Filippo Pennino

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"Sant'Eligio", scultura di Filippo Pennino all'interno della Chiesa di Sant'Oliva di Alcamo.

Filippo Pennino (Palermo, 1755Palermo, 1801) è stato uno scultore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Fonte battesimale, cattedrale di Palermo.
Vergine con bambino, chiesa della Madonna di Monte Oliveto.

Ha vissuto e svolto la sua attività a Palermo. Fratello di Giacomo Pennino e allievo di Ignazio Marabitti. La maggior parte delle informazioni su tale artista sono ricavate dalle sue opere.

A lui si deve la realizzazione della Fontana con Tritone e Puttini di Villa Trabia a Bagheria e l'Angelo all'entrata dell'Oratorio di San Filippo Neri.[1]

Scolpì inoltre diversi monumenti funerari, tra cui uno dedicato a Mallia nel duomo di Santa Maria Assunta di Gela.

Nel 1801, poco prima di morire, realizzò un fonte battesimale ottagonale per la basilica cattedrale metropolitana primaziale della Santa Vergine Maria Assunta assieme a suo figlio Gaetano Pennino, che egli iniziò alla scultura.[1][2]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Agrigento e provincia[modifica | modifica wikitesto]

Bivona[modifica | modifica wikitesto]

  • 1763, Monumento funebre, manufatto marmoreo commissionato per il marchese Ignazio Maria Greco, opera custodita nella chiesa di San Giacomo.

Santo Stefano Quisquina[modifica | modifica wikitesto]

Palermo e provincia[modifica | modifica wikitesto]

Palermo[modifica | modifica wikitesto]

San Martino delle Scale[modifica | modifica wikitesto]

Trapani e provincia[modifica | modifica wikitesto]

Alcamo[modifica | modifica wikitesto]

  • 1776, Sant'Eligio, statua in marmo bianco di Carrara, opera realizzata su commissione dei confrati di Sant'Eligio custodita nella chiesa di Sant'Oliva.

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Cultura Sicilia.it
  2. ^ Pagina 285 e 286, Gaspare Palermo, "Guida istruttiva per potersi conoscere ... tutte le magnificenze ... della Città di Palermo" [1], Volume IV, Palermo, Reale Stamperia, 1816.
  3. ^ Gaspare Palermo Volume primo, pp. 207.
  4. ^ Pagina 69, Vincenzo Mortillaro, "Guida per Palermo e pei suoi dintorni del barone V. Mortillaro" [2], Palermo, Tipografia del giorn. Letterario, 1836.
  5. ^ Pagina 14, Vito Maria Amico, "Dizionario topografico della Sicilia" [3], Tipografia di Pietro Morvillo, Volume 2, Palermo, 1856.

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