Episodi di Suburra - La serie (prima stagione)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Voce principale: Suburra - La serie.

La prima stagione della serie televisiva Suburra - La serie, composta da 10 episodi, è stata interamente pubblicata sul servizio di streaming on demand Netflix il 6 ottobre 2017.[1]

In chiaro, la stagione è stata trasmessa su Rai 2 dal 15 febbraio al 18 marzo 2019.

Titolo Pubblicazione
1 21 giorni 6 ottobre 2017
2 Patrizi e plebei
3 Cani arrabbiati
4 Buon appetito
5 La lupa
6 Ajo, oio e peperoncino
7 Ultimo cliente
8 Un altro
9 Il buio
10 Chiamalo dormire

21 giorni[modifica | modifica wikitesto]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

I tre protagonisti in una scena dell'episodio

23 febbraio 2008, il sindaco di Roma annuncia le sue dimissioni, che diventeranno effettive dopo 20 giorni. Entro questa scadenza vanno terminate tutte le procedure legali riguardanti alcuni terreni del lungomare di Ostia che diventeranno edificabili. La maggior parte di questi sono in mano alla Chiesa nella persona di Monsignor Theodosiou, altri sono in mano alla famiglia Adami, una famiglia malavitosa che gestisce la zona di Ostia.

Aureliano Adami, detto "Numero 8", vorrebbe costruire dei locali sui loro terreni per espandere il giro d'affari, ma suo padre Tullio si oppone. Poco dopo, Aureliano ha uno scontro fisico con Boris, che fa parte del clan malavitoso zingaro degli Anacleti.

Gabriele "Lele", apparentemente figlio modello di un poliziotto, ma in realtà piccolo spacciatore, viene minacciato per aver venduto la sua roba nel territorio del Samurai, il quale vuole 20.000 euro per i danni entro 24 ore.

Alberto "Spadino" Anacleti è il fratello minore di Manfredi, capo del clan Anacleti. Spadino è costretto a sposarsi con Angelica, una ragazza del clan Sale. Spadino è omosessuale, ma accetta poiché non può rivelarlo e non vuole opporsi al volere del fratello.

Il Samurai è un potente malavitoso, interessato a comprare i terreni di Ostia per conto delle famiglie malavitose del sud Italia per farci un porto. Per raggiungere i suoi scopi ha già corrotto da tempo Giacomo Finucci, un tecnico facente parte della Commissione Edilizia, e ora Amedeo Cinaglia, onesto politico idealista e presidente di quest'ultima.

La Chiesa deve decidere a chi vendere i propri terreni. Sara Monaschi, la moglie dell'imprenditore edile Sandro Monaschi, è il revisore dei conti della Commissione del Vaticano chiamata a decidere sulla questione. Il suo obiettivo è convincere il Monsignor Theodosiou a scegliere la società del marito, che ha gravi problemi finanziari, piuttosto che una società del Samurai. Per convincerlo, lo invita a un festino a base di prostitute e droga organizzato grazie a Lele.

Sara chiede a Lele di organizzare il festino, che a sua volta si rivolge ad Aureliano per la droga.

Livia Adami, sorella di Aureliano, cerca di convincere il padre, Tullio, a sostenere i progetti del fratello. Questi però rivela il progetto del Samurai solo a lei, lasciando Aureliano ignaro, e le fa notare come la costruzione del porto avvantaggerebbe anche la loro famiglia grazie al traffico di droga. Livia riporta ciò al fratello, senza rivelare il progetto di Tullio e Samurai.

Il Samurai cerca di convincere Sara a convincere il monsignore a cedergli i terreni, mentre la Contessa la incita a tenergli testa. Il Samurai si incontra con un rappresentante delle famiglie siciliane, che si dimostra impaziente.

Per placare il diverbio tra gli Anacleti e gli Adami, il padre Tullio ha imposto a Aureliano di scusarsi con Boris e pagarlo. Dopo aver fatto ciò, infuriato per la mancanza di rispetto da parte dello zingaro, Aureliano uccide Boris e impietosito ruba il suo cane. Dovendo nascondere il cadavere, si dimentica della droga da consegnare a Lele, che si rivolge quindi a Spadino. Decide allora di tenere il cane nello chalet dismesso di Ostia.

Durante la serata, il monsignore ha un infarto, e viene scovato da Lele, Spadino e Aureliano. Nonostante le rivalità delle rispettive famiglie, decidono di unirsi e ricattare il prete.

Patrizi e plebei[modifica | modifica wikitesto]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

La notte tra il 23 e il 24 febbraio Cinaglia, frustrato da una carriera politica che non procede e di fronte al rischio di non avere un ruolo nella prossima amministrazione, incontra il Samurai e accetta di aiutarlo.

La mattina (24 febbraio) Spadino si reca dal monsignore in ospedale, ricattandolo col video. Questi chiede aiuto a Sara, che a sua volta chiede aiuto a Lele, fintosi estraneo alla vicenda.

Aureliano si fa portare da Lele a casa di Isabel, la prostituta della sera prima, per ucciderla.

Sara si incontra con Spadino ma non cede al ricatto, pagandogli solo una piccola parte del riscatto pattuito.

Lele si reca dal Samurai con solo una parte dei 20.000 euro, ma il "pizzo" gli viene aumentato a 30.000 euro.

Informato involontariamente da Sara sulla posizione del monsignore, Lele la comunica a Aureliano e Spadino, che rapiscono Theodosiou.

Il corpo di Boris viene ritrovato, sfigurato, la notte tra il 24 e il 25 febbraio. Aureliano si reca da Isabel, che ha risparmiato, per passare la notte con lei.

Cani arrabbiati[modifica | modifica wikitesto]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

25 febbraio. Sara chiede aiuto al Samurai per ritrovare e liberare il Monsignore, che accetta in cambio di metà dei terreni. L'uomo convince facilmente Spadino a liberarlo, poi pretende da Sara tutti i terreni, non solo la metà.

Sara chiede aiuto alla Contessa, che le consiglia di allontanare il monsignore da Roma, nel frattempo ella ha fatto arrivare a Finucci un avviso di Garanzia, escludendolo quindi dalla commissione edilizia. Cinaglia cerca di tornare sui suoi passi col Samurai, che invece lo costringe a cercare un rimpiazzo corrotto per Finucci.

Manfredi manda gli uomini del clan ad uccidere Aureliano: finisce sotto tiro da Spadino ma lo lascia scappare.

Buon appetito[modifica | modifica wikitesto]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

26 febbraio, Angelica non vuole più sposare Spadino per la sua indifferenza, quindi l'alleanza tra Anacleti e Sale è in pericolo. Manfredi convince quindi Spadino a farsi perdonare: i due passano la giornata assieme e lei cambia idea.

Lele chiede a Aureliano dei soldi per saldare il debito con Samurai. Lui accetta di aiutarlo, derubando la casa del monsignore. Scartabellando tra le carte del prelato, scopre l'affare edilizio per i terreni di Ostia.

Tullio Adami è impaziente di vendicarsi contro gli Anacleti. Il Samurai, preoccupato per le possibili conseguenze, offre di annullare il debito a Lele in cambio dell'uccisione di Tullio, dopo aver notato che è molto vicino ad Aureliano.

Cinaglia viene a sapere che il posto di Finucci sarà preso dal dott. Taccon, un incorruttibile idealista. Spaventato dalla reazione di Taccon se arrivasse alle carte di Ostia, si informa da Finucci sui dettagli dell'affare.

Lele pedina Tullio, recatosi da una prostituta, ed uccide entrambi; è la notte tra il 26 e il 27 febbraio del 2008.

La lupa[modifica | modifica wikitesto]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

La mattina dopo, il 27 febbraio, Aureliano recupera il denaro nascosto del padre, desideroso di vendicarlo. Livia prende indipendentemente il controllo della famiglia e, chiamati a raccolta i boss affiliati del padre e Samurai, rifiuta ogni desiderio di vendetta e pretende di entrare attivamente nell'affare Ostia.

Taccon è incorruttibile, ma rivela a Cinaglia il suo interesse ad un progetto sulla rivalutazione dei musei di Roma.

Samurai capisce che dietro all'assenza di Theodosiou c'è Sara e la minaccia, poi costringe Lele a spiare la famiglia Adami per conto suo.

La Contessa rivela a Sara di volersi vendicare di Samurai poiché ha portato alla rovina lei e suo marito, che si è suicidato.

Spadino si sposa e per nascondere di non aver adempiuto ai suoi "doveri coniugali", macchia il letto col suo stesso sangue.

La mattina dopo, quella del 28 febbraio, si svolgono i funerali di Tullio.

Il padre di Lele scopre la seconda vita del figlio, che nel frattempo comincia nuovamente una relazione clandestina con Sara.

Aureliano si riunisce con Lele e Spadino, proponendo loro di impadronirsi di tutti i terreni dell'affare di Ostia insieme: i ragazzi accettano e si uniscono in un clan.

Ajo, oio e peperoncino[modifica | modifica wikitesto]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

28 febbraio 2008. Lele porta Sara da Spadino e Aureliano, in cambio della loro protezione contro il Samurai, lei accetta di renderli membri della società del marito.

Manfredi comincia a mostrare interesse per Angelica. Con l'appoggio della famiglia alleata decide di appropriarsi di una piazza di spaccio degli Adami.

Cinaglia cerca l'aiuto di Forsini, parlamentare corrotto e nuovo marito della sua ex-moglie. L'uomo rifiuta, e Cinaglia si rivolge al Samurai per cercare delle prove per ricattarlo.

Mentre Sara e Lele vanno a redigere le carte per cedere quote della società ai 3 ragazzi, Spadino e Aureliano vanno a prendere monsignor Theodosiou. I due fanno un bagno assieme, discutendo delle relative ragazze, e Spadino mostra amore per Aureliano. Quando tentano di prelevare il prete, questi si rifugia in cima al campanile, chiedendo di vedere Sara. L'intervento di lei però non migliora le cose e il monsignore si suicida buttandosi giù nella notte tra il 28 e il 29 febbraio.

Ultimo cliente[modifica | modifica wikitesto]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

29 febbraio 2008. Dopo l'ennesimo litigio, Isabel caccia Aureliano dal suo appartamento e torna a fare la prostituta. Nel momento in cui è con un cliente, decide però di scappare, facendo arrabbiare il suo protettore, che la picchia.

Aureliano dice alla sorella che non vuole cedere i terreni di Ostia e questa lo riferisce a Samurai, insistendo per risolvere la questione da sola.

Samurai scopre che Sara sta agendo per i propri interessi e minaccia il marito. Sara, con l'aiuto della Contessa, cerca di corrompere il medico legale per alterare l'autopsia di Theodosiou, nascondendo il suicidio. Si avvale.

Samurai interroga Lele su Aureliano, ma Lele non tradisce l'amico. A tale dialogo assiste però il padre di Gabriele, che lo caccia di casa.

Cinaglia, avute le prove della corruzione di Forsini, lo convince a far nominare Taccon responsabile dei musei di Roma. Questi accetta la nomina, promettendo di approvare il piano regolatore dei terreni di Ostia.

Aureliano, torna da Isabel e trovandola ferita, la vendica picchiando e uccidendo a colpi di pistola il suo pappone. I due vanno poi a vivere nella casa della mamma di lui.

Manfredi minaccia Spadino, a cui viene affidata una consegna nella nuova zona di spaccio. Il ragazzo in segreto rifiuta e la moglie Angelica lo sostituisce, ma rimane ferita in una sparatoria tra gli zingari e gli Adami.

Col rapporto falsificato, Sara riesce a convincere la commissione vaticana a cedere i terreni alla società del marito, rovinando definitivamente i piani di Samurai.

La Contessa incontra Samurai, tradendo Sara.

Un altro[modifica | modifica wikitesto]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

1 marzo 2008. La mafia siciliana è irrequieta e mette pressioni su Samurai, che ha un piccolo incidente addormentandosi in moto.

Livia Adami e Manfredi Anacleti sono ad un summit garantito da Samurai, che intima a Manfredi di restituire i territori agli Adami e di risarcirli. Sebbene non guadagnino nulla, per gli Anacleti è comunque una vittoria poiché per la prima volta negoziano con i boss del crimine organizzato.

La Contessa si incontra con Sara e le impone di dare i terreni a Samurai, minacciandola di denunciarla per la storia di Theodosiou. Rivela quindi di aver usato Sara solo per sottrarre i terreni a Samurai per poter riprendersi l'impero che lui le aveva sottratto.

Angelica scopre l'amore del marito per Aureliano. Ricatta quindi Spadino, imponendogli di metterla incinta (su consiglio di Adelaide), altrimenti racconterà tutto a Manfredi.

Samurai si incontra con Lele, dicendogli che sa del suo tradimento. Gli impone di fissare un appuntamento con Aureliano e Spadino in cui i due ragazzi verranno uccisi prima di firmare le carte, altrimenti rivelerà di Tullio al padre di Lele e ad Aureliano. Non volendo rischiare la vita ma nemmeno causare la morte degli amici, Lele fissa un appuntamento in un luogo e a un'ora diversa, raccontando al padre di doversi incontrare con due spacciatori ma di voler uscire dal giro, raccomandandosi di non andarci di persona.

Sara cerca di ostacolare i progetti del Samurai: prima si incontra con Finucci, che le rivela il coinvolgimento della mafia nell'affare di Ostia, e poi con Cinaglia, denunciando ciò che sa. Cinaglia riporta tutto a Samurai, che sospettando di Finucci, lo uccide inscenando un suicidio.

Livia, venuta a sapere che Aureliano vive con una prostituta di colore in una casa del clan, si reca da Isabel e le intima di uscire dalla vita di Aureliano.

Aureliano e Spadino si recano all'appuntamento, convinti di dover firmare le carte pagando i notai con della cocaina. Sul luogo arriva invece la polizia, che li insegue. Il padre di Lele viene ucciso da Aureliano. È la notte tra il 1 e il 2 marzo 2008.

Il buio[modifica | modifica wikitesto]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Due giorni dopo, il 3 marzo, Samurai informa Livia del doppiogioco di Aureliano con Spadino, intimandole di risolvere i problemi sui terreni di Ostia. Lei prova ad affrontare l'argomento col fratello, senza successo. Quirino, contabile degli Adami e amante di Livia, incontra Samurai e organizza una trappola contro Aureliano.

Spaventata dalla morte di Finucci, Sara firma la rinuncia ai terreni di Ostia, cedendoli a Samurai.

Lele viene scovato da Spadino e Aureliano che lo inseguono; intanto cerca di metabolizzare il lutto del padre e, durante la camera ardente, scopre che il padre era fidanzato con una collega da ben 10 anni.

Aureliano e Spadino tendono un agguato a Lele, ma lui riesce a scappare. Più tardi, alla centrale di polizia, la donna di suo padre gli svela alcuni segreti, comprendendo di averlo pregiudicato in modo sbagliato. Senza un altro posto dove andare, Lele va a dormire nella casa dove si incontra abitualmente con Sara, che lo consola.

Samurai confida a Manfredi un piano per uccidere Aureliano. Quando Spadino torna a casa, Manfredi lo affronta, ma il fratello si ribella e scappa dalla famiglia.

Esaltato per aver abbandonato la famiglia, Spadino incontra Aureliano, e nell'impeto della felicità lo bacia. Questi rimane sconvolto e lo respinge brutalmente.

Cinaglia, avendo lui in mano Taccon, chiede a Samurai di salire più in alto, diventando l'uomo della mafia in municipio.

Quirino telefona ad Aureliano e lo attira nella trappola di Samurai, ove lo aspettano Manfredi e due affiliati, ma riesce a salvarsi e ferisce il capoclan zingaro. Livia scopre le responsabilità di Quirino nell'agguato e lo fa giustiziare nella notte tra il 3 e il 4 marzo.

Chiamalo dormire[modifica | modifica wikitesto]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

4 marzo 2008 Aureliano viene convocato da Livia, che lo informa dell'assegnazione dei terreni vaticani al Samurai. Lei gli offre di tornare dentro la famiglia per unirsi contro Samurai, a condizione di ripudiare Isabel.

Sara rompe definitivamente con Lele e torna dal marito che però, intimorito da un'irruzione di Aureliano, le chiede il divorzio.

Spadino è distrutto dalla rottura con Aureliano. Tornato a casa, approfitta del vuoto di potere lasciato dal fratello (ridotto in coma) per prendere il suo posto di capofamiglia e accetta di avere rapporti sessuali con la moglie per darle dei figli.

In municipio Taccon, sebbene riluttante a firmare le carte di Ostia, viene convinto da Cinaglia.

Oramai considerato il nuovo boss di Ostia, Aureliano ripudia Isabel e giunge ad un incontro con Samurai, mentre Livia rimane a casa con pochi uomini. Samurai si presenta ben protetto e propone ad Aureliano di entrare nell'affare con una quota maggiore di quella promessa a suo padre. Aureliano estromette Livia dal clan e accoglie di nuovo Isabel, a cui spiega che era tutta una finta per liberarsi della sorella. Notte tra il 4 e il 5 marzo.

Cinaglia è ormai socio di Samurai, assieme si incontrano coi siciliani con lo scopo di decidere il prossimo candidato sindaco di Roma. Cinaglia viene cacciato dal suo partito, ma rimane indifferente e decide di partecipare alle elezioni con una sua lista.

Sara cerca un nuovo impiego in Vaticano, dove trova un cardinale corrotto, Pascagni, interessato a coinvolgerla nel business dell'accoglienza degli immigrati. Successivamente, si reca dalla Contessa, a cui giura di vendicarsi.

Aureliano e Spadino, ormai entrambi a capo delle rispettive famiglie, si incontrano un'ultima volta. Sebbene ormai siano nemici e abbiano l'occasione di uccidersi l'un l'altro, non lo fanno, rimandando "alla prossima volta". Nel frattempo, nella notte tra il 5 e il 6 marzo, Livia riesce con l'inganno a tornare dentro casa, dove uccide Isabel.

Al funerale di Franco, la mattina del 5 marzo, Lele ha un colloquio con la donna di suo padre e decide di entrare in polizia, anche se mentre si prova l'uniforme davanti ad uno specchio, mostra un sorriso malevolo, lasciando intendere che la sua scelta è motivata più dall'opportunismo che dal senso civico.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Suburra - La serie: arriva su Netflix il romanzo della Roma criminale, su Repubblica Tv - la Repubblica.it, 4 ottobre 2017. URL consultato il 6 ottobre 2017.
  Portale Televisione: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di televisione