Giovanni Magrassi

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da Eliseo Giovanni Magrassi)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Giovanni Magrassi

Deputato dell'Assemblea Costituente
Durata mandato3 luglio 1947 –
31 gennaio 1948
Gruppo
parlamentare
Repubblicano
CollegioCollegio Unico Nazionale
Sito istituzionale

Presidente della Deputazione
provinciale di Grosseto
Durata mandato1944 –
1947
SuccessoreRaffaello Bellucci

Dati generali
Partito politicoPartito Repubblicano Italiano
Titolo di studiolaurea in giurisprudenza
UniversitàUniversità di Pisa
Professioneavvocato

Eliseo Giovanni Magrassi (Livorno, 4 marzo 1891Grosseto, 24 luglio 1969) è stato un politico e avvocato italiano, deputato all'Assemblea Costituente.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di Domenico e Delphina, nel 1913 si laureò in giurisprudenza presso l'Università di Pisa, dove aderì in giovane età al Partito Repubblicano Italiano.[1] Eletto al consiglio comunale di Pisa, fu assessore alla pubblica istruzione.[1] In quegli anni divenne massone entrando nel Grande Oriente d'Italia.[2] Il 6 agosto 1914 fu tra i promotori di una manifestazione tenutasi a Livorno contro la partecipazione dell'Italia alla prima guerra mondiale.[3]

Si trasferì nel 1921 a Grosseto, dove esercitò la professione di avvocato.[2] Al termine della seconda guerra mondiale si riavvicinò alla politica attiva che aveva abbandonato nel ventennio fascista, entrando nel direttivo del Comitato di Liberazione Nazionale di Grosseto e venendo incaricato del ruolo di presidente della provincia, carica che mantenne fino al 1947.[2] Nel 1946 fu eletto nelle liste del Partito Repubblicano Italiano all'Assemblea Costituente. Alle successive elezioni politiche del 1948 si candidò al Senato nel collegio di Grosseto: ottenne 16 888 voti, pari al 15,33%, e non risultò eletto.[4]

Fu per molti anni presidente dell'Ordine degli avvocati della provincia di Grosseto.[1] Tra i numerosi processi che lo videro avvocato si ricorda quello legato all'eccidio nazifascista di Niccioleta.[1]

Ricoverato negli ultimi anni in una clinica per motivi di salute, morì il 24 luglio 1969.[1] La camera ardente fu allestita presso la sua villa-studio in strada Vinzaglio e la salma fu poi tumulata a Pisa.[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e Gravissimo lutto per l'intera città e la provincia. È morto Magrassi: un vero maremmano, Il Telegrafo, 25 luglio 1969. URL consultato il 10 ottobre 2021.
  2. ^ a b c Renato Traquandi, C'eravamo anche noi, Battipaglia, Booksprint, 2018.
  3. ^ Livorno 1915: l'antinterventismo in piazza, su toscananovecento.it. URL consultato il 20 febbraio 2017.
  4. ^ Archivio storico delle elezioni, su elezionistorico.interno.gov.it. URL consultato il 20 febbraio 2017.
  5. ^ Oggi i funerali dell'avv. Magrassi, Il Telegrafo, 26 luglio 1969. URL consultato il 10 ottobre 2021.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]