Fernando Chieffi

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Fernando Chieffi
NascitaBarletta, 1912
MorteGuri i Topit, 4 aprile 1941
Cause della morteCaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale
ArmaFanteria
RepartoCLX1V battaglione CC. NN.
Anni di servizio1933-1941
GradoCapomanipolo in s,p.e.
GuerreGuerra di Spagna
Seconda guerra mondiale
CampagneCampagna italiana di Grecia
Decorazionivedi qui
dati tratti da Combattenti Liberazione[1]
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Fernando Chieffi (Barletta, 1912Guri i Topit, 4 aprile 1941) è stato un militare italiano, insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale[2].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Barletta nel 1912, figlio di Giuseppe e Maria Cetrone.[2] Conseguito il diploma di ragioniere nella sua città natale venne arruolato nel Regio Esercito e frequentò il corso allievi ufficiali di complemento di Moncalieri, e il 14 gennaio 1934 fu nominato sottotenente in forza al 74º Reggimento fanteria "Lombardia".[1] Congedato nel gennaio dell’anno successivo dopo lo scoppio della guerra di Spagna, il 25 gennaio 1937, entrò a far parte della Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale e pochi giorni dopo partì volontario per combattere in terra iberica.[1] In forza alla 138ª Legione CC.NN. si distinse in azione, venendo insignito di una medaglia di bronzo al valor militare e promosso capomanipolo del plotone arditi reggimentale.[1] Ritornò in Italia nel corso dell'agosto 1938.[1] Dopo l'entrata in guerra del Regno d'Italia fu assegnata alla 164ª Legione CC.NN. d’assalto "Ercole Scalfaro" di Catanzaro e poi trasferito alla 163ª Legione CC.NN. di Reggio Calabria.[1] Dopo l'inizio dell'attacco alla Grecia, il 28 ottobre, nel mese di dicembre in forza al CLXIV battaglione CC.NN. mobilitato partì per l'Albania per combattere su quel fronte in forza alla 164ª Legione CC.NN assegnata alla 48ª Divisione fanteria "Taro".[1] Cadde in combattimento sul monte Guri i Topit il 4 aprile 1941, venendo insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2] Il comune di Barletta gli ha intitolato una via.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Durante un’azione contro importante e munito caposaldo, incurante della micidiale reazione avversaria, per primo si lanciava all’attacco, esempio ed incitamento ai legionari. Accortosi che un centro di fuoco nemico ostacolava notevolmente l’avanzata della compagnia, di iniziativa, alla testa di pochi coraggiosi, lo assaltava, a bombe a mano ed all’arma bianca, riuscendo a sopraffarne i difensori. Ferito una prima volta, declinando l’invito del proprio comandante di abbandonare la lotta si lanciava ancora nella mischia nel risoluto tentativo di raggiungere le posizioni avversarie. Colpito nuovamente a morte da una raffica dì mitragliatrice, si abbatteva sul parapetto della trincea nemica che aveva raggiunto con ferrea decisione. L’avversario, ammirato da tanto valore, ne onorava la salma con degna sepoltura. Guri i Topit (Fronte greco), 4 aprile 1941.[3]»
— Decreto Luogotenenziale del 6 aprile 1946.
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Ricevuto l'ordine di attaccare con il suo plotone, una difficile e munita posizione, sotto intenso fuoco nemico, trascinava gli uomini con travolgente impeto, all'attacco. Gravemente ferito rifiutava di allontanarsi e rimaneva al posto di combattimento con fiero ardire di combattente. Colpito di nuovo mortalmente, cadeva sulla contesa posizione, primo tra i primi del suo reparto. Ufficiale colto e coraggioso, sempre primo tra nel rischio, dimostrava col suo indomito contegno quanto elevato in lui il senso del dovere e l'amore per la Patria. Quota 1876, Guri i Topit (Fronte greco), 4 aprile 1941
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Già distintosi il giorno innanzi, quale comandante del plotone arditi reggimentale, in un'audace azione, intesa a saldare il fronte tra due battaglioni operanti, si offriva per ben tre volte di recapitare urgenti istruzioni ad un reparto duramente impegnato, traversando con eccezionale coraggio e sprezzo del pericolo, zone interdette da intensissimo fuoco nemico. Monte Rey, 3-4 aprile 1938

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]


Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g Combattenti Liberazione.
  2. ^ a b c Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare 1965, p. 634.
  3. ^ Medaglia d'oro al valor militare Lo Chieffi, Fernando, su quirinale.it, Quirinale. URL consultato l'11 luglio 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le medaglie d'oro al valor militare Volume secondo (1942-1959), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 12.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]