Chiesa di San Giorgio Martire (Venegono Superiore)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Chiesa di San Giorgio Martire
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLombardia
LocalitàVenegono Superiore
Coordinate45°45′18.61″N 8°53′59.24″E / 45.75517°N 8.89979°E45.75517; 8.89979
Religionecattolica
TitolareSan Giorgio Martire
Arcidiocesi Milano
Consacrazione1936

La chiesa di San Giorgio Martire è la parrocchiale di Venegono Superiore, in provincia di Varese ed arcidiocesi di Milano[1][2]; fa parte del decanato di Tradate.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Già nel Duecento esisteva a Venegono Superiore una cappella dedicata a San Giorgio; nel 1495 è menzionato il suo rettore, ovvero pre' Polidoro Castiglioni[3].

Nel 1570 l'arcivescovo Carlo Borromeo, durante la sua visita pastorale, rilevò che i fedeli chiedevano di realizzare una nuova chiesa di maggiori dimensioni[1]. Nel 1582 risultava già esistente un progetto per la riedificazione; nel 1606 l'arcivescovo Federigo Borromeo sollecitò a ultimare i lavori entro breve, anche se la struttura poté considerarsi completa solo esattamente un secolo dopo[3].

Dalla relazione della visita del 1747 dell'arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli si apprende che a servizio della cura d'anime v'erano il parroco e un sacerdote beneficiario, che il numero dei fedeli era pari a 642 e che la parrocchiale aveva come filiali la chiesetta di San Giorgio e gli oratori di Santa Caterina a Pienasca, di San Martino Vescovo e Confessore, di Santa Maria Assunta e San Rocco alla Colombara e della Beata Maria Vergine ad pedes Arcis[4].

Alla fine del 1888, come stabilito dal decreto dell'arcivescovo Luigi Nazari di Calabiana datato 22 novembre, la parrocchia passò dal vicariato di Carnago a quello a Tradate[1]; nel 1901 monsignor Andrea Carlo Ferrari, rilevando l'insufficienza dell'edificio a soddisfare le esigenze della popolazione, esortò ad ampliarlo[3].

I lavori ebbero inizio nel 1911, ma precedettero a rilento, tanto che nel 1930 la chiesa era ancora allo stato grezzo e priva di decorazioni; nel giro di due anni tuttavia si riuscì a portare a termine l'opera e, così, il 25 giugno 1933 la parrocchiale fu inaugurata, per poi venir consacrata nel 1936 dall'arcivescovo Ildefonso Schuster[1][3].

Negli anni ottanta, in ossequio alle norme postconciliari, si provvide a realizzare l'ambone e il nuovo altare rivolto verso l'assemblea[1].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Esterno[modifica | modifica wikitesto]

La facciata a salienti della chiesa, rivolta a ponente, è suddivisa verticalmente in tre parti: la centrale, abbellita da due lesene caratterizzate da quattro nicchie con altrettante statue e coronata dal frontone sormontato da pinnacoli, presenta al centro il portale maggiore, cinque loggette ospitanti dei simulacri e una finestra a lunetta inscritti in un arco a tutto sesto, mentre le due ali laterali sono caratterizzate dai portali secondari e concluse da semitimpani[1].

Annesso alla parrocchiale è il campanile a base quadrata, la cui cella presenta su ogni lato una monofora ed è coronata dalla bassa cupoletta poggiate sul tamburo ottagonale[1].

L'interno

Interno[modifica | modifica wikitesto]

L'interno dell'edificio si compone di tre navate coperte da volte a crociera e separate da pilastri sorreggenti archi a tutto sesto; al termine dell'aula si sviluppa il presbiterio, rialzato di alcuni gradini, ospitante l'altare maggiore e chiuso dall'abside semicircolare[1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h Chiesa di San Giorgio Martire <Venegono Superiore>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 23 febbraio 2022.
  2. ^ BeWeB.
  3. ^ a b c d La Chiesa di San Giorgio, su parrocchiavenegono.it. URL consultato il 23 febbraio 2022.
  4. ^ Parrocchia di San Giorgio Martire, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 23 febbraio 2022.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]