Chiesa di San Pietro Apostolo (Sorisole)

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Chiesa di San Pietro Apostolo
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLombardia
LocalitàSorisole
IndirizzoPiazza San Pietro
Coordinate45°44′43.78″N 9°39′45.37″E / 45.745494°N 9.662604°E45.745494; 9.662604
Religionecattolica di rito romano
TitolareSan Pietro Apostolo
Diocesi Bergamo
Consacrazione1739
Inizio costruzione1704

La chiesa prepositurale di San Pietro Apostolo[1], o anche semplicemente chiesa di San Pietro, è la parrocchiale di Sorisole, in provincia e diocesi di Bergamo[2]; fa parte del vicariato di Almenno-Ponteranica-Villa d'Almè.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

In un documento del 1260 si legge che la primitiva chiesa di Sorisole, dedicata ai santi Pietro e Alessandro di Bergamo, dipendeva dal primiceriato di Seriate[3]; tale chiesa fu nuovamente menzionata nella Nota Ecclesiarum fatta redigere da Bernabò Visconti nel 1360, grazie alla quale si conosce che godeva di tre benefici di dieci lire[3].

Nel XV secolo venne costruita la nuova chiesa, intitolata alla Beata Vergine Maria[2]; dalla relazione della visita pastorale del 1539 del vescovo Pietro Lippomano s'apprende che la chiesa era dotata di una sagrestia, di un campanile che però doveva ancora essere terminato e di tre altari, dei quali i laterali dedicati alla Madonna e al Santissimo Sacramento, e che accanto a essa sorgeva il camposanto, il quale non aveva alcuna recinzione[2].

Il 20 settembre 1575 giunsero a compiere la loro visita l'arcivescovo di Milano Carlo Borromeo[3] e il suo accompagnatore monsignor Francesco Porro, i quali trovarono che la chiesa, nella quale avevanomsede le scuole del Santissimo Corpo di Cristo, di Santa Maria e di San Giovanni[3], era di ampie dimensioni e ben tenuta, che essa aveva come filiali l'antica parrocchiale di San Pietro, e gli oratori di San Giuseppe in località Azzonica, di Sant'Alessandro e la cappella di Santa Margherita[3] e che accanto ad essa s'innalzava il campanile, la cui edificazione era iniziata nel 1526[2].

Vero il 1658 il vescovo di Bergamo Gregorio Barbarigo, compiendo la sua visita pastorale, annotò che il benefici della parrocchiale ammontava a quattrocento lire e che all'interno della chiesa avevano sede le scuole del Santissimo Sacramento, del Rosario, della Beata Vergine del Carmine e della Dottrina Cristiana[3].

Nel 1704, dopo la demolizione della chiesa tardomedievale, fu posta dal vescovo Luigi Ruzzini la prima pietra della nuova parrocchiale, il cui tetto venne ultimato nel 1733[2]; la consacrazione fu impartita 1739 dal vescovo Antonio Redetti, che con l'occasione conferì alla chiesa il titolo di prepositurale[2].

Negli atti relativi alla visita pastorale del 1780 del vescovo Giovanni Paolo Dolfin si legge che nella, chiesa avevano sede le scuole del Santissimo Sacramento, del Suffragio dei Morti e dei disciplini[3]; nel,1785 il coro e il presbiterio vennero decorati[2].

Nel 1861 risultava che i parrocchiani aumentassero a 1740, che la chiesa fosse inserita nella vicaria di Villa d'Almè e che a servizio della cura d'anime vi fossero il parroco e due coadiutori[3].

Nel 1939 la chiesa passò dalla vicaria di Villa d'Almè a quella di Ponteranica[3] e l'anno seguente l'altare,maggiore venne consacrato dal vescovo Adriano Bernareggi[2].

Tra il 1956 e il 1958 la facciata subì un intervento che portò alla sostituzione degli intonaci e in periodo venne anche realizzata la nuova copertura della torre campanaria[2].

Il 28 giugno 1971 la chiesa fu aggregata alla neo-costituita zona della XII, per poi entrare a far parte il 21 maggio 1979 del vicariato di Almenno-Ponteranica-Villa d'Almè[3].
Nel 1985 il tetto fu ristrutturato e nel 1994 la facciata venne restaurata[2]. Nel 2020 il sagrato venne ristrutturato.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Facciata[modifica | modifica wikitesto]

La facciata della chiesa, che è intonacata, è spartita orizzontalmente in tre registri[2]: quello inferiore, suddiviso in cinque intercolumni da sei lesene e da controlesene d'ordine ionico, presenta il portale d'ingresso, che è affiancato da due colonne in stile corinzio sorreggenti un timpano spezzato, ai lati del quale sono collocate due statue raffiguranti degli angeli tra i quali vi è in medaglione in cui è ritratta la Consegna delle chiavi a san Pietro da parte di Gesù, quello intermedio, tripartito da quattro lesene, è caratterizzato da una finestra rettangolare e da due nicchie ospitanti le statue di Sant'Alessandro e di San Pietro, mentre quello superiore, i cui lati sono scanditi da due lesene, termina con il timpano di forma curvilinea[2].

Interno[modifica | modifica wikitesto]

L'interno dell'edificio presenta un'unica navata, composta da quattro campate suddivise da lesene, che, dotate di capitelli d'ordine corinzio, sorreggono il cornicione sopra il quale si imposta la volta a botte[2]; al termine dell'aula è collocato il presbiterio, introdotto dall'arco trionfale inframezzato dall'accesso alla sagrestia e da quello al campanile, rialzato di cinque gradini e chiuso dall'abside[2].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Chiesa Prepositurale San Pietro Apostolo, su comune.sorisole.bg.it. URL consultato il 23 novembre 2020.
  2. ^ a b c d e f g h i j k l m n Chiesa di San Pietro <Sorisole>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 23 novembre 2020.
  3. ^ a b c d e f g h i j Parrocchia di San Pietro apostolo, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 23 novembre 2020.

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