Dario Grixoni

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Dario Grixoni
NascitaRoma, 1910
MorteBenafer, 21 luglio 1938
Cause della morteMorto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaArtiglieria
CorpoCorpo Truppe Volontarie
Reparto1º Reggimento artiglieria "Volontari del Littorio"
Anni di servizio1934-1938
GradoTenente in servizio permanente effettivo
GuerreGuerra di Spagna
Decorazionivedi qui
Studi militariRegia Accademia di Artiglieria e Genio di Torino
dati tratti da Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1929-1941)[1]
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Dario Grixoni (Roma, 1910Benafer, 21 luglio 1938) è stato un militare italiano, decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della guerra di Spagna.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Roma nel 1910, figlio di Giuseppe e Anna Poccardi.[2] A Genova, dove la famiglia risiedeva da molti anni, frequentò le scuole, studiando al Collegio Nazionale, al "Doria", al "Vittorino" e al Liceo dove, ottenne la maturità scientifica nel luglio 1932, dopo essere stato anche a Londra per qualche tempo per apprendere la lingua inglese ed impratichirsi del commercio. Nell’ottobre successivo fu ammesso, per concorso, a frequentare la Regia Accademia di Artiglieria e Genio di Torino da cui uscì due anni dopo con il grado di sottotenente assegnato all'arma di artiglieria.[2] Frequentata la Scuola d’applicazione d'arma fu destinato al 2º Reggimento artiglieria di Corpo d'armata dove il 1º ottobre 1936 fu promosso tenente.[2] Studente universitario non tralasciava di seguire i suoi studi favoriti in scienze politiche, dapprima a Genova ed in seguito a Torino e a Firenze.[2] Trasferito alla fine dello stesso anno al 10º Reggimento artiglieria "Volturno", il 2 febbraio 1937 partì volontario per combattere nella guerra di Spagna. Assegnato alla 2ª batteria del 1º Reggimento artiglieria della 4ª Divisione fanteria "Littorio", ne assumeva il comando il 3 aprile 1938 durante i combattimenti sul fronte dell'Ebro allorché rimase ferito il comandante titolare.[2] Cadde in combattimento a Benafer il 21 luglio 1938, e fu insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2] L'Università di Firenze gli concesse la laurea ad honorem in scienze politiche alla memoria.[2]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Giovane energico, valoroso comandante di batteria, ha, in diciotto mesi di guerra, fatta generosa dedizione di ogni migliore energia al compimento del dovere, sublimato nella volontà del sacrificio. Nel breve libro della sua giovane esistenza ha scritto con ferrea volontà pagine di gloria a Guadalajara, a Orduna, a Santander, in Aragona, in un crescente di azioni semplici ed eroiche, chiudendole nel Levante, nel pieno fervore della battaglia, tra l’infuriare delle mitragliatrici che volle di sua volontà affrontare in un supremo sforzo, in un cosciente sereno sprezzo del pericolo, per apportare ai fanti quell’appoggio del suo fuoco voluto dalla sua arma e dal suo orgoglio di artigliere. Colpito a morte, conscio del suo grave stato, non ebbe che un pensiero: la batteria, e volle che continuasse il tiro, volle darne le ultime indicazioni e si spense in un supremo incitamento a sparare, in una suprema affermazione di fede al dovere, al Re, al Duce. Benafer, 21 luglio 1938 .[3]»
— Regio Decreto 25 marzo 1939.[4]
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Durante aspro combattimento, assumeva il comando di una batteria il cui comandante era stato ferito. Dotato di capacità, iniziativa e coraggio, si rendeva immediatamente conto della situazione. Incurante di esporsi alle violente raffiche delle mitragliatrici avversarie, infondendo a tutti il suo elevato spirito combattivo, animava di entusiasmo la batteria duramente provata, per nuove perdite e continuava a martellare le posizioni nemiche, che disturbavano l'azione dei mitraglieri. Monte Puig-Piana di Tortosa, 4-19 aprile 1938
— Regio Decreto 17 aprile 1939.[5]
Croce di guerra al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Capo pattuglia di collegamento con i reparti di fanteria avanzati, prodigava, in difficili condizioni di combattimento con ardimentoso volere, ogni sua energia, per far corrispondere il fuoco del suo gruppo alle esigenze della fanteria, spingendosi anche in ardite ricognizioni oltre le linee. Zona di Trijueque, 13-26 marzo 1937

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare 1965, p. 321.
  2. ^ a b c d e f g Combattenti Liberazione.
  3. ^ Medaglia d'oro al valor militare Grixoni, Dario, su quirinale.it, Quirinale. URL consultato l'11 febbraio 2023.
  4. ^ Registrato alla Corte dei conti lì 4 maggio 1939, guerra registro 17, foglio 329.
  5. ^ Registrato alla Corte dei conti lì 19 maggio 1939, guerra registro n. 39, foglio 125.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare, Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 321.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Grixoni, Dario, su Combattenti Liberazione. URL consultato il 31 gennaio 2023.