Edificio postale di Roma (via Taranto)

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Ufficio postale Roma Appio
Vista dell'ufficio postale da via Taranto, angolo via Pozzuoli
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLazio
LocalitàRoma
Indirizzovia Taranto
Coordinate41°53′07.38″N 12°30′45.64″E / 41.885382°N 12.512677°E41.885382; 12.512677
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Costruzione1933-35
Inaugurazione1935
Stilerazionalista
UsoUfficio postale Roma Appio
Realizzazione
ArchitettoGiuseppe Samonà
CostruttoreSperoni Luigi di Roma
ProprietarioPoste Italiane
CommittenteMinistero delle poste e telegrafi

L'edificio postale Roma Appio, già Palazzo Postale Quartiere Appio e noto come Posta di via Taranto, è un edificio postale di Roma situato in via Taranto, nel quartiere Tuscolano.

Ospita l'ufficio postale Roma Appio (Frazionario 55646).

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La realizzazione di questo ufficio postale, insieme a quelli di viale Mazzini, piazza Bologna e via Marmorata, rientrava nel piano dello sviluppo dell'Urbe, che prevedeva il decentramento dei servizi in zone esterne al nucleo storico della città. Nel 1932 il concorso per la realizzazione dell'opera, bandito dal Ministero delle comunicazioni, fu vinto dall'architetto Giuseppe Samonà.

L'ufficio postale fu inaugurato nel 1935.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Facciata laterale (2004)

La volontà di evidenziare all'esterno le destinazioni funzionali interne è ottenuta attraverso leggeri sfalsamenti delle superfici verticali, differenti materiali di rivestimento, forma e dimensione delle bucature che conducono a tale esplicitazione in prospetto: il salone del pubblico è indicato da grandi finestrature, gli uffici sono evidenziati da un ritmo regolare di piccole finestre ed i corpi scala da bucature a sviluppo verticale[1]. L'edificio è prevalentemente in travertino mentre la parte basamentale è in marmo venato nero di Carrara. Il retro è in mattoncini e presenta 3 portali sempre in travertino, sormontati da grandi finestre in legno di castagno azzurro.

Collegamenti[modifica | modifica wikitesto]

È raggiungibile dalla stazione San Giovanni.
È raggiungibile dalla stazione San Giovanni.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ AA.VV., Il Moderno attraverso Roma, 200 architetture scelte, p. 120.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gaia Remiddi, Antonella Greco, Antonella Bonavita e Paola Ferri, Il Moderno attraverso Roma, 200 architetture scelte, Roma, Palombi Editori, 2000, ISBN 88-7621-099-7.
  • Federica Dal Falco, Stili del razionalismo, collana Architettura, Urbanistica, Ambiente, Roma, Gangemi Editore, 2002, ISBN 978-88-492-0343-1.
  • Giorgio Muratore, Roma. Guida all'architettura, Roma, L'Erma di Bretschneider, 2007, ISBN 978-88-913-0356-1.

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