Chiller (videogioco 1986)

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Chiller
videogioco
Immagine del primo livello
PiattaformaArcade, Nintendo Entertainment System
Data di pubblicazione1986
GenereSparatutto
TemaOrrore
OrigineStati Uniti
SviluppoExidy
PubblicazioneExidy, American Game Cartridges
Modalità di giocoGiocatore singolo, due giocatori alternati
Periferiche di inputNES Zapper
SupportoCartuccia
Specifiche arcade
CPUExidy 440
SchermoOrizzontale
Risoluzione320x240, 256 colori
Periferica di inputLight gun

Chiller è un videogioco edito dalla casa produttrice Exidy nel 1986, di genere sparatutto con pistola ottica. Il cabinato era uno dei tanti che funzionavano con la light gun della Exidy e fece particolarmente scalpore per la violenza e la brutalità contenute[1][2].

Negli Stati Uniti non fu molto popolare, poiché molti proprietari delle sale giochi si rifiutarono di acquistarlo; tuttavia, ebbe un buon successo tra i paesi del Terzo mondo[3].

Modalità di gioco[modifica | modifica wikitesto]

Il gioco contiene 4 livelli di ambientazione splatter-horror, in cui bisogna sparare a qualsiasi possibile obiettivo sullo schermo. Il giocatore passa al livello successivo colpendo un certo numero di obiettivi prima dello scadere del tempo, che scorre più velocemente a seconda degli spari a vuoto. Centrando particolari obiettivi indicati prima dei livelli, è possibile accedere a un livello bonus.

Violenza[modifica | modifica wikitesto]

A colpire maggiormente in Chiller è la violenza a tratti gratuita: il giocatore infatti deve sparare a bersagli umani inermi in camere di tortura, prolungando in alcuni casi le sofferenze delle vittime, ad esempio azionando macchine schiaccia-testa o che mandano i malcapitati in un fiume pieno di coccodrilli[1]. Inoltre in ognuno dei 4 livelli si vedono parti del corpo mozzate e laghi di sangue. È quantomeno sorprendente che un videogioco così truculento sia riuscito a passare in qualche modo la censura dell'epoca.

Conversioni[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1986 Chiller fu convertito per il NES di Nintendo; nonostante tecnicamente la conversione rispecchiasse in pieno la versione originale (forte dell'uso della NesZapper, la light-gun del NES), vennero eliminati tutti i cadaveri e le persone, sostituiti da mostri e fantasmi, nonché il fiume pieno di coccodrilli.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) J.R. "Thor" Antrim, Chiller, su Ironic Consumer.
  2. ^ (EN) Robert Berry, The Most Violent Arcade Game, su Retrocrush. URL consultato il 15 novembre 2015 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2011).
  3. ^ (EN) Lauren Gonzalez, When Two Tribes Go to War: A History of Video Game Controversy, su Gamespot, 10 gennaio 2007.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]