Drosophilinae

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Drosophilinae
Drosophila repleta
Classificazione filogenetica
Dominio Eukaryota
Ordine Diptera
Sottordine Brachycera
Infraordine Muscomorpha
Coorte Cyclorrhapha
Sezione Schizophora
Sottosezione Acalyptratae
Superfamiglia Ephydroidea
Famiglia Drosophilidae
Sottofamiglia Drosophilinae
Rondani, 1856
Classificazione classica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Ramo Bilateria
Phylum Arthropoda
Subphylum Tracheata
Superclasse Hexapoda
Classe Insecta
Sottoclasse Pterygota
Coorte Endopterygota
Superordine Oligoneoptera
Sezione Panorpoidea
Ordine Diptera
Sottordine Brachycera
Coorte Cyclorrhapha
Sezione Schizophora
Sottosezione Acalyptratae
Famiglia Drosophilidae
Sottofamiglia Drosophilinae
Rondani, 1856
Tribù

Incertae sedis:

Drosophilinae Rondani, 1856, è una sottofamiglia cosmopolita di insetti dell'ordine dei Ditteri (Brachycera: Cyclorrhapha: Acalyptratae). Costituisce il gruppo principale in cui si suddivide la famiglia dei Drosophilidae, di cui comprende oltre tre quarti delle specie.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Drosophilidae § Descrizione.

Come nella generalità dei Drosophilidae, i Drosophilinae sono un raggruppamento morfologicamente eterogeneo di piccoli moscerini, con il corpo lungo pochi millimetri e la livrea dai colori variabili dal giallo al bruno al nero, recante pigmentazioni zonali sul torace e sull'addome.

Hanno capo globoso con occhi relativamente grandi e antenne con arista piumosa. Il torace è convesso, di aspetto compatto, le ali sono generalmente ampie, con cellula discale fusa con la seconda basale per l'assenza della medio-cubitale basale. La media e il terzo ramo della radio (R4+5) sono divergenti o, comunque non convergenti, il secondo ramo della radio (R2+3) è più o meno diritto oppure può presentare una marcata curvatura verso il margine costale. In alcune specie sono presenti vene trasversali che collegano la costa al secondo ramo della radio. L'addome è composto da sei uriti apparenti nel maschio e sette nella femmina.

Schema della nervatura alare in Drosophila funebris
Fratture costali: cb: costagiale; hb: omerale; sb: subcostale.
Nervature longitudinali: C: costa; Sc: subcosta; R: radio; M: media; Cu: cubito; A: anale.
Nervature trasversali: h: omerale; r-m: radio-mediale; dm-cu: medio-cubitale discale.
Cellule: br: 1ª basale; bm+dm: 2ª basale fusa con la discale; cup: cellula cup.

La larva è apoda e acefala, di forma cilindrica, affusolata anteriormente, con tegumento bianco. Il pupario è lungo 2–5 mm, con profilo ellittico alla vista dorsale e leggermente convesso alla vista laterale.

I caratteri differenziali fondamentali sono individuati da Okada (1989) e Grimaldi (1990) nella chetotassi cefalica e in quella toracica[1]:

  • nel complesso delle tre setole fronto-orbitali, la reclinata posteriore, nei Drosophilinae, è prossima alla proclinata mentre è marcatamente distante dalla verticale interna; fanno eccezione i generi Microdrosophila e Zaprionus. Al contrario, negli Steganinae, questa setola orbitale è posizionata più indietro ed è più vicina alle due setole verticali rispetto all'orbitale proclinata.
  • nella zona posteriore del mesoscuto, i Drosophilinae hanno perso le due setole acrosticali (setole prescutellari), presenti invece negli Steganinae. Fa eccezione il genere Scaptodrosophila, nel quale sono presenti le setole prescutellari.

Altri caratteri associati ai Drosophilinae sono i seguenti[1]:

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Drosophilidae § Biologia.

La generalità dei Drosophilinae comprende forme saprofaghe allo stadio adulto e microfaghe-saprofaghe allo stadio larvale, associate a substrati organici in decomposizione con processi fermentativi in atto. I generi Scaptomyza e Lordiphosa comprendono anche specie con larve fitofaghe fillominatrici, mentre non vi sono fra i Drosophilinae forme entomofaghe.

Sistematica[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Drosophilidae § Sistematica e filogenesi.

L'inquadramento sistematico dei Drosophilinae è stato per lungo tempo controverso a causa della difficoltà di individuare dei caratteri morfologici univoci per la definizione della sottofamiglia. Fra gli anni settanta e gli anni ottanta, gli studi condotti da Wheeler e da Okada, in diverse occorrenze, hanno gettato le basi di una sistematica fondata sulla cladistica. Attualmente si identificano i Drosophilinae in una delle due sottofamiglie in cui si suddividono i Drosophilidae, contrapponendola agli Steganinae. La più recente e significativa revisione, che suddivide i Drosophilidae in sottofamiglie, tribù, sottotribù e infratribù, è quella proposta definita da Grimaldi (1990). A Grimaldi si deve anche la sostanziale revisione del genere Drosophila, considerato parafiletico, con l'elevazione di alcuni sottogeneri e gruppi di specie al rango di genere (Lordiphosa, Scaptodrosophila, Hirtodrosophila, Idiomyia).

Nel ventennio successivo, l'impianto tassonomico di Grimaldi è stato ulteriormente perfezionato con l'integrazione di ulteriori relazioni filogenetiche fra gruppi di generi e gruppi di specie, permettendo la definizione alcuni nuovi generi e l'inquadramento di alcuni incertae sedis, a cui hanno contribuito diversi entomologi fra cui lo stesso Grimaldi, lo svizzero Bächli e alcuni entomologi cinesi e giapponesi. Il quadro attuale, ancora incompleto e in pieno corso di sviluppo, è continuamente aggiornato in una complessa banca dati curata da Bächli (TaxoDros), che individua in quasi 3300 il numero di specie di questa sottofamiglia[2].

La suddivisione sistematica dei Drosophilinae definita da Grimaldi è la seguente:

La sottofamiglia comprende 41 generi ripartiti fra i sopracitati gruppi, oltre a tre generi incertae sedis. Dall'iniziale schema di Grimaldi è attualmente escluso il genere Sphyrnoceps, che Grimaldi incluse fra i Drosophilinae incertae sedis. La composizione della sottofamiglia, articolata nei suddetti gruppi sistematici, è attualmente strutturata secondo lo schema che segue[2]. Per l'indicazione dei sinonimi e dei sottogeneri si rimanda alla trattazione generale della famiglia dei Drosophilidae.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Grimaldi (1990), p. 114.
  2. ^ a b TaxoDros.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Gerhard Bächli, Family Drosophilidae, in László Papp e Béla Darvas (a cura di), Contributions to a Manual of Palaearctic Diptera. Volume 3: Higher Brachycera, Budapest, Science Herald, 1998, pp. 503-513, ISBN 978-963-04-8836-5.
  • (EN) David Grimaldi, A phylogenetic, revised classification of genera in the Drosophilidae (Diptera), in Bulletin of American Museum of Natural History, vol. 197, 1990, pp. 1-139. URL consultato il 23 febbraio 2010 (archiviato dall'url originale il 16 maggio 2013).

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