Lamprotornis regius

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da Cosmopsarus regius)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Storno dal petto dorato
Lamprotornis regius
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Aves
Ordine Passeriformes
Famiglia Sturnidae
Genere Lamprotornis
Specie L. regius
Nomenclatura binomiale
Lamprotornis regius
Reichenow, 1879
Sinonimi

Cosmopsarus regius
Reichenow, 1879

Sottospecie
  • L. r. magnificus van Someren, 1924
  • L. r. regius (Reichenow, 1879)

Lo storno dal petto dorato (Lamprotornis regius Reichenow, 1879), anche noto come storno reale, è un uccello della famiglia degli Sturnidi, diffuso in Africa orientale.[2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Al Birds of Eden, Sudafrica

Lo storno dal petto dorato può raggiungere una lunghezza corporea di circa 35 centimetri (14 pollici). Gli esemplari adulti presentano un piumaggio metallizzato molto elaborato e facilmente riconoscibile. La testa e la parte superiore del dorso sono verde acqua metallizzato, il petto è giallo dorato brillante, becco e zampe scuri, iride bianca, ed ali, dorso e le lunghe penne della coda blu-viola metallizzate.[3] Entrambi i sessi mostrano questa sgargiante colorazione, non essendoci alcun dimorfismo sessuale evidente. I giovani hanno colori simili ma meno sgargianti e più opachi degli adulti.

Distribuzione ed habitat[modifica | modifica wikitesto]

Lo storno dal petto dorato ha un areale molto ampio, distribuito principalmente nell'Africa nord-orientale, in Somalia, Etiopia, Kenya e Tanzania settentrionale.[4] Questi uccelli abitano le praterie, le savane, i boschetti d'acacie, le foreste spinose e le pianure ricche di cespugli.[3]

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Esemplare al Bird Kingdom, Canada

Lo storno dal petto dorato è un uccello sociale, che vive in gruppi da tre a dodici individui.[3] Gli uccelli adulti sono più facilmente avvistabili da gennaio a giugno e da agosto a novembre, con un picco a gennaio.[5]

Dieta[modifica | modifica wikitesto]

A differenza di altri storni dai colori brillanti, che si nutrono principalmente di frutta, la loro dieta consiste principalmente di insetti e termiti. Gli uccelli adulti possono catturare gli insetti in volo, e scavano nei termitai per stanare le termiti al loro interno.[3] Talvolta integrano nella loro dieta anche lumache, ragni, crostacei o piccoli vertebrati, come le lucertole.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

Lo storno dal petto dorato fa la muta una volta all'anno, dopo la stagione riproduttiva. Questi uccelli sono monogami, e le femmine depongono solitamente dalle tre alle cinque uova, dalla colorazione verde chiaro con macchie rosse. Nidificano nelle cavità degli alberi, spesso nelle cavità scavate ed abbandonate dai picchi. Il nido viene costruito con foglie, radici e altra vegetazione. Interi gruppi familiari collaborano all'allevamento dei pulcini raccogliendo cibo e materiali per la nidificazione.[3]

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

Diffuso in tutto il suo areale, il trend demografico dello storno dal petto dorato sembra essere stabile. La specie è valutata come specie a rischio minimo nella Lista rossa IUCN delle specie minacciate.[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) BirdLife International 2014, Cosmopsarus regius, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 25 dicembre 2014.
  2. ^ (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Sturnidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 25 dicembre 2014.
  3. ^ a b c d e "Golden-Breasted Starling Fact Sheet, Lincoln Park Zoo", su lpzoo.org. URL consultato il 13 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 20 dicembre 2015).
  4. ^ Bird Life International
  5. ^ INaturalist
  6. ^ BirdLife International, Cosmopsarus regius, su iucnredlist.org, 2004. URL consultato il 12 febbraio 2007.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Bryan Richard: Vögel. Parragon, Bath, ISBN 1-4054-5506-3
  • Colin Harrison & Alan Greensmith: Vögel. Dorling Kindersly Limited, London 1993, 2000, ISBN 3-8310-0785-3
  • del Hoyo, J., Collar, N.J., Christie, D.A., Elliott, A., Fishpool, L.D.C., Boesman, P. and Kirwan, G.M. 2016. HBW and BirdLife International Illustrated Checklist of the Birds of the World. Volume 2: Passerines. Lynx Edicions and BirdLife International, Barcelona, Spain and Cambridge, UK.
  • Dowsett, R. J.; Forbes-Watson, A. D. 1993. Checklist of birds of the Afrotropical and Malagasy regions. Tauraco Press, Li
  • Gill F. and Donsker D. (eds), Family Sturnidae, in IOC World Bird Names (ver 8.2), International Ornithologists’ Union, 2018
  • Sibley, C. G.; Monroe, B. L. 1990. Distribution and taxonomy of birds of the world. Yale University Press, New Haven, USA.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]