E io non pago - L'Italia dei furbetti

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E io non pago - L'Italia dei furbetti
Jerry Calà in una scena del film
Paese di produzioneItalia
Anno2012
Durata108 min
Rapporto2,35:1
Generecommedia
RegiaAlessandro Capone
SoggettoJerry Calà e Carlo Vanzina
SceneggiaturaLuca Biglione, Enrico Vanzina, Alessandro Capone, Marzio Rossi, Alessandro Tavanelli
FotografiaDario Germani
MontaggioCarlo Fontana
MusicheStefano Magnanesi
ScenografiaAlessandro Rosa
CostumiStefano Giovani
Interpreti e personaggi

E io non pago - L'Italia dei furbetti è un film del 2012 diretto da Alessandro Capone e interpretato da Maurizio Mattioli, Maurizio Casagrande, Jerry Calà, Valeria Marini ed Enzo Salvi.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Il maresciallo Remo Signorelli e il brigadiere Riccardo Riva della Guardia di Finanza devono preparare un "blitz antievasione" a Poltu Quatu, centro turistico sulla costa nord-est della Sardegna. Grossi sospetti circolano infatti attorno al commercialista Massimiliano Grilli, da molti considerato un “maestro dell’evasione fiscale”.

Nel frattempo Remo incontra casualmente il suo vecchio amico Fulvio che gestisce un locale di moda. Quest'ultimo lo accoglie come un vecchio e caro amico: ma non sa che ora è un maresciallo della finanza e gli fa da guida attraverso i segreti della grande evasione fiscale. In realtà Remo serba ancora rancore nei confronti di Fulvio perché è convinto che anni addietro sia andato a letto con la ragazza con cui si è poi sposato.

La preparazione del mega blitz prosegue inesorabilmente e quando Remo scopre che in realtà le cose non andarono come lui aveva sempre creduto, ormai è troppo tardi: Fulvio è già stato denunciato. II blitz inchioda poi gli evasori alle loro responsabilità, a partire dal commercialista Grilli e un politico che lo aveva appoggiato in passato. Fulvio riesce però a evitare il peggio e a riappacificarsi con Remo, il quale lascia il suo lavoro per aiutare l'amico ritrovato a riaprire il locale.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Il film è ambientato nella Costa Smeralda, in Sardegna, e parte delle scene sono state girate a Poltu Quatu[1].

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Il film è stato distribuito nelle sale il 31 ottobre 2012[2].

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Incassi[modifica | modifica wikitesto]

Il film, distribuito in sole 86 copie, ha esordito al 19º posto nel botteghino italiano, registrando un incasso di €110.719 nel primo weekend. In totale ha incassato €158.312.[3].

Critica[modifica | modifica wikitesto]

«Deus ex machina del film, autore del soggetto e uno dei protagonisti è Jerry Calà, campione dell’immaginario dei rampanti anni Ottanta che ora si converte da soggettista ad altra religione, ma senza alcuna convinzione. Insieme a lui altri caratteristi e starlette di quella e altre epoche, tra cui la Marini, altra icona dell’Italia appena tramontata. Quindi stessi attori, identica idea di cinema (commedia veloce e massimalista) per parlare di un’Italia che cambia, tra evasori di ogni genere e grado, onorevoli corrotti e degradanti. Vi sembra credibile? Non lo è. La morale del film, se visto alla fine, è che la Finanza è una merda e l’amicizia è l’unico valore.»

«Il maresciallo Remo Signorelli e il suo brigadiere si fingono turisti a Poltu Quatu, magnifica località della costa sarda. Nel luogo alligna il popolo degli evasori fiscali: dallo scontrino all’esportazione di capitali vari. Oltre a un commercialista romano impunito e a una pretesa maga-aguzzina di pastori (Valeria Marini, che profitta delle sue origini per parlare sardo stretto in una lunga gag ben poco divertente), c’è anche Fulvio (Jerry Calà), antico amico del cuore del maresciallo e ora gestore di un locale alla moda. I falsi turisti organizzano il blitz della guardia di finanza, che per Signorelli implica anche risvolti personali: un’antica vendetta, mai consumata, contro Fulvio. Instantfilm all’italiana su un tema venuto di moda la scorsa estate: pochino, per farci una commedia. Il tono è ancora quello dei cinepanettoni (con un sospetto di alibi morale per gli evasori, che altrimenti “non ce la farebbero”); e a peggiorare le cose, verso la fine intervengono anche toni patetici. Ai tempi di Totò, sì, le tasse erano una cosa seria...»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ E io non pago mette alla berlina l'Italia degli evasori fiscali, su cinema.fanpage.it. URL consultato il 2 luglio 2017.
  2. ^ a b c E io non pago - L'Italia dei furbetti, su trovacinema.repubblica.it. URL consultato il 2 luglio 2017 (archiviato dall'url originale il 3 maggio 2015).
  3. ^ Box Office Italia weekend 2-4 novembre 2012, su movietele.it. URL consultato il 5 luglio 2017.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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