Francesco Lauretta

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Francesco Lauretta
NascitaIspica, 1914
MorteBenafer, 23 luglio 1938
Cause della morteMorto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
CorpoCorpo Truppe Volontarie
Reparto2º Reggimento "Volontari del Littorio"
Anni di servizio1936-1938
GradoSoldato
GuerreGuerra di Spagna
Decorazionivedi qui
dati tratti da Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1929-1941)[1]
voci di militari presenti su Wikipedia

Francesco Lauretta (Ispica, 1914Benafer, 23 luglio 1938) è stato un militare italiano, decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della guerra di Spagna.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Ispica, provincia di Ragusa, nel 1914, figlio di Angelo e Concetta Corallo, all'interno di una famiglia di agricoltori.[2] Esercitò egli stesso il mestiere di agricoltore, e dopo aver soddisfatto gli obblighi del servizio militare di leva nel Regio Esercito, si arruolò a domanda per l'Africa Orientale Italiana venendo incorporato nel battaglione di marcia del 3º Reggimento fanteria "Piemonte" nel novembre 1936.[2] Dopo tre mesi di permanenza in A.O.I., trasferito al Distretto militare di Napoli fu inviato a combattere nella guerra di Spagna sbarcando a Cadice l'11 febbraio 1937.[2] Venne assegnato al 2º Reggimento "Volontari del Littorio" in forza alla 4ª Divisione fanteria "Littorio".[2] Cadde in combattimento a Benafer il 23 luglio 1938, e venne insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Slanciatosi con un reparto di arditi all’assalto di un munitissimo trincerone, raggiungeva per primo l’obiettivo. Mentre il nemico violentemente attaccava, visto che l’unico fucile mitragliatore efficiente del proprio plotone era rimasto privo di munizioni, correva incontro ad un porta munizioni ferito, gli toglieva la cassetta delle cartucce e, raggiunta nuovamente l’arma, riapriva il fuoco. Gravemente colpito da bomba a mano, continuava a combattere arditamente, allo scoperto, tra la vegetazione in fiamme. Esaurite le munizioni ed accortosi che il nemico era giunto a brevissima distanza, si slanciava animosamente e senza esitazioni all’arma bianca con gli abiti in fiamme gridando:.« Qui ci sono gli arditi e non si passa! » e abbatteva un ufficiale nemico. Colpito al cuore dall’ultima raffica del nemico in fuga, cadeva fulminato. Benafer, 23 luglio 1938.[3]»
— Regio Decreto 25 marzo 1939.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare 1965, p. 324.
  2. ^ a b c d e Combattenti Liberazione.
  3. ^ Medaglia d'oro al valor militare Lauretta, Francesco, su quirinale.it, Quirinale. URL consultato l'11 febbraio 2023.
  4. ^ Registrato alla Corte dei conti lì 4 maggio 1939, guerra registro 17, foglio 329.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare, Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 324.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]