Discussioni progetto:Editoria/Archivio/Bozza criteri di enciclopedicità giornalisti (2011)

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Bozza creata in seguito a questa discussione. Rispetto all'ultima versione proposta al bar ho eliminato il punto 3 che risultava controverso. Il testo era il seguente:

«3.Essere stato l'autore di editoriali/rubriche/inchieste/articoli che abbiano ottenuto una provata eco almeno nazionale, raggiunta per mezzo di almeno uno dei seguenti requisiti: 1. la citazione del lavoro da parte di più media di notoria rilevanza nazionale o internazionale; 2. la generazione di un provato dibattito nazionale nel settore toccato dalla notizia (convegni, dibattiti, seminari); 3. la discussione della notizia in sedi istituzionali (es: Parlamento, Ministeri).»

Inotre, se ritenuto necessario, ci sarebbero da scrivere due righe nella sezione contenuti. Rupert Sciamenna qual è il problema? 01:19, 27 giu 2011 (CEST)

Al punto 2 eliminerei "o esser stato candidato". Visto che basta soddisfare uno solo dei criteri, a mio parere solo la candidatura ad un premio non può bastare ad essere considerati automaticamente enciclopedici. Dome era Cirimbillo A disposizione! 21:05, 28 giu 2011 (CEST)
Bhe, la candidatura ad un premio di rilevanza nazionale (o maggiore) è pur sempre una grande onorificenza. Secondo me si potrebbe anche tenere o esser stato candidato.--DB, "the Killer" Al Vostro Servizio 22:04, 28 giu 2011 (CEST)
Ambiguo. Ci sono premi per cui esistono delle "nomination" regolate, ma ci sono anche premi per i quali "essere candidati" può voler dire qualunque cosa, anche magari che il giornale per cui lavori ha fatto il tuo nome come aspirante a tale premio. In tal caso la candidatura non è rilevante. Rupert Sciamenna qual è il problema? 22:45, 28 giu 2011 (CEST)
Giusta anche questa osservazione. Allora forse è meglio rimuovere (come suggeriva Dome) e, in caso di candidature, discutere caso per caso.--DB, "the Killer" Al Vostro Servizio 23:04, 28 giu 2011 (CEST)
Anche io sono fortemente contrario all'automatismo per "l'essere stato candidato" a qualcosa. O l'hai vinto, oppure non si denota la tua notabilità perchè le dinamiche di candidatura a qualcosa - oltre ad essere qualcosa di potenzialmente ampio ed ambiguo -, a questo mondo non necessariamente hanno sempre a che fare con il valore enciclopedico o professionale. Criterio davvero troppo largo, essendo pure automatismo rischia di essere una voragine. --Veneziano- dai, parliamone! 14:17, 29 giu 2011 (CEST)
D'accordo anch'io con l'eliminazione. --Roberto Segnali all'Indiano 14:28, 29 giu 2011 (CEST)
Concordo con Roberto e con chi mi precede. -- SERGIO (aka the Blackcat) 17:12, 29 giu 2011 (CEST)
All'inizio l'ho tolto ma l'intelligente commento di Rupert mi ha fatto venire un'idea anche sulla base di ciò che diceva Davidbottan, che condivido abbastanza (ricordandoci che si parla di premi di "rilevanza almeno nazionale", non di premietti di paese ;). Ditemi che ne pensate. Rifletterei magari anche su una stima per valutare la rilevaza di una pubblicazione (es: XX copie minime, XX ascoltatori/spettatori minimi, XX visitati unici minimi)... Qualche idea? --Lucas 17:55, 30 giu 2011 (CEST)
Favorevole alla modifica. Anche a me la frase di Rupert anche magari che il giornale per cui lavori ha fatto il tuo nome come aspirante a tale premio aveva fatto venire in mente una cosa del genere, quindi buona idea. Per me va bene.--DB, "the Killer" Al Vostro Servizio 15:45, 1 lug 2011 (CEST)
Ok alla modifica che hai fatto. Sull'altra proposta credo che qualcuno griderebbe alla censura ;-). Bisognerebbe capire se la rilevanza di una pubblicazione sia davvero legata (solo) al numero dei lettori/ascoltatori/spettatori/visitatori. Rupert Sciamenna qual è il problema? 22:19, 1 lug 2011 (CEST)
Segnalo lieve modifica. --Roberto Segnali all'Indiano 22:28, 1 lug 2011 (CEST)
Hmm... a mio parere, visto che parliamo di giornalisti (non scrittori, non scienziati, non ricercatori...), in questo particolare caso la rilevanza la fa proprio la diffusione. Che ne dici/dite? --Lucas 06:30, 2 lug 2011 (CEST)
Trovo il criterio, se in parte comprensibile, un po' limitante e fuorviante. Pare che l'elemento specifico rilevante sia la notorietà e non l'attività, il che da un punto di vista professionale e di rispetto del lavoro (si provi ad applicarlo al mestiere di ognuno, 'sto criterio) per chi svolge quell'attività mi sembra davvero un criterio un po' arbitrario, non affatto super partes, visto che poi dipende anche molto dagli spazii editoriali e dai meccanismi dei media tradizionali, senza contare, che l'attività di giornalista, penso e mi pare che si svolga anche dentro le redazioni e non sia solo attività conosciuta al pubblico, ma anche attività di redazione che sovente, per chi la svolge con professionalità e capacità e' anche ben più rilevante di chi magari col suo "bel faccino" è noto al pubblico dei telespettatori o lettori. Insomma mi pare che il criterio sia limitante per es. chi ha svolto da decenni una professione con professionalità, idem per chi è giovane e non deve per forza fare uno scoop sensazionale, ma quantomeno scrivere bene con capacità coerenza e serietà professionale. Quanto poi alla difussione non è che se uno abbaia ed e' noto per abbaire in tutto un quartiere sia il cane migliore che ci sia nel quaritere , magari il pastore tedesco che non abbaia forte, ma solo quando arriva il malintenzionato ringhiando è quello poi alla fine che salva la casa, i figli, e i vecchi parenti --Ettorre (msg) 15:15, 15 dic 2014 (CET)
Da quando Wikipedia inserisce solo i migliori? --Emanuele676 (msg) 15:22, 15 dic 2014 (CET)

Enciclopedicità giornalisti sportivi

cb La discussione proviene dalla pagina Discussioni progetto:Sport/Calcio.
– Il cambusiere Salvo da Palermo dimmelo qui

Premetto di non sapere se sia questo il posto giusto. Però vorrei avere delucidazioni in merito ai criteri di enciclopedicità riguardanti i giornalisti sportivi. Per i giocatori siamo (giustamente) attenti alla singola presenza. Per i giornalisti sportivi invece come funziona? Basta essere ospite più o meno fisso in una trasmissione (magari anche di una rete privata) e si diventa enciclopedici? Grazie.--Dipralb (scrivimi) 15:11, 19 ago 2011 (CEST)

non esistono criteri di enciclopedicità riguardanti i giornalisti sportivi. può valere la regola generale delle biografie, ovvero l'essersi distinto nel proprio campo in ambito almeno nazionale --Salvo da Palermo dimmelo qui 15:20, 19 ago 2011 (CEST)
Lo immaginavo. Esprimevo dei dubbi di enciclopedicità su giornalisti come Marcello Chirico o altri che ho scovato. Non sono però molto pratico con le procedure. Come posso segnalare i miei dubbi?--Dipralb (scrivimi) 15:32, 19 ago 2011 (CEST)
puoi apporre il template:E (leggi le istruzioni nel link) --Salvo da Palermo dimmelo qui 15:37, 19 ago 2011 (CEST)
I "giornalisti sportivi" sono dei "giornalisti", quindi date un'occhiata qui: anche se è una bozza, seguendo quei criteri si potrebbe dire con sufficiente sicurezza che il personaggio che li rispetta è enciclopedico, essendo essi piú restrittivi di quelli attuali. --Triple 8 (sic) 16:25, 19 ago 2011 (CEST)

Togliamo il wikibozza?

Confesso che non ho seguito in questi mesi le vicende legate alle voci su giornalisti (ammesso che ce ne siano state), quindi volevo sapere se la linea guida funziona bene e se ci sono obiezioni a considerarla effettiva. --Rupert Sciamenna qual è il problema? 13:22, 4 apr 2012 (CEST)

+1 Salvo da PALERMO 01:08, 30 mag 2012 (CEST)
+1 Mi sembrano criteri adeguati, per me nessun problema a considerarli effettivi.--GiaKa (msg) 14:53, 11 lug 2012 (CEST)
Segnalo al bar. --Rupert Sciamenna qual è il problema? 21:18, 11 lug 2012 (CEST)

Commento: Intervengo in maniera articolata perché l'argomento mi sta a cuore (un paio d'anni fa avevo lavorato a una bozza, ma non trovo più le discussioni che avevano portato fin lì). Mi scuso per non averlo fatto prima, ma sono stato via da 'pedia per un po' e non avevo notato questa pagina.

La bozza che proponete mi piace, ma secondo me ha bisogno di un paio di interventi. Per evitare di appesantire questa sezione ne creo una apposita.--Formica rufa 14:34, 12 lug 2012 (CEST)

Punti (IMHO) deboli

Il primo punto secondo me ha tre difetti di fondo:

  1. è (IMHO) troppo generico sull'"essersi distinto" (cosa significa essersi distinto?) e sul "più volte" (quante? In 10 anni direi almeno 10). Questo rischia di generare flame in PDC.
  2. usa il termine "collaborando con", aprendo le maglie ai collaboratori esterni (e quindi occasionali). Sarei più specifico: "lavorando per".
  3. introduce caratteristiche abbastanza comuni come l'avere scritto "articoli di apertura" e "inchieste". Essendo questi criteri sufficienti, può essere un problema.

Approfondisco l'ultimo punto. Partiamo dagli articoli di apertura: come sapete sono quelli che stanno in cima a una pagina (o che, pur essendo nella seconda fascia, hanno un titolo più grosso della cosiddetta "falsa apertura" che sta sopra di loro). Per scrivere a ripetizione articoli d'apertura non è necessario essere enciclopedici, ma semplicemente trovarsi al posto giusto al momento giusto: il corrispondente da Como del Corriere della Sera ha sicuramente scritto più volte articoli d'apertura sulla strage di Erba (gli inviati restano solo i primi giorni), ma questo non lo rende enciclopedico. Allo stesso modo, il collaboratore della Gazzetta dello Sport che segue il Gubbio in serie B ha sicuramente scritto più volte articoli d'apertura (sul ritorno in B, su alcune partite e in particolare su anticipi posticipi, eccetera). È enciclopedico? No. Sarei per eliminare.

Inchieste. Cos'è un'inchiesta? Un articolo in cui non ci si limita a raccontare la fredda cronaca, ma si approfondisce. Oltre al fatto che la definizione è molto ampia, in base a questo principio tutti i giornalisti di Report sono enciclopedici: fanno nient'altro che inchieste. È così? No.

Quindi la mia proposta di formulazione è la seguente:

«Essere stato almeno 10 volte editoriali/rubriche/articoli richiamati in prima pagina o nei titoli di testa su testate (cartacee, televisive, radiofoniche, online, tecniche) di notoria rilevanza nazionale o internazionale ed aver lavorato per una o più di queste ultime in modo continuativo per almeno 10 anni»

Inoltre aggiungerei un punto:

«Essere stato conduttore principale di una trasmissione giornalistica di approfondimento su una delle maggiori reti radiofoniche o televisive nazionali (sono esclusi i network locali) per un tempo non inferiore a un'intera stagione di palinsesto.»

Una stagione, in questo caso, mi sembra sufficiente.

Scusate per la lunghezza. --Formica rufa 14:34, 12 lug 2012 (CEST)

Ciao, cerco di dare la mia opinione;)... Per quanto riguarda il primo punto del primo criterio io interpreto l’"essersi distinto" come una specie di richiamo ai criteri generali per le biografie, che recitano appunto nell'introduzione: Sono considerate come voci enciclopediche e quindi accettabili senza specifico vaglio da parte della comunità voci relative a biografie di persone o gruppi di persone che si siano distinte in maniera particolare e notevole per le loro attività e/o per il loro pensiero; mentre per quanto riguarda il "più volte" concordo con te che i differenti metri di giudizio potrebbero causare qualche problema in sede di PdC, quindi dare un numero a titolo orientativo (dieci ad esempio) mi va bene.
Per il secondo punto da te evidenziato concordo che il termine "collaborare" può essere un po' ambiguo dato che comprenderebbe in modo esplicito anche i cosiddetti freelance, ma d'altro canto è pure vero che anche il termine "lavorare per" comprende i freelance, sebbene in modo più implicito (in fin dei conti anche i freelance lavorano... Solo che hanno un rapporto lavorativo più flessibile rispetto agli altri); e poi IMHO non è detto che i freelance non possano essere enciclopedici, anche perché se rispettano questo criterio così com'è vuol dire che hanno collaborato per anni con una o più testate di rilevanza nazionale e quindi che ci frega del loro contratto di lavoro? A me personalmente non interessa se un giornalista che lavora con testate importanti abbia un contratto a progetto o un contratto a tempo indeterminato, l'importante è che si sia affermato e che abbia una certa esperienza professionale (e IMHO ciò è pienamente compreso nel criterio così com'è ora).
Per quanto riguarda il terzo punto devo darti ragione sia per gli articoli d'apertura che per le inchieste (anche se ai giornalisti di Report darei l'enciclopedicità ad honorem, ma questo è un mio POV :D).
Infine sono favorevole all'inserimento del nuovo criterio da te proposto, che affiancherei al terzo punto già esistente, in modo da ottenere un unico punto così strutturato: Essere stato conduttore principale di un telegiornale o di un radiogiornale su una delle maggiori reti nazionali (sono esclusi i network locali) per un tempo non inferiore a quattro intere stagioni di palinsesto oppure essere stato conduttore principale di una trasmissione giornalistica di approfondimento su una delle maggiori reti radiofoniche o televisive nazionali (sono esclusi i network locali) per un tempo non inferiore a un'intera stagione di palinsesto.
Se non mi sono espresso sufficientemente bene, sono disponibile a fornire chiarimenti;).--GiaKa (msg) 15:49, 12 lug 2012 (CEST)
Sull'essersi distinto: sì, ma nei criteri generali per le biografie quella frase è nel cappello, non nei criteri specifici. Altrimenti, per definizione, non sono specifici. (Dopodiché non mi ci impicco, sia chiaro; penso sia meglio evitare quell'espressione, ma poco importa).
Sulle collaborazioni. Non ce l'ho con i freelance, certo che possono essere enciclopedici: Maria Grazia Cutuli, per dirne una, lo è; ma siamo certi che lo sarebbe stata se non fosse stata uccisa? Più in generale: mi sembra il caso di valutare caso per caso, tagliando fuori i freelance dai criteri sufficienti, che servono ad aprire automaticamente le porte dell'enciclopedia a chi li rispetta.
Con “lavorare per” intendevo evitare un riferimento lessicale ai collaboratori occasionali. Alla fin fine hai ragione tu, tutti “lavorano”. Ma “collaborare” confligge con “in modo continuativo” (o ne estende il significato oltre l'accettabile).
Infine: bene il merge fra il terzo punto e il criterio che ho proposto.--Formica rufa 16:34, 12 lug 2012 (CEST)
Certamente le voci vanno valutate caso per caso e avevo perfettamente inteso la tua distinzione fra "collaborare con" e "lavorare per", ma secondo il mio parere il "modo continuativo" non riguarda la "fedeltà" (passami il termine) ad una testata, bensì la "fedeltà" alla professione, cioè il fatto che questo giornalista abbia svolto la professione in modo non occasionale, collaborando appunto con più testate. Non è detto che i freelance lavorino occasionalmente, è solo che cambiano spesso la testata sotto la quale prestano il loro servizio. Battitori liberi, insomma. Detto ciò che scriviamo "collaborare" o "lavorare" non importa molto, si tratta, per così dire, di sottigliezze grammaticali:).--GiaKa (msg) 17:18, 12 lug 2012 (CEST)
Sull'essersi distinto d'accordo con lo specificare meglio. Sui conduttori di programmi di approfondimento mi sembra superfluo, dato che, se sono enciclopedici, già rientrano nei criteri per i conduttori televisivi. --Rupert Sciamenna qual è il problema? 20:20, 12 lug 2012 (CEST)
In realtà il mio obiettivo era rendere autonoma la policy. D'altro canto quella sui personaggi dello spettacolo parla di "due stagioni" in un ruolo anche complementare purché essenziale, mentre io in questa sede sarei più specifico (cioè, per capirci: la ragazza che ad Annozero conduceva il Tg0 è stata per più anni in un ruolo essenziale, ma non credo la si possa definire enciclopedica) --Formica rufa 15:48, 15 lug 2012 (CEST)

Un gruppo di criteri fatto bene piuttosto che 100 fatti maluccio

Ma dobbiamo avere 10.000 :-) criteri su casi specifici dei casi specialisitici di casi specialistici? Un giornalista è in fin dei conti uno scrittore (o più in generale un autore, considerando i giornalisti di trasmissioni televisive). Per i quali abbiamo dei criteri, decisamente da migliorare. Miglioriamo e generalizziamo quelli (in modo da avere un gruppo di criteri fatto bene), piuttosto di specializzare (in modo da avere 100 :-) fatti maluccio, cioè con vari problemi). --79.24.55.19 (msg) 08:55, 16 lug 2012 (CEST)

Personalmente Contrario... C'è una gran differenza fra l'autore di una trasmissione televisiva (anche giornalistica) e il giornalista conduttore della stessa trasmissione; sebbene le due figure possano talvolta coincidere (penso al già citato Report, di cui la Gabanelli è sia autrice che conduttrice) non è sempre così. E per gli scrittori è lo stesso discorso: se è vero che uno scrittore può essere anche giornalista, non è altresì detto che un giornalista sia anche scrittore. Non è che chiunque scriva sia da considerarsi uno scrittore. E poi guardando i criteri per gli scrittori (che fra l'altro contengono pure i criteri per i libri) non noto neanche mezzo punto in comune con quelli finora approvati come criteri per i giornalisti, quindi IMHO significa che l'enciclopedicità per scrittori e giornalisti si basa su parametri differenti. Unendo tutto in un solo elenco di criteri si creerebbe a mio avviso una gran confusione e quindi personalmente preferisco tenerli ben distinti, specializzando come dici tu:).--GiaKa (msg) 10:19, 16 lug 2012 (CEST)
I criteri specifici si fanno se sono necessari. La necessità di questi criteri nasce da discussioni molto accese e senza fine nate su singoli giornalisti in pagina di discussione o in pdc, discussioni che tali criteri sperano di smorzare, almeno in parte. Inoltre questi criteri non mi sembrano per niente "fatti maluccio". Venendo incontro a quanto detto nel paragrafo precedente ho fatto questo edit. Ci sono altre obiezioni? --Rupert Sciamenna qual è il problema? 21:43, 16 lug 2012 (CEST)
Ho fatto un piccolo fix. A volte mi mangio le parole :) --Formica rufa 23:27, 17 lug 2012 (CEST)
Domanda: In che modo si possono far diventare effettivi i criteri? (ovvero: in che modo si devono "far vagliare dalla comunità"? Sondaggio?). --PandeF (msg) 12:56, 18 lug 2012 (CEST)
E' sufficiente il consenso. Ma al momento siamo in pochi perché si possa dire che il consenso c'è. --Formica rufa 14:56, 18 lug 2012 (CEST)

Consenso

Io esprimo il mio consenso: lo avrei anche fatto prima, se avessi saputo che erano ancora in bozza, per cui per me si possono approvare così come sono oggi.--Vito.Vita (msg) 10:50, 30 ott 2013 (CET)

Mio dubbio

Quando si parla di essere stato insignito di un'onorificenza (di livello almeno nazionale) correlata alla professione giornalistica, anche l'aver ricevuto una decorazione OMRI (o similari) per merito giornalistico è ascrivibile a tale categoria? Ditemi --Vale93b Fatti sentire! 20:01, 18 gen 2014 (CET)

A parte il fatto che la policy è tuttora una bozza per cui non ha valore, escluderei che possa bastare ad esempio essere nominati cavaliere visto il numero. Eventualmente a partire da uno dei gradi più alti, ma non saprei dire quale. --Jaqen [...] 00:30, 19 gen 2014 (CET)
non ha valore, ma è la migliore approssimazione di una guideline che abbiamo (e che pertanto finora ho applicato scrupolosamente). Certo, son d'accordo che il cavalierato simplex non sia sufficiente... ma per esempio la terza classe? --Vale93b Fatti sentire! 01:27, 19 gen 2014 (CET)
Ritenere enciclopedico un qualcuno per le onorificenze e davvero una forma strana, bizzarra, burocratica e molto italiana. C'e' da chiedersi se il quotidiano AA, nobilita il giornalista B, che magari ha visibilità su C e D che sono dello stesso proprietario di AA che cura in un qualche modo il premio F che insignisce B, che parla della squadra di AA che fa poi in un qualche modo ottenere l'onorificienza tramite il partito Y al suo B e testata AA ... c'e' di che riderci su su codesto meccanismo di acculturazione e di premiazione. Non conta quello che uno fa o scrive, o come e', ma l'"onorificienza". Vista poi tutta la serie di personaggi insgigniti di onorificienze nella storia del ns. paese mi pare davvero da un punto di vista intellettuale fuorviante, per una enciclopedia. Se poi parliamo nello specifico, nel campo del giornalismo, lo trovo anche in un certo modo, pericoloso. Non fa altro che replicare il modello del tam tam dei media tradizionali anche sul web, anche su wiki. Vi sono aspetti che non vanno trascurati circa la libertà di espressione e la democrazia che e' anche in queste cose, se ben ci si riflette. Certo il mio ragionamento e' una disquisizione sul tema e non un mero e semplice ragionamento pratico di processo di elaborazione della singola voce , ma un ragionamento atto a far rilevare come ... poca sostanza alla fine ci sia nel criterio adottato, che capisco fissi un insieme di regoline base, ma e' e rimane molto limitante e fuorviante rispetto ai reali valori culturali che una enciclopedia dovrebbe avere in quest'ambito come in altri. --Ettorre (msg) 14:22, 16 dic 2014 (CET)

Sbozziamo

Dato che non ci sono contrari o proposte modificative in senso migliorativo (che possono comunque essere apportate in ogni momento), credo sia ora di sbozzare.--------Avversariǿ - - - >(MSG) 17:55, 29 mar 2014 (CET)

10 art. in prima?

Ma come si fa a considerare enciclopedico tout court un giornalista che "è stato almeno 10 volte autore di editoriali/rubriche/articoli richiamati in prima pagina o nei titoli di testa su testate". Un onesto cronista che fa il suo mestiere e magari si occupa di giudiziaria (metti per esempio il processo Andreotti durato 10 anni) che per forza di cose va in prima pagina per la rilevanza della notizia, non per il valore in sé del giornalista. Altra cosa sono editoriali o fondi in prima, e quindi andrebbe cancellata la parola "articoli". Poi invece un giornalista che magari ha diretto il Corriere della Sera per 3 anni e 11 mesi non sarebbe enciclopedico! C'è qualcosa che non funziona... --ḈḮṼẠ (msg) 20:10, 29 mar 2014 (CET)

Nel secondo caso non importa perché sono sufficienti e non necessari™ nel primo caso concordo. --Vito (msg) 20:18, 29 mar 2014 (CET)
@Civa: Effettivamente in casi come quello del tuo esempio il giornalista verrebbe considerato enciclopedico per via degli eventi più che per il suo lavoro effettivo, però è anche vero che se decidessimo di togliere definitivamente dalla frase la parola "articoli", non avremmo un criterio che riguardi nello specifico gli articolisti, quelli cioè che non sono né televisivi né direttori di testata né editorialisti (quindi non ci sarebbe un criterio che possa disciplinare l'enciclopedicità nella stragrande maggioranza degli esponenti della categoria professionale). Dunque, se da un lato vogliamo evitare di incorrere nel problema del tuo esempio, dall'altro IMHO dovremmo cercare di dare un'indicazione di riferimento per gli articolisti (non so, ad esempio 20 articoli in prima pagina?). Per quanto riguarda il caso del giornalista che ha diretto per 3 anni e 11 mesi concordo con Vito, essendo i criteri sufficienti, in quei casi si va a valutare con il Wikipedia:Buon senso.--GiaKa (msg) 13:06, 31 mar 2014 (CEST)
Assolutamente contrario alla regola dei 10 articoli per quanto detto sopra... tra l'altro così si abbassa l'asticella di enciclopedicità in maniera ridicolmente bassa rispetto agli altri tre criteri per i giornalisti cosiccome rispetto a numerosi altri criteri per altre categorie professionali... già immagino l'invasione di CV di oscuri redattori di cronaca che hanno firmato 12 o 13 volte un trafiletto in fondo alla prima pagina del Giornale di Sicilia o della Padania e che ottengono così dai criteri il passpartout per promozionarsi liberamente anche in palese mancanza di reale enciclopedicità. --Cavarrone (msg) 19:04, 20 mag 2014 (CEST)
Se quel caso è stato affidato a X e non a Y ci sarà un motivo... --Emanuele676 (msg) 13:03, 15 dic 2014 (CET)
Anche perché, vi siete scordati il secondo pezzo "di notoria rilevanza nazionale o internazionale ed aver collaborato con una o più di queste ultime in modo continuativo per almeno 10 anni." --Emanuele676 (msg) 13:28, 15 dic 2014 (CET)

[ Rientro] Nutro in generale perplessità nei confronti dei criteri numerici, e questo caso non fa eccezione: non credo abbia senso pensare di fissare automatismi in a base a numeri più o meno arbitrari (4 o 10 anni, 10 articoli, ecc.). I criteri 1 o 3 mi lasciano talmente perplesso che non so nemmeno dire se rischierebbero di risultare troppo restrittivi o troppo ampi. Il 4 invece mi sembra certamente troppo restrittivo. Qualcuno si stupirà ma penso invece che il 2 rischi di diventare troppo ampio: il Premiolino premia ogni anno 6 giornalisti; il World Press Photo of the Year premia ogni anno 30 fotogiornalisti. Tutti certamente enciclopedici? --Jaqen [...] 18:47, 15 dic 2014 (CET)

Ho fatto una modifica, imho logica [1]. Per il resto concordo con Jaqen: i criteri temporali li vedo "wikiautoreferenziali" (perchè proprio 4 anni e non 3?). In particolar modo il punto 4: un ipotetico direttore del NYT imho è automaticamente enciclopedico (dubito che non rientri già nei criteri precedenti, ma questo è un esempio scolastico). Vorrei capire se ci sono delle basi tecniche per aver fissato questi elementi temporali. Se il presupposto è "fissiamo una soglia di sbarramento alta" imho andiamo nella direzione sbagliata dell'autoreferenzialità. --93.144.81.45 (msg) 11:01, 16 dic 2014 (CET)
Non c'è quasi nulla che va bene in questi criteri, per motivi già detti sopra: per il primo punto per i motivi detti da Civa e Cavarrone mesi e mesi fa. Per i punti 2 e 4 per i motivi citati da Jaquen, troppi premi che vengono conisderati a rilevanza nazionale, c'è da stringere su questo punto e il criterio temporale non ha una logica al momento quindi anche il punto 3 non va bene così. I criteri sono per l'enciclopedicità automatica, il rischio sarebbe di considerare automaticamente enciclopedici giornalisti meno rilevanti (secondo il buon senso) di altri. A proposito delle testate online, ci sarebbe da specificare che vuol dire di notoria rilevanza nazionale, visto che alcune testate online sono al limite dell'enciclopedicità. Secondo me c'è poco da salvare in questi criteri, forse meglio riscriverli daccapo.--Kirk39 Dimmi! 13:59, 16 dic 2014 (CET)

Televisioni locali

Con il digitale terrestre e le piattaforme satellitari, anche le reti una volta locali sono visibili in tutto il Paese. Non credete che il concetto di "maggiori reti nazionali" potrebbe essere allargato a canali che non danno un carattere enciclopedico a chi conduce? --Artwik (msg) 03:10, 20 mag 2014 (CEST)

Premessa: il tuo ragionamento è localistico, in quanto considera solo l'Italia, mentre i criteri per i giornalisti vanno applicati tout court a tutti gli Stati.
I criteri attuali per le reti televisive specificano che sono ammesse tutte le reti con copertura nazionale (le reti trasmesse a livello nazionale via terra e cavo e le reti trasmesse via satellite), quindi sarebbe bene che anche i criteri per i giornalisti si attengano a ciò; se si teme che i criteri siano troppo laschi li si restringa in altro modo (aumentando le stagioni o discriminando le reti in base agli ascolti medi nelle 24 ore). --Gce ★★ 00:25, 8 gen 2015 (CET)

Approviamo questi criteri?

Li ho letti oggi per la prima volta: per me vanno approvati. Spero che si esprimano altri.--Bieco blu (msg) 19:04, 24 set 2015 (CEST)

No no, sono larghissimi. --Vito (msg) 19:08, 24 set 2015 (CEST)
Pensa che per me sono troppo stretti....comunque, in dettaglio, tu che modifiche faresti?--Bieco blu (msg) 20:34, 24 set 2015 (CEST)
Non lo metto in dubbio, ma non siamo mica al mercato. In realtà non credo siano necessari criteri specifici per giornalisti. --Vito (msg) 20:38, 24 set 2015 (CEST)
A suo tempo ho partecipato anch'io alla stesura di questa bozza. Devo dire che, però, più passa il tempo più mi convinco che di criteri sufficienti ne abbiamo già troppi. Gli automatismi non fanno bene alla qualità. Tutto questo IMHO, ovviamente--Formica rufa 21:04, 24 set 2015 (CEST)
Però allora mi sorge spontanea una domanda: se ammettiamo che non siano necessari criteri specifici per giornalisti, perchè mai dovrebbero invece esserlo quelli per musicisti o calciatori? E non vale rispondere che sto facendo un ragionamento per analogia....passando a quello che ha scritto Formica Rufa, per quale motivo gli automatismi non fanno bene alla qualità? Io credo che fissare dei paletti (questo dovrebbero essere i criteri) non dico che elimina ma almeno riduce le discussioni sull'enciclopedicità o meno di una voce. La qualità poi della voce si basa su altro (es.: la presenza di fonti, l'assenza di errori, l'accuratezza delle informazioni presenti e così via).--Bieco blu (msg) 21:11, 24 set 2015 (CEST)

Secondo me occorrono criteri più flessibili: un giornalista, se tale, è un informatore imparziale, e gode di importanza enciclopedica in quanto riporta notizie che sono alla base della formazione culturale moderna. Alessandroscrocco (msg) 00:24, 21 nov 2016 (CET)