Elmar Schäfer

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Elmar Schäfer
NascitaBonn, 25 maggio 1913
MorteBad Godesberg, 16 aprile 1983
Dati militari
Paese servitoBandiera della Germania Germania
Forza armataLuftwaffe
SpecialitàBombardamento in picchiata
Anni di servizio1935-1945
GradoHauptmann
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneCampagna di Polonia
Operazione Weserübung
Campagna di Francia
Fronte orientale
Comandante diI Gruppe/SG 101
Decorazionivedi qui
dati tratti da Knights of the Battle of Britain: Luftwaffe Aircrew Awarded the Knight's Cross in 1940[1]
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Elmar Schäfer (Bonn, 25 maggio 1913Bad Godesberg, 16 aprile 1983) è stato un militare e aviatore tedesco, asso della forza da bombardamento in picchiata della Luftwaffe durante la seconda guerra mondiale, decorato con la Croce di Cavaliere della Croce di Ferro, e con la Croce di Ferro di prima classe.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Bonn il 26 maggio 1913.[2] Arruolatosi nella Wehrmacht, nel 1935 chiese, ed ottenne, di essere trasferito in servizio presso la Luftwaffe, e nel marzo 1939 risultava in servizio come leutnant presso il 2./StG 160.[3] Dopo lo scoppio della seconda guerra mondiale, nel settembre 1939 prese parte alla campagna di Polonia, e successivamente all'operazione Weserübung, cioè l'invasione di Danimarca e Norvegia. In quest'ultima operazione si distinse particolarmente nel danneggiamento dello sloop HMS Bittern. L'8 maggio 1940, insieme ai piloti di Junkers Ju 87 Stuka hauptmann Paul-Werner Hozzel, leutnant Martin Möbus e unteroffizier Gerhard Grenzel,[4] fu insignito della Croce di Cavaliere della Croce di Ferro (Ritterkreuz des Eisernen Kreuzes).[5]

Dopo l'inizio dell'operazione Barbarossa (22 giugno 1941) si distinse sul fronte orientale, partecipando alle operazioni di supporto tattico a un Panzergruppe durante le fasi iniziali dei combattimenti intorno alla sacca di Demjansk.[3] In seguito fu assegnato come istruttore ad una scuola di volo per bombardieri in picchiata (Stukaschule), e promosso hauptmann nel febbraio 1942.[3] Conseguì l'abilitazione al pilotaggio del bombardiere Junkers Ju 88 entrando in servizio presso lo LG 1, ma nell'estate del 1943 ritornò ai reparti equipaggiati con gli Ju 87.[3] Nel luglio 1944 fu nominato Kommandeur dello I./SG 101, e nei primi mesi del 1945 direttore di volo della Flugzeugführerschulen A/B 2 (FFS A 2).[3] Rimasto gravemente ferito in un atterraggio di fortuna compiuto a bordo di un Messerschmitt Bf 109, fu ricoverato in ospedale dove ancora si trovava alla fine del conflitto.[3] Si spense a Bad Godesberg, un sobborgo di Bonn, il 16 aprile 1983.[1]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Croce di Cavaliere della Croce di Ferro - nastrino per uniforme ordinaria
Croce di ferro (I classe) - nastrino per uniforme ordinaria
Croce di ferro (II classe) - nastrino per uniforme ordinaria
Demjanskschild - nastrino per uniforme ordinaria
Flugzeugführerabzeichen - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]


Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Goss 2018, p. 14.
  2. ^ Traces of War.
  3. ^ a b c d e f Goss 2018, p. 15.
  4. ^ Smith 1998, p. 66.
  5. ^ Scherzer 2007, p. 406.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (DE) Georg Brütting, Das waren die deutschen Stuka-Asse 1939 – 1945, Stuttgart,, Motorbuch Verlag, 1992, ISBN 978-3-87943-433-6.
  • (EN) Chriss Goss, Knights of the Battle of Britain: Luftwaffe Aircrew Awarded the Knight's Cross in 1940, Barnsley, Pen & Swords Books, 2018.
  • (EN) Geirr H. Haarr, The Battle for Norway: April–June 1940, Barnsley, Seaforth Publishing, 2010, ISBN 978-1-84832-057-4.
  • (EN) Peter C. Smith, Stuka Spearhead: The Lightning War from Poland to Dunkirk, 1939-1940, London, Greenhill Books, 1998.
  • (DE) Veit Scherzer, Die Ritterkreuzträger 1939–1945 Die Inhaber des Ritterkreuzes des Eisernen Kreuzes 1939 von Heer, Luftwaffe, Kriegsmarine, Waffen-SS, Volkssturm sowie mit Deutschland verbündeter Streitkräfte nach den Unterlagen des Bundesarchives, Jena, Scherzers Miltaer-Verlag, 2007, ISBN 978-3-938845-17-2.
  • (EN) John Ward, Hitler's Stuka Squadrons: The JU 87 at War 1936-1945, St. Paul, Minnesota, MBI Publishing Company, 2004, ISBN 3-87725-123-4.
  • (EN) John Weal, Junkers Ju 87 Stukageschwader 1937–41, Oxford, Osprey Publishing, 1997, ISBN 978-1-85532-636-1.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]