manifestanti in suo possesso.[24]

In un rapporto sull'attività di ordine pubblico durante i Fatti del G20 di Londra, Denis O'Connor, il capo ispettore della polizia, dichiarò che l'uso comune dei FIT alle manifestazioni "creava problemi di riservatezza fondamentale e andava riveduto". Aggiunse che c'era "confusione" sul ruolo dei FIT e consigliò che l'Home Office emanasse direttive sulla legalità di sorvegliare i manifestanti e sulla conservazione delle immagini.[24]

Trattamento delle informazioni[modifica | modifica wikitesto]

Le informazioni raccolte dai FIT vengono salvate sul database Crimint, usato dalla polizia per catalogare il materiale investigativo di rilevanza penale. Le persone sono elencate con nomi che permettono alla polizia di stabilire a quali eventi abbiano partecipato i soggetti.[21] Le fotografie ottenute dai FIT sono usate per realizzare "cartellini dell'osservatore" che consistono di "fototessera" che permettono agli agenti di riconoscere le persone quando parteciperanno a futuri eventi.[25] Pagando 10 sterline, una persona può ottenere, ai sensi del Data Protection Act 1998,[26] una lista di manifestazioni a cui ha partecipato, secondo le risultanze del Crimint.

Reazione accademica[modifica | modifica wikitesto]

Una relazione del 2006, L'economia della sorveglianza di massa calcolò che l'uso dei FIT nei raduni di grandi masse implica la raccolta di informazioni su circa 1 200 persone per registrare le azioni di una persona. La relazione notava anche che le persone sui "cartellini dell'osservatore", usati dai fotografi della polizia, erano quelle impegnate nell'organizzazione delle manifestazioni e che i FIT partecipano anche agli incontri in cui si organizzano le manifestazioni.[27]

Critiche[modifica | modifica wikitesto]

Fitwatch (costituitosi all'inizio del 2007)[28] agisce contro i FIT sia in forma attiva, ostacolando le loro attività, sia in forma passiva, opponendo alle loro attività apparecchi fotografici (una forma di subveglianza).[29]

Nel giugno 2009, The Guardian diffuse un video probatorio registrato da un FIT al Camp for Climate Action 2008 che dimostrerebbe la brutalità della polizia nei confronti di due donne appartenenti a Fitwatch. Le donne avevano chiesto agli agenti di mostrare il loro numero identificativo,[30] dato che almeno quattro agenti non li tenevano visibili. Le donne tentarono di fotografare gli agenti di polizia per acquisire prove, ma furono spinte a terra, ammanettate, ed ebbero le gambe legate con fascette.[31] Furono poi immobilizzate, arrestate, denunciate e incarcerate preventivamente per quattro giorni, di cui tre presso il carcere HM Prison Bronzefield, prima di essere rilasciate su cauzione.[32] La polizia ritirò poi le accuse contro le donne. Le donne inoltrarono un reclamo presso l'Independent Police Complaints Commission riguardo all'incidente.[31] Il giornalista George Monbiot commentò il fatto dicendo che "la polizia sta trasformando l'attivismo in un reato" e che "i metodi dei FIT sembrano presi da un manuale addestrativo della Stasi". Affermò che "chiunque sia politicamente attivo è filmato, identificato, monitorato, annotato, e fatto oggetto di controllo incrociato".[33] Un rapporto di polizia sull'operazione a Kingsnorth elogiò l'impiego dei FIT dicendo che erano stati "molto efficaci e avevano procurato buone informazioni e contrasto".[34]

Nel giugno 2008 tre membri di Fitwatch furono condannati per aver ostacolato[2] gli agenti FIT mentre tentavano di fotografare i partecipanti ad un raduno di No Border network a Londra. Nel luglio 2010 la Inner London Crown Court annullò la condanna, con la motivazione che l'azione dei FIT sarebbe potuta essere lesiva dei diritti umani dei manifestanti.[8]

Il 15 novembre 2010, la Police Central e-Crime Unit ingiunse agli host del blog di Fitwatch di oscurare il sito poiché "veniva usato per compiere attività criminali". La richiesta era successiva a un post sul blog dopo le proteste studentesche nel Regno Unito del 2010,[35] che suggeriva agli studenti quali contromisure adottare se temevano di essere stati fotografati alla manifestazione, ad esempio tagliarsi i capelli e disfarsi degli abiti che indossavano nella circostanza. Emily Apple, una dei fondatori del sito disse a The Guardian, "In quel post [che dava consigli ai manifestanti studenteschi] non c'era nulla che non fosse già stato detto in precedenza sul nostro blog o altri siti".[36] Il 17 novembre 2010 il sito di Fitwatch — ospitato da un server web fuori del territorio britannico — fu ripristinato.[37]

La National Union of Journalists (NUJ) ha criticato i FIT per la loro sorveglianza e l'occasionale violenta molestia verso i giornalisti intenti all'opera. Marc Vallee, che fu spedito all'ospedale dalla polizia dopo aver documentato una manifestazione, ha detto che le squadre limitano la libertà di stampa e si rivolse all'Home Office per ribadire che la polizia non ha alcun diritto di limitare il lavoro dei fotogiornalisti. Bob Broadhurst, responsabile del servizio di ordine pubblico della Metropolitan Police, affermò in una dichiarazione alla conferenza NUJ del 2008 che i giornalisti "esibendo una valida forma di accredito potranno continuare il loro lavoro".[38] La NUJ ha intenzione di proporre un reclamo all'Information Commissioner's Office in relazione al fatto che la Metropolitan Police non espone i dettagli sulla sorveglianza di giornalisti ai sensi del Freedom of Information Act 2000. Bob Broadhurst dichiarò ai fotografi in una conferenza NUJ che lui non aveva alcuna fiducia nella National Press Card (una forma di tessera di riconoscimento per la stampa) benché per ottenerla i giornalisti debbano provare l'autenticità della loro qualifica ad un'autorità indipendente.[39]

La serie TV BBC Panorama nel luglio 2009 dedicò un intero episodio intitolata "Che fine ha fatto il potere del popolo?" che discuteva l'uso dei FIT nei confronti di attivisti e giornalisti.[40]

Unità di polizia simili[modifica | modifica wikitesto]

La Greater Manchester Police si avvale di una Video Intelligence Unit, con agenti in borghese che avvicinano e filmano certi ex detenuti scarcerati dopo aver scontato la loro pena. Inoltre videoregistrano persone che tengono un comportamento antisociale in luoghi pubblici. Lo scopo è fornire ad altri agenti di polizia immagini aggiornate sull'aspetto di persone che hanno infranto la legge. Questo materiale video è riprodotto in continuazione negli ambienti in cui gli agenti espletano le loro incombenze amministrative. Alcune sequenze sono state caricate su YouTube nel tentativo di catturare dei supposti recidivi.[41][42] Ciò ha fatto sì che alcuni trasgressori che non avevano rispettato le condizioni della libertà vigilata fossero incarcerati nuovamente. Da quando, nel 2006, fu lanciata l'unità, sono state filmate oltre 900 persone. Non tutte queste persone però sono sospettate di aver commesso reati, le persone possono essere filmate se si crede che abbiano a che fare con delinquenti abituali o se sono state fermate in circostanze sospette in una zona di grande criminalità. Kieran Walsh, un avvocato che si occupa di libertà civili, disse che il lavoro dell'unità "potrebbe avere implicazioni" nei confronti delle forze dell'ordine ai sensi dell'articolo 8 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali — il diritto alla riservatezza. Ritiene che filmare debba essere una reazione "proporzionata e ragionevole" ad un reato, il che non avviene nel caso di persone vigilate a causa di quel che potrebbero fare in futuro. Non si sa per quanto tempo verranno conservati i dati raccolti dall'unità, ma la GMP al momento prevede che siano immagazzinati per cinque anni.[43]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ http://www.nationalarchives.gov.uk/ERORecords/HO/421/2/hmic/disord3.pdfHome Office Chapter 3 Responding to disorder archived
  2. ^ a b L'ostruzione alla giustizia, nell'ordinamento degli Stati Uniti, è un crimine che consiste nell'ostacolare procuratori, investigatori o altri funzionari governativi. Gli ordinamenti di common law diverse dagli Stati Uniti tendono a utilizzare il reato più ampio di perversione del corso della giustizia. L'ostruzione è un reato generale che può includere atti come lo spergiuro, le false dichiarazioni ai funzionari, la manomissione di testimoni, la manomissione di testimoni, la manomissione di giurie, la distruzione di prove e molti altri. L'ostruzione si applica anche alla coercizione palese di funzionari del tribunale o del governo attraverso minacce o danni fisici reali, e si applica anche alla sedizione deliberata contro un funzionario del tribunale per ledere l'immagine di un'autorità legittima.
  3. ^ Claire Provost, Is this what a police state looks like?, in New Statesman, 3 maggio 2008. URL consultato il 9 giugno 2009.
  4. ^ Bibliografia in punto:
    • Mark Mathew Braunstein, Confessions of a Hunt Saboteur: A Real Sab Story, in Country Connections, novembre–December 1995, ISSN 1082-0558 (WC · ACNP). URL consultato il 12 ottobre 2017.
      «The hunters took aim (upon deer, not upon us) and were just about to release the bowstrings. BOOM! The blasts from our foghorns twice sent deer fleeing to safety.»
    • Ian Pedler, Save our stags : the long struggle against Britain's most controversial blood sport, Bristol, Black Daps, 2008, ISBN 978-0-9554786-0-4.
  5. ^ George Monbiot, "Defective Inspectors (archived)". 29 August 1996, The Guardian
  6. ^ a b FIT Policing is Here to Stay (PDF), in The Law, Essex Police, 25 maggio 2006. URL consultato il 6 settembre 2006 (archiviato dall'url originale il 20 giugno 2006).
  7. ^ Matt Salusbury, LONDON LIVES: The police paparazzi, in The Independent on Sunday, 19 ottobre 2003. URL consultato il 9 maggio 2009 (archiviato dall'url originale il 26 ottobre 2012).
  8. ^ a b Protesters' rights were violated by Met surveillanceMark Blunden London Evening Standard 28.07.10
  9. ^ Per il tipo di impiego e i compiti di istituto, le varie polizie britanniche potrebbero essere accostate alla nostra Polizia di Stato, mentre sul piano organizzativo e per la dipendenza amministrativa il parallelo più calzante sarebbe forse con la polizia locale.
  10. ^ Paul Lewis, Harass a hoodie: how Essex police take surveillance to the streets | UK news, in The Guardian, London, 30 maggio 2008. URL consultato il 9 giugno 2009.
  11. ^ Practice Advice on Police Use of Digital Images (PDF), su acpo.police.uk, NPIA, 17 dicembre 2007. URL consultato il 7 ottobre 2011.[collegamento interrotto]
  12. ^ Crackdown sees drop in antisocial behaviourDaily Gazette 26 August 2009
  13. ^ 5.00 Operation LeopardThe Guardian Paul Lewis and Simon Green 30 May 2008
  14. ^ Linda Catt, Police tactics seek to 'intimidate people and prevent lawful dissent', in The Guardian, London, 13 marzo 2009. URL consultato il 9 maggio 2009.
  15. ^ P21 Operation Oasis Debrief Archiviato il 24 agosto 2009 in Internet Archive.Kent Police 9 October 2008
  16. ^ Michael Peel, James Boxell e Marc Vallée, Police use of protest photos will face review, in The Financial Times, 30 giugno 2010. URL consultato il 16 luglio 2010.
  17. ^ Paul Lewis, Adam Gabbatt, Matthew Taylor e Simon Jeffery, UK Uncut protesters spied upon by undercover police, in The Guardian, London, 3 dicembre 2010. URL consultato il 3 dicembre 2010.
  18. ^ Retaining photographs lawful, in The Times, London, 13 giugno 2008. URL consultato il 10 marzo 2009.
    «Taking and retaining photographs of someone engaged in a political protest or demonstration was not unlawful and did not infringe his human rights.»
  19. ^ Justice McCombe, Wood v Commissioner of Police for the Metropolis [2008] EWHC 1105 (Admin), in England and Wales High Court (Administrative Court) Decisions, 22 maggio 2008. URL consultato il 10 marzo 2009.
  20. ^ Paul Lewis, We were wrong to film journalists covering protest, say Kent police, in The Guardian, London, 10 marzo 2009. URL consultato il 10 marzo 2009.
    «Metropolitan police have been asked to clarify evidence they submitted to the court of appeal about the use of the tactic»
  21. ^ a b Paul Lewis e Marc Vallée, Revealed: police databank on thousands of protesters, in The Guardian, London, 7 marzo 2009, pp. 1–2. URL consultato il 10 marzo 2009.
    «Police are targeting thousands of political campaigners in surveillance operations and storing their details on a database»
  22. ^ Paul Lewis e Marc Vallée, Caught on film and stored on database: how police keep tabs on activists, in The Guardian, London, 7 marzo 2009, pp. 14–15. URL consultato il 10 marzo 2009.
    «Police footage obtained by the Guardian has revealed the crude monitoring methods»
  23. ^ Dominic Casciani, Court curtails Met surveillance, in BBC News, 21 maggio 2009. URL consultato il 21 maggio 2009.
  24. ^ a b Paul Lewis e Sandra Laville, 'Aggressive' policing of protests condemned in post-G20 inquiry, in The Guardian, London, 25 novembre 2009. URL consultato il 25 novembre 2009.
  25. ^ Spotter cards: What they look like and how they work, in The Guardian, London, 25 ottobre 2009. URL consultato il 26 ottobre 2009.
  26. ^ Matt Salusbury, Get yourself a record, in New Statesman, 11 giugno 2009. URL consultato il 2 luglio 2009.
  27. ^ George Danezis e Bettina Wittnebe, The Economics of Mass Surveillance (PDF), The Fifth Workshop on the Economics of Information Security (WEIS 2006), 2006. URL consultato il 30 maggio 2009 (archiviato dall'url originale il 19 dicembre 2009).
  28. ^ Paul Lewis e Marc Vallée, Fit Watch: watching the watchers, in The Guardian, London, 21 giugno 2009. URL consultato il 2 luglio 2009.
  29. ^ Finlo Rohrer, Magazine When all video all Tuesday, 21 April 2009, in BBC News, 21 aprile 2009. URL consultato il 9 giugno 2009.
  30. ^ Un numero di collare, noto anche come numero di spalla, numero di identificazione della forza (FIN) o occasionalmente come numero di forza (anche se questo può anche riferirsi al numero identificativo di una forza stessa), identifica gli agenti di polizia, gli agenti di supporto alla comunità di polizia (PCSO), gli agenti speciali (SC o SPC) e alcuni membri del personale di polizia delle forze di polizia del Regno Unito - anche altre forze dell'ordine, come l'Immigration Enforcement, hanno adottato numeri di identificazione. Anche se ora viene visualizzato sulle spalline (cioè sulla spalla), è ancora comunemente indicato come numero di collare. Anche se la maggior parte delle forze dell'ordine rilascia un numero di matricola a tutti gli agenti di polizia, indipendentemente dal loro ruolo, solo gli agenti in uniforme dei gradi di poliziotto e sergente mostrano effettivamente i numeri.
  31. ^ a b Paul Lewis, Surveillance protesters bundled to ground by police, in The Guardian, London, 23 giugno 2009. URL consultato il 23 giugno 2009.
  32. ^ Paul Lewis e Marc Vallée, Fit Watch campaigners describe how they were arrested and bundled to the ground, in The Guardian, London, 21 giugno 2009. URL consultato il 9 luglio 2009.
  33. ^ George Monbiot, Police are turning activism into a crime, in The Guardian, London, 22 giugno 2009. URL consultato il 2 luglio 2009.
  34. ^ P43 Operation Oasis Debrief Archiviato il 24 agosto 2009 in Internet Archive. Kent Police 9 October 2008
  35. ^ Collegamenti esterni in punto:
  36. ^ Paul Lewis, Met closes down anti-police blog, in The Guardian, London, 16 novembre 2010. URL consultato il 16 novembre 2010.
  37. ^ John Oates, Police-baiting website Fitwatch returns, su The Register, 17 novembre 2010. URL consultato il 17 novembre 2010.
  38. ^ NUJ takes protest to Home Office, su bjp-online.com, National Union of Journalists, 28 maggio 2008. URL consultato il 23 maggio 2009 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2009).
  39. ^ Police contradictions over 'journalists database' spark NUJ complaint, su epuk.org, Editorial Photographers UK, 16 giugno 2009. URL consultato il 2 luglio 2009.
  40. ^ What Ever Happened to People Power?BBC Panorama First broadcast 6 Jul 2009
  41. ^ Nicola Dowling, Putting criminals in the picture, in Manchester Evening News, 1º luglio 2008. URL consultato l'8 giugno 2009 (archiviato dall'url originale il 19 dicembre 2009).
  42. ^ Nicola Dowling, Cops issue video of thug, in Manchester Evening News, 8 dicembre 2008. URL consultato l'8 giugno 2009 (archiviato dall'url originale il 19 dicembre 2009).
  43. ^ Police have filmed 900 'suspects', in BBC News, 24 luglio 2009. URL consultato il 7 agosto 2009.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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