Egidio Caspani

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Egidio Caspani (Desio, 24 febbraio 1891Buffalo, 21 dicembre 1962) è stato un religioso italiano, barnabita e il primo missionario cristiano a stabilirsi in Afghanistan, dopo una assenza durata alcuni secoli.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

In gioventù, matura una vocazione che lo porterà ad entrare nei frati barnabiti. Viene ordinato sacerdote a Roma il 3 maggio 1915. Partecipa alla prima guerra mondiale come ufficiale e viene apprezzato anche per la conoscenza delle lingue (inglese, francese, tedesco). Assume poi diversi compiti di responsabilità all'interno della congregazione, diventando assistente del superiore generale dell'ordine.

Il 9 dicembre 1932 si imbarca a Venezia sul "Conte Verde" diretto a Bombay, prima tappa di un viaggio che lo porterà a Kabul.[1]

Il viaggio ha avuto una gestazione lunga e complessa. Dal 1919 al 1929 è al potere in Afghanistan Amanullah Khan che, nel 1921, firma un trattato italo-afghano. La sua politica è volta alla ricerca di collaborazione con gli stati occidentali, ed è disponibile ad accogliere, dopo secoli di assenza, un sacerdote cattolico. Le lunghe trattative coinvolgono il Regno d'Italia, quello di Afghanistan e la Santa Sede. Il Papa è Pio XI, che ha l'intenzione di inviare in Afghanistan un barnabita. In questo senso, il 25 gennaio 1931, scrive al superiore dell'Ordine, invitandolo ad accogliere il suo desiderio "poiché è dato a voi per primi, dopo venti secoli di cristianesimo, di penetrare in quel paese e di portarvi la luce del Vangelo". La missione viene affidata a Padre Egidio Caspani, concittadino e conosciuto personalmente dal Papa[2], e a Padre Ernesto Cagnacci che entrerà nello stato asiatico quale "aiutante di studio", in quanto gli accordi prevedevano la presenza di un solo religioso. A Bombay, Caspani e Cagnacci arrivano il 21 dicembre, poi il viaggio continua in treno e in auto, finché nella notte di Natale attraversano il passaggio montano del Passo Khyber e mettono piede in Afghanistan[3].

La loro presenza in Afghanistan si prolunga per quattordici anni, dal 1933 al 1947.[4] All'interno dell'ambasciata italiana sorge una cappella, che diventa ben presto il punto di incontro per i cattolici presenti nello stato.

Conclusa la loro missione, Caspani e Cagnacci, che avevano potuto girare per il paese, scrivono Afghanistan crocevia dell'Asia, pubblicato da Vallardi nel 1951, il primo libro che, in Italia si occupa di quella nazione.[5]

Poi, si muovono all'estero, negli Stati Uniti. Nel 1952 fondano a Buffalo una casa dei barnabiti. Nel 1956 nasce a Lewiston nella Contea di Niagara, negli Stati Uniti un santuario-giardino dedicato alla Madonna di Fatima. Padre Egidio muore negli Stati Uniti a 71 anni. È sepolto a Lewiston nel cimitero del santuario da lui fondato.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Egidio Caspani e Ernesto Cagnacci, Afghanistan crocevia dell'Asia, Firenze, Vallardi Editore, 1951

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Quando Cristo nacque a Kabul, su lettera22.it, 25 dicembre 2020. URL consultato il 26 ottobre 2021.
  2. ^ Il Sismografo, AfghanistanPresenza cattolica in Afghanistan. La Missione presente dal 1933 ma prevista negli accordi Roma-Kabul di 100 anni fa, su Il Sismografo, 20 agosto 2021. URL consultato il 29 ottobre 2021.
  3. ^ Testimonianze. I parroci di KABUL parlano tutti italiano, su avvenire.it, 27 settembre 2016. URL consultato il 29 ottobre 2021.
  4. ^ Barnabiti in Afghanistan – Giovani Barnabiti, su giovanibarnabiti.it. URL consultato il 29 ottobre 2021.
  5. ^ Pa0l0 Affatato, I barnabiti in Afghanistan, una testimonianza silenziosa in mezzo alla violenza, su lastampa.it, 25 gennaio 2018. URL consultato il 27 ottobre 2021.
Controllo di autoritàVIAF (EN203188007 · ISNI (EN0000 0004 1641 9885 · SBN CUBV165691 · BAV 495/186508