Elasmosauridae

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Elasmosauridae
Ricostruzione scheletrica di Elasmosaurus platyurus
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Reptilia
Superordine †Sauropterygia
Ordine †Plesiosauria
Clade †Xenopsaria
Famiglia Elasmosauridae
Cope, 1869
Sinonimi
  • Cimoliasauridae
    Persson, 1960
Generi

Gli elasmosauridi (Elasmosauridae) sono una famiglia di rettili marini estinti, appartenenti ai plesiosauri. Vissero nel periodo Cretaceo (circa 120 - 65 milioni di anni fa) e i loro resti fossili sono stati ritrovati in tutti i continenti. Erano caratterizzati da un collo eccezionalmente allungato e furono i più lunghi e gli ultimi tra i plesiosauri.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Questi animali rappresentarono l'estrema evoluzione dei plesiosauri verso lo sviluppo di un collo lunghissimo: le ultime forme svilupparono un numero altissimo di vertebre cervicali (fino a 76, nel caso di Albertonectes). Come il resto dei plesiosauroidi, gli elasmosauri possedevano un corpo a forma di botte con quattro zampe trasformate in strutture simili a pagaie. Le due pagaie anteriori erano leggermente più grandi di quelle posteriori. Erano presenti fino a 17 falangi in ogni dito; le pagaie erano più piccole in relazione al corpo rispetto a quelle di Plesiosaurus, e ciò indicherebbe che questi animali non erano veloci nuotatori.

Il cranio degli elasmosauri era molto piccolo rispetto al collo smisurato. I denti di questi animali erano dotati di numerose creste longitudinali. Le scapole erano notevolmente sviluppate, e i rami ventrali di queste ossa si incontravano al centro del petto dell'animale. Le vertebre erano platicele, ovvero possedevano superfici articolari piatte; il centro vertebrale era tipicamente più lungo che alto, e le vertebre cervicali anteriori possedevano caratteristiche carene laterali.

Classificazione[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia degli elasmosauridi venne istituita nel 1869 da Edward Drinker Cope, per accogliere il nuovo genere di plesiosauri Elasmosaurus. In seguito, nel corso del Novecento molti autori tradizionalmente hanno riferito a questa famiglia tutte le forme di plesiosauri dotati di un collo molto allungato, sia del Giurassico che del Cretaceo. Ricerche più recenti, iniziate negli anni '90, hanno rimesso in discussione questa classificazione: attualmente le forme giurassiche come Eretmosaurus, Colymbosaurus, Tricleidus e Muraenosaurus sono considerate rappresentanti di altre linee evolutive di plesiosauri. Studi come quello di Bakker (1993) hanno ipotizzato addirittura che gli elasmosauri cretacei siano derivati da pliosauri dal collo corto come Leptocleidus e non siano strettamente imparentati con i restanti plesiosauri a collo lungo. Altri studi (Carpenter, 1996; Carpenter, 1997) hanno messo in luce le affinità con il bizzarro gruppo dei policotilidi, piccoli plesiosauri dal collo corto e dalle teste lunghe tipici del Cretaceo.

Gli studi più recenti indicano che gli elasmosauri erano un gruppo naturale derivato da altre forme a collo lungo (affini alla famiglia dei criptoclididi), imparentati con un clade composto dai piccoli leptocleididi e policotilidi a collo corto (Benson e Druckenmiller, 2013).

I primi elasmosauridi apparvero nel Cretaceo inferiore (gli europei Jucha e Lagenanectes, i sudamericani Leivanectes e Callawayasaurus, il nordamericano Wapuskanectes, l'australiano Eromangasaurus), per poi diffondersi enormemente nei mari bassi in tutto il mondo nel Cretaceo superiore. Sono note in particolare le forme del Canale interno occidentale del Nordamerica (Elasmosaurus, Thalassomedon, Libonectes, Styxosaurus, Nakonanectes, Terminonatator) ma sono note anche forme dagli Stati Uniti occidentali (Morenosaurus, Hydrotherosaurus, Fresnosaurus, Aphrosaurus), dalla Nuova Zelanda (Mauisaurus, Tuarangisaurus), dall'Africa (Zarafasaura, Cardiocorax), dal Sudamerica (Kawanectes), dall'Antartide (Vegasaurus), dal Giappone (Futabasaurus) e dall'Europa. Un particolare clade di elasmosauri dai denti particolarmente sottili (Aristonectes, Morturneria, Kaiwhekea, Alexandronectes) era presente alla fine del Cretaceo in Sudamerica, Antartide e Nuova Zelanda.

Filogenesi[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito sono riportate due analisi filogenesi nell'ambito degli elasmosauridi, secondo gli studi di Benson et al. (2013) e Otero (2016):

Topologia A: Benson et al. (2013)[9]

Cryptoclididae

Leptocleidia

Leptocleididae

Polycotylidae

Elasmosauridae

Thalassomedon

Libonectes

Elasmosaurus

Terminonatator

Styxosaurus

Hydrotherosaurus

Callawayasaurus

Eromangasaurus

Kaiwhekea

Aristonectes

Topologia B: Otero (2016)[10]

Cryptoclidia

Cryptoclididae

Xenopsaria
Leptocleidia

Leptocleididae

Polycotylidae

Elasmosauridae

Eromangasaurus

Callawayasaurus

Libonectes

Tuarangisaurus

Thalassomedon

Specimen CM Zfr 115

Hydrotherosaurus

Futabasaurus

Aristonectinae

Kaiwhekea

Alexandronectes

Morturneria

Aristonectes

Styxosaurinae

Terminonatator

Elasmosaurus

Albertonectes

Styxosaurus

La famiglia Elasmosauridae fu eretta da Cope nel 1869 ed ancorata al genere Elasmosaurus.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ F. Robin O'Keefe e Hallie P. Street, Osteology Of The Cryptoclidoid Plesiosaur Tatenectes laramiensis, With Comments On The Taxonomic Status Of The Cimoliasauridae (PDF), in Journal of Vertebrate Paleontology, vol. 29, n. 1, 2009, pp. 48–57, Bibcode:2009JVPal..29...48O, DOI:10.1671/039.029.0118.
  2. ^ Bruce A. Schumacher e Michael J. Everhart, Washed Ashore – New Elasmosaurid Specimens (Plesiosauria: Sauropterygia) from the Late Cretaceous of Colorado and Kansas and Their Bearing on Elasmosaurid Lineages of the Western Interior Seaway, in Transactions of the Kansas Academy of Science, vol. 125, 3–4, 2022, pp. 237–263, DOI:10.1660/062.125.0313, ISSN 0022-8443 (WC · ACNP).
  3. ^ Patrick S. Druckenmiller e Anthony P. Russell, A new elasmosaurid plesiosaur (Reptilia: Sauropterygia) from the Lower Cretaceous Clearwater Formation, northeastern Alberta, Canada (PDF), in Paludicola, vol. 5, n. 4, 2006, pp. 184–199 (archiviato dall'url originale il 6 luglio 2011).
  4. ^ Benjamin P. Kear, [0792:ANEPFT2.0.CO;2 A new elasmosaurid plesiosaur from the Lower Cretaceous of Queensland, Australia], in Journal of Vertebrate Paleontology, vol. 25, n. 4, 2005, pp. 792–805, DOI:10.1671/0272-4634(2005)025[0792:ANEPFT]2.0.CO;2.
  5. ^ Peggy Vincent, Nathalie Bardet, Xabier Pereda Suberbiola, Baâdi Bouya, Mbarek Amaghzaz and Saïd Meslouh, Zarafasaura oceanis, a new elasmosaurid (Reptilia: Sauropterygia) from the Maastrichtian Phosphates of Morocco and the palaeobiogeography of latest Cretaceous plesiosaurs, in Gondwana Research, vol. 19, n. 4, 2011, pp. 1062–1073, Bibcode:2011GondR..19.1062V, DOI:10.1016/j.gr.2010.10.005.
  6. ^ Araújo, R., Polcyn M. J., Schulp A. S., Mateus O., Jacobs L. L., Gonçalves O. A., & Morais M. - L. (2015). A new elasmosaurid from the early Maastrichtian of Angola and the implications of girdle morphology on swimming style in plesiosaurs. Netherlands Journal of Geosciences. FirstView, 1–12., 1
  7. ^ Danielle J. Serratos, Patrick Druckenmiller e Roger B. J. Benson, A new elasmosaurid (Sauropterygia, Plesiosauria) from the Bearpaw Shale (Late Cretaceous, Maastrichtian) of Montana demonstrates multiple evolutionary reductions of neck length within Elasmosauridae, in Journal of Vertebrate Paleontology, vol. 37, n. 2, 2017, pp. e1278608, Bibcode:2017JVPal..37E8608S, DOI:10.1080/02724634.2017.1278608.
  8. ^ José P. O’Gorman, Karen M. Panzeri, Marta S. Fernández, Sergio Santillana, Juan J. Moly & Marcelo Reguero (2017) A new elasmosaurid from the upper Maastrichtian López de Bertodano Formation: new data on weddellonectian diversity. Alcheringa (advance online publication) doi: https://doi.org/10.1080/03115518.2017.1339233 http://www.tandfonline.com/doi/full/10.1080/03115518.2017.1339233
  9. ^ R.B.J. Benson, H.F. Ketchum, D. Naish e L.E. Turner, A new leptocleidid (Sauropterygia, Plesiosauria) from the Vectis Formation (Early Barremian–early Aptian; Early Cretaceous) of the Isle of Wight and the evolution of Leptocleididae, a controversial clade, in Journal of Systematic Palaeontology, vol. 11, n. 2, 2013, pp. 233–250, DOI:10.1080/14772019.2011.634444.
  10. ^ R.A. Otero, Taxonomic reassessment of Hydralmosaurus as Styxosaurus: new insights on the elasmosaurid neck evolution throughout the Cretaceous, in PeerJ, vol. 4, 2016, pp. e1777, DOI:10.7717/peerj.1777, PMC 4806632, PMID 27019781.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Cope, E. D. 1868. Remarks on a new enaliosaurian, Elasmosaurus platyurus. Proc. Acad. Nat. Sci. Phil., 20:92-93.
  • Bakker, R. 1993 – Jurassic sea monsters. Discover 14(9):78-85.
  • Carpenter, K. 1996. A review of short-necked plesiosaurs from the Cretaceous of the Western Interior, North America, Neues Jahrbuch für Geologie und Paläeontologie Abhandlungen, (Stuttgart) 201(2):259-287.
  • Carpenter, K. 1997. Comparative cranial anatomy of two North American Cretaceous plesiosaurs, In Callaway J. M. and Nicholls, E. L., eds, Ancient Marine Reptiles, Academic Press, pp. 191–216
  • R. B. J. Benson and P. S. Druckenmiller. 2013. Faunal turnover of marine tetrapods during the Jurassic–Cretaceous transition. Biological Reviews
  • O'Gorman, J.P. (2016). "A Small Body Sized Non-Aristonectine Elasmosaurid (Sauropterygia, Plesiosauria) from the Late Cretaceous of Patagonia with Comments on the Relationships of the Patagonian and Antarctic Elasmosaurids". Ameghiniana. 53 (3): 245–268.
  • Sven Sachs; Jahn J. Hornung; Benjamin P. Kear (2017). "A new basal elasmosaurid (Sauropterygia: Plesiosauria) from the Lower Cretaceous of Germany". Journal of Vertebrate Paleontology. Online edition: e1301945. doi:10.1080/02724634.2017.1301945.

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